"Se noi riduciamo al silenzio un'opinione,
potremmo ridurre al silenzio la verità"....
(John Stuart Mill)
La situazione italiana si ritrova"magicamente" in un brodo primordiale dove non ci sono più nè vincitori, nè vinti.
Il governo cade, gli scandali sono sempre all'ordine del giorno e cresce la necessità tra le menti emergenti di poter esprimere liberamente la propria opinione. Nasce allora il tormentone del momento, il tanto sentito in giro "blog", così che giovani, pensionati e lavoratori incompresi (e che soprattutto non comprendono) hanno la possibilità di manifestare il proprio dissenso verso una società sempre meno improntata a soddisfare e ad ASCOLTARE le necessità collettive. Fenomeno che, da una parte giova perchè ricorda che esistono ancora persone che sono consapevoli di essere CITTADINI non solo per il fatto di dover pagare le tasse (quando miracolosamente accade), o di dover attendere la tanto sudata pensione; ma che ne prendono coscienza ogni quando riflettono e si sentono "stretti" nel dover vivere in un posto dove è impossibile poter esprimere la propria opinione senza dover pagare il prezzo di essere marchiati a fuoco con una vera e propria lettera scarlatta (a meno che l'opinione non combaci con quella di chi monitora il potere...). Lo stesso fenomeno del blog, intristisce dall'altra parte, se si analizza la faccia oscura di quella medaglia troppo intrinseca di significati. la realtà ancora una volta si riduce ad essere una: chi pensa controcorrente risulta essere una spina nel fianco per coloro che maneggiano il potere e il più delle volte solo al fine di tutelare i propri interessi. Allora mi ricordo che sono in un paese democratico e posso ALMENO dire attraverso internet come la penso. Mi ricordo che ci sono paesi in cui solo aprire un blog di dissenso implica la certezza di dover andare in prigione...e mi sento sollevata ma mi rendo conto che non è una motivazione necessaria per accontentarsi. Mi ripeto che forse una delle mie libertà non verrà toccata (non andrò a finire dietro le sbarre), ma che per me la libertà è un qualcosa che abbraccia troppe realtà affinchè io mi senta sollevata. E mi tornano in mente persone che sono state fatte fuori dal sistema, private della propria libertà di poter esprimersi perchè portavano avanti argomentazioni semplicemente GIUSTE (inutile neanche elencarle). E' forse questa liberta? Io rivaluterei un pò il concetto ad oltranza di democrazia al quale ci appelliamo e del quale ci sentiamo orgogliosamente fieri rispetto a paesi in cui ancora non si parla di diritti findamentali.
Ricordo ancora l'episodio in cui un libro che trattava in chiave ironica la politica italiana("il Broglio" mi pare si chiamasse), i primi periodi che fu stampato era assolutamente impossibile reperirlo. Ogni mattina, appena il corriere arrivava a consegnarlo alle librerie, c'erano già pronte delle persone che compravano tutto il carico così come era arrivato, per impedirne la divulgazione. E' forse questa liberta? Volendo invece parlare della nostra libertà di stampa: in Italia è sancita, ribadita e sottolineata dall'art. 21 della costituzione e nonostante ciò, l'Italia è semplicemente al quarantesimo posto, nella classifica mondiale, dopo Cile, Africa del Sud, Paraguay e Corea del Sud. Perchè nonostante un articolo ben preciso, lo stato si riserva del privilegio di poter decidere cosa sia meglio che il cittadino legga e cosa sia meglio che venga omesso (sarà forse qualcosa che dovremmo decidere noi cosa leggere e cosa scartare?). E cresce allora l'influenza sui gruppi multimediali privati e l'autorità di controllare il pluralismo di informazioni, informazioni che riguardano ognuno di noi e non semplicemente chi le maneggia. E' allora anche questa libertà? Non guarderei più come lontana e impossibile la società controllata e manipolata come quella ipotizzata da Orwell...Con la semplice differenza che noi abbiamo la possibilità di sciegliere. Il silenzio dei media e istituzioni fa venire i brividi e tutto ciò che è sinonimo di censura non dovrebbe avere neanche l'appoggio morale per operare. Ma nella possibilità di sciegliere, in vista delle prossime elezioni politiche, inviterei bene non chi eleggere (perchè dati i risvolti scegliere non è facile!), ma chi fare in modo che NON VENGA ELETTO se non per principio, almeno per il timore di non poter essere ascoltati...il pensiero di essere messi a tacere da qualcuno mi spiazza realmente e mi spiazza ancora di più sapere che ci sono persone che fanno carriera sporca GRAZIE A NOI, mettendo a tacere la verità e facendo nient'altro che i proprio interessi. Ricordo una citazione non troppo lontana dal luogo comune:
John Milton diceva "Per poter sviluppare l'abilità di poter esercitare l'abilità di scegliere in modo razionale il giusto, l'individuo deve avere accesso illimitato alle idee degli altri suoi concittadini, in un "libero e aperto incontro". Quando le persone espongono argomenti discordanti oppure opposti, i buoni argomenti prevalgono".
2 commenti:
ciao carissimi!!!!ben tornati!!!ma di cosa volevi parlarmi!!!ciao.
ciao grandissimo!!!ho letto il tuo messaggio!!!per il momento non posso prometterti niente!!!purtroppo ho qualche problemino in casa che mi tralascia poco tempo per il blog!!!se posso aiutarti sempre ben volentieri pero!!!!ho grandi novita per l'ambiente!!!!per il momento non riuscirei a scrivere niente!!!se passo questo momento,dopo ne possiamo parlare se ne hai ancora voglia!!!se hai bisogno di qualche informazione,sai dove trovarmi!!!spero tu capisca!!!ciao carissimo!!!non molliamo il tema ambiente!!!è la prossima guerra che dovremo affrontare!!!teniamo duro.ciao a tutti!!!!
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