domenica 23 ottobre 2011

SCIENZA E MEDICINA - Italia: 3.000.000 di nuovi malati di mente con il DSM V. E il Ritalin in USA si prescriverà ai bambini dai 4 anni in poi



(Per ulteriori informazioni potete leggere anche il mio articolo di 3 anni fa sullo stesso argomento: BAMBINI NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE, ndr)

Da:
Campagna Nazionale "GIU' LE MANI DAI BAMBINI" 
Non ETICHETTARE tuo figlio, ASCOLTALO! 



La denuncia non è di qualche movimento anti-psichiatrico, ma dal Dott. Allen Frances del coordinatore della task-force del DSM IV, che sta per essere soppiantato dalla nuova edizione, la quale conterrà molte più malattie mentali classificate. Frances (team DSM) "Ormai i produttori di droghe legali sono più responsabili delle dipendenze dei produttori di droghe illegali". 
+ 40% per i disturbi bipolari, raddoppiate le diagnosi di iperattività infantile. 
Poma (Giù le Mani dai Bambini): "In Italia siamo a rischio con 3 milioni di potenziali nuovi pazienti, non dobbiamo commettere gli errori fatti in USA". 
Costa (psichiatra La Sapienza): "Tra le nuove possibili sindromi, il lutto e la dipendenza da caffè: noi medici e specialisti siamo vittima delle mode diagnostiche lanciate dalle multinazionali, attenzione perché è a rischio l'indipendenza della classe medica"




"La semplice tristezza e l’astinenza da caffeina stanno per diventare malattie mentali. La prossima edizione del manuale, il DSM-V, in uscita nel 2013, potrebbe far diagnosticare come malati mentali milioni di persone sane, affette da normalissimi problemi di tristezza o sofferenza". La dichiarazione sarebbe normale se rilasciata da un fervente attivista di un movimento anti-psichiatrico, ma diventa eccezionale se consideriamo che è di un "big-boss" della psichiatria americana, Allen Frances, coordinatore del team di specialisti che ha curato l'edizione attualmente in uso del Manuale Diagnostico per le Malattie Mentali, utilizzato per perfezionare diagnosi da psichiatri di tutto il mondo, la cui 5^ revisione vedrà appunto la luce tra meno di 18 mesi. 
"Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria inflazione diagnostica - prosegue Frances, che è intervenuto al convegno "Pharmageddon" organizzato presso la Comunità di San Patrignano - e già oggi, ogni anno, il 25% della popolazione statunitense - circa 45 milioni di persone - si vede diagnosticare un disordine mentale, eventualità che sale al 50% degli abitanti se consideriamo le persone anziane. Nel DSM-IV (l'edizione attualmente in uso del Manuale, curata da Frances, ndr) abbiamo cercato di essere il più cauti possibile ma non abbiamo comunque evitato l’aumento delle patologie e la conseguente tendenza all'incremento delle diagnosi, a cause della quale i disordini bipolari sono 'aumentati' del 40% rispetto a quanto avveniva con la precedente edizione del Manuale (il DSM-III, ndr), quelle di autismo sono cresciute del 25%, e quelle di ADHD, la Sindrome da iperattività e deficit di attenzione dei bambini, sono addirittura raddoppiate, mentre gli antipsicotici sono venduti con un giro d’affari di 50 miliardi di dollari all’anno". 
Quella di Frances è una vera confessione-shock, con anche il sapore di un "j'accuse" verso molti Suoi colleghi: "Ormai i produttori di droghe legali sono più responsabili delle dipendenze delle persone rispetto ai produttori di droghe illegali. Il problema non è nella malafede dei membri della Commissione del DSM - prosegue lo psichiatra - ma nella loro appartenenza all’élite del settore psichiatrico: non si rendono conto che le loro indicazioni, in mano a medici frettolosi e non sempre competenti e con la pressione irresponsabile delle industrie farmaceutiche, possono portare a gravi abusi. Le nostre attuali conoscenze fra l’altro non ci permettono la prescrizione preventiva degli psicofarmaci, e sarebbe quindi importante che i medici non eseguano le diagnosi con disinvoltura e valorizzino le terapie relazionali rispetto a quelle farmacologiche", ha concluso l'esperto americano.




Sul punto è intervenuto Luca Poma, giornalista e portavoce di "Giù le Mani dai Bambini" (www.giulemanidaibambini.org), il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica nel nostro paese: "La situazione è assai preoccupante, perchè come ha dichiarato sul Corriere della Sera il giornalista Mario Pappagallo 'un mondo di pazzi sarebbe un gran bel mercato', dal momento che solo in Italia ci sarebbero almeno 3 milioni di nuovi potenziali 'pazienti', e non pochi tra loro sono in fascia pediatrica. Ci renderemo conto a brevissimo - e a spese della salute nostra e dei nostri bambini - di quanto ciò sia assolutamente vero", ha concluso Poma.


Anche Emilia Costa, decana di psichiatria, già titolare della 1^ Cattedra dell'Università "La Sapienza" di Roma e Primario di Psicofarmacologia all'Umberto I°, era nel panel dei relatori di "Pharmageddon", e ha commentato ironicamente: "Dovrei fare istanza al team di colleghi del DSM V affinché inseriscano una nuova patologia, la "bulimia da diagnosi", perchè questo è quello che sta accadendo in America, con influssi concreti anche in Italia: una sistematica medicalizzazione del disagio ad opera di 'inventori di categorie diagnostiche' che sono tra l'altro in palese conflitto d'interessi. I miei corrispondenti oltreoceano mi dicono che persino un lutto, che è parte della vita di una persona, potrebbe essere diagnosticato come episodio depressivo sul nuovo Manuale, e che tra le patologie che stanno valutando di inserire c'è anche una non meglio precisata 'astinenza da caffeina'. Tutto ciò è folle, noi medici e specialisti siamo vittime delle mode diagnostiche lanciate dalle multinazionali: attenzione - ha concluso l'esperta italiana - perché è veramente a rischio l'indipendenza della classe medica".


Intanto, il Wall Street Journal annuncia che l'American Academy of Pediatrics ha stilato le nuove linee guida per la diagnosi della contestata Sindrome da deficit di attenzione e iperattività [ADHD,ndr] (bambini agitati e distratti), che suggeriscono di consigliare la prescrizione di Ritalin (metilfenidato) anche a bambini in età prescolare, fin dai 4 anni. 
Le linee guida americane sono poi recepite in molti paesi del mondo.












Per media relation: 338/7478239 - portavoce@giulemanidaibambini.org


Luca Yuri Toselli
Coordinatore operativo

mercoledì 19 ottobre 2011

A CHI HA FATTO COMODO IL BLACK BLOC DEL 15 OTTOBRE?

INTELLIGENZA:
capacità di "ragionare e di dedurre i termini di correlazione", di astrarre l'essenziale da stimoli complessi, di tirar fuori similitudini e diversità, e di estrapolare degli orientamenti: secondo C. Spearman è il cosiddetto fattore G.
(Charles Spearman - dal sito Mensa.it)

Ammettere che ci sia una regia dietro "il Black Bloc" (il sostantivo è singolare ed indica il gruppo, non gli individui che lo compongono. Dire "i black blocs" per indicare i singoli è come dire "i cortei" per indicare invece i manifestanti) del 15 ottobre vuol dire accettare che esso sia  stato strumentale ad una qualche forza politica e che quindi qualcuno abbia beneficiato dei disordini di sabato scorso.
Quindi, intelligenza vuole che per cercare di comprendere chi ci sia dietro, bisogna prima di tutto indagare su chi ne abbia beneficiato (Sherlock Holmes insegna che se un uomo ricco e nobile muore in circostanze misteriose e la moglie il giorno dopo eredita tutto il patrimonio, lei sarà la prima indagata).


QUINDI CHI NE HA BENEFICIATO FIN'ORA?


Analizziamo quelle che fin'ora sono le posizioni di ogni parte in causa:


GLI INDIGNATI: 
il Black Bloc di sabato pomeriggio ha completamente affogato le ragioni della protesta. Dai telegiornali e dalla stampa è totalmente scomparso il perchè migliaia di persone siano scese in piazza per "protestare in maniera pacifica"(le virgolette sono le mie, ndr). I terroristi hanno semplicemente distolto l'attenzione dal fatto principale: ossia il malcontento popolare.
Inoltre da domenica proseguono gli interrogatori che tendono ad identificare i facinorosi e che stanno coinvolgendo parte dei manifestanti.
Quindi la logica vuole che il black bloc del 15 ottobre non abbia portato beneficio all'organizzazione degli Indignati e che quindi non ne condivida neanche le ragioni.


LA POLIZIA:
in un intervista al corriere  la polizia afferma di voler protestare contro i tagli alla sicurezza. Il portavoce avvisa, inoltre, che gli scontri sono sintomo di una mala gestione delle forze dell'ordine, non tattica o strategica, ma di natura politica.
Inoltre critica l'armamentario in dotazione denunciando persino lacrimogeni scaduti nel 2006.Qui il link.
Dopo l'ennesimo scontro pare quindi che qualcosa si stia muovendo e che, nonostante tutto, il black bloc del 15 ottobre sia stato una manna dal cielo per le forze dell'ordine, che finalmente vedranno esaudite molte delle loro richieste.
Per chi non crede in queste affermazioni, vorrei ricordare quello che successe il 29 ottobre 2008 a piazza Navona(Roma), e delle collusioni tra Blocco Studentesco(di ispirazione nazi-fascista) e le forze dell'ordine in campo.
Nel video seguente, al minuto 4.00 si può candidamente notare come un agente di grado probabilmente alto(dato che sta dando ordini ad altri agenti) intimi di allontanarsi chiamando per nome Francesco Polacchi, capo di BloccoStudentesco, il quale per tutta risposta ammette:"Questi sono i miei ragazzi".
Riflettete.




MARONI:
dopo i fatti del 15 ottobre il politico è sotto le luci della ribalta.Tra le ultime affermazioni ricordiamo:
- Nuova Legge Reale per arginare la guerriglia, frase inizialmente attribuita ad Antonio Di Pietro (suddetta legge regolava le manifestazioni durante gli annidi piombo.Tra le cose l'art. 14, estendendo la previsione normativa dell'art. 53 c.p. permetteva ai poliziotti di usare le armi da fuoco NON SOLO in caso di violenza o resistenza, mentre l'art. 3 permetteva azioni di custodia preventiva fino a 96 ore). 
Una legge alla George Orwell.
- Permesso di manifestare solo a chi dà garanzie economiche.
- 2 euro a manifestante di ogni corteo o manifestazione.
- Allarme per i cortei NO TAV.
In ogni modo il ministero dell'Interno sembra finalmente poter giustificare tutte le misure repressive che da tempo bramava attuare.
Inoltre i fatti del 15 ottobre sembrano essere il cavallo di Troia per il blocco o la non autorizzazione dei futuri cortei e manifestazioni non gradite dal governo.


A chi non fosse bastato il video sopra ( al minuto 4.00) riporto le frasi di un Cossiga arrivato oramai alla fine della propria carriera e vita, quindi probabilmente meno bugiardo del solito:


''Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perche' pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito..."

''Lasciar fare gli universitari. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita', infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le citta'' 

''Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra' sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri''
 

''Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pieta' e mandarli tutti in ospedale"

"Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano''.''Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si'.

(tratto dal mio articolo sugli scontri di ottobre 2008, link)


ALEMANNO:
"Danni pubblici per oltre 2.5 milioni di euro" che qualcuno dovrà rimborsare. Probabilmente i fondi pubblici del Governo aggiungo io.
Questa affermazione si spiega da se: ben conosciamo le sfortunate vicende del sindaco di Roma con la gestione della cosa pubblica, quindi possiamo immaginare come verranno magistralmente gestiti eventuali rimborsi statali al comune di Roma(ahahah, ndr).


PD:
non pervenuto.




Penso che più passeranno i giorni e più usciranno allo scoperto i veri manovratori del Black Bloc.
Ma non mi aspetto che tutti coglieranno i collegamenti causa-effetto: come diceva SPEARMAN 
"Il fattore G è distribuito in maniera disuguale tra la popolazione, esattamente come lo è l'altezza"


Prometeo

venerdì 14 ottobre 2011

LE MENZOGNE DI STUDIOAPERTO - 8 anni al Bergamasco che sparò ed uccise il ladro albanese




StudioAperto, da SpazzaGiornale qual'è, continua nella sua imperterrita corsa nel dare notizie false, anche sulle più piccole vicende di cronaca.


Secondo StudioAperto ANTONIO MONELLA, imprenditore Bergamasco, dopo aver sorpreso i ladri dentro casa (nella quale si trovavano anche moglie,figlio e madre) per paura e per legittima difesa ha imbracciato il fucile e sparato al 19enne. Il ragazzo è poi fuggito per essere poi abbandonato morente su una panchina di fronte ad un pub.
Il problema è che secondo il Gup BIANCA MARIA BIANCHI le cose non sono proprio andate così. Infatti la condanna per omicidio colposo è posta in essere dal fatto che dalla ricostruzione dei fatti sembra esserci un ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA.

Nella notte tra 5 e 6 settembre 2006, Antonio Monella, fu svegliato da alcuni rumori. Scese in salotto e, mentre la moglie e il figlio stavano dormendo, trovò il 19enne albanese Helvis Hoxa impegnato a rubargli l’automobile dal cortile.
Monella, fucile alla mano, uscì in balcone e sparò contro l’automobile, colpendo ad un fianco il 19enne che, gravemente ferito, riuscì comunque a raggiungere i suoi complici.Per essere poi  abbandonato.



SPARARE AD UN UOMO CHE TI HA APPENA FOTTUTO LA MACCHINA NON E' LEGGITTIMA DIFESA!


Prometeo



martedì 11 ottobre 2011

POLITICA E SOCIETA' - Com'era bello il colonialismo


Di Manlio Dinucci 
(ilmanifesto.it)


A Roma, il centenario dell'occupazione coloniale italiana della Libia è stato ignorato. In compenso è stato celebrato a Tripoli, l'8 ottobre, dal presidente del Cnt Mustafa Abdel Jalil e dal ministro della difesa Ignazio La Russa. Quella del colonialismo italiano, ha dichiarato Jalil, fu per la Libia«un'era di sviluppo». Infatti, «il colonialismo italiano portò strade e palazzi ancora oggi bellissimi a Tripoli, Derna, Bengasi; portò sviluppo agricolo, leggi giuste e processi giusti: i libici questo lo sanno benissimo». «Rilettura storica» altamente apprezzata dal ministro La Russa: «La storia coloniale europea la conosciamo bene, anche con le sue ombre, però l'Italia ha lasciato un segno di amicizia». Si tratta, a questo punto, di riscrivere i nostri libri di storia. 




Se nel 1911 l'Italia occupò la Libia con un corpo di spedizione di 100mila uomini, lo fece non per scopi espansionistici ma perché, in quanto nazione civile, voleva aprire al paese africano «un'era di sviluppo». Se poco dopo lo sbarco l'esercito italiano fucilò e impiccò 5mila libici e ne deportò migliaia, soffocando nel sangue la prima rivolta popolare, lo fece per applicare «leggi giuste». 


Per imporre la legalità, e non per schiacciare la resistenza libica, metà della popolazione cirenaica, circa 100mila persone, venne deportata nel 1930 in una quindicina di campi di concentramento, mentre l'aviazione italiana bombardava i restanti villaggi con armi chimiche e la regione veniva rinchiusa con un reticolato di filo spinato lungo 270 km. E quando il capo della resistenza, Omar al-Mukhtar, venne catturato nel 1931, fu sottoposto a un «processo giusto»: la condanna all'impiccagione fu quindi legittima. Secondo Jalil, «le strade e i palazzi bellissimi»furono costruiti dall'Italia fascista non per la colonizzazione demografica della Libia, ma per far stare meglio i libici. E se vennero sequestrate dalle autorità coloniali le terre più fertili, circa 900mila ettari, relegando le popolazioni in terre aride, ciò venne fatto non per darle ai coloni italiani, ma per lo «sviluppo agricolo» della Libia. «Gheddafi invece è stato l'esatto opposto, non ha portato sviluppo, non ha utilizzato le ricchezze della Libia per il suo popolo», conclude Jalil, ignorando di aver fatto parte del governo cui attribuisce la colpa di aver bloccato lo «sviluppo» portato dal colonialismo italiano in Libia. 


Ignorando che, secondo i dati della stessa Banca mondiale, la Libia aveva raggiunto, prima di essere attaccata dalla Nato, «alti indicatori di sviluppo umano», con una crescita media del pil del 7,5% annuo, un reddito pro capite medio-alto, un accesso del 100% all'istruzione primaria, del 98% alla secondaria e del 46% alla terziaria. Ma, secondo Jalil, si stava meglio prima, quando la Libia era sotto il colonialismo italiano, e quando ad esso subentrò con re Idris il dominio neocoloniale britannico e statunitense. 


Il messaggio politico è chiaro: il governo da lui presieduto assicurerà alla Libia una nuova «era di sviluppo». Come quella celebrata da Mussolini nel 1937 quando, su un cavallo bianco alla sommità di una duna, alzò al cielo la spada con l'elsa d'oro, proclamandosi «protettore dell'Islam». Un ricordo che a La Russa fa venire le lacrime agli occhi.














                                                                                                                    illustrazioni: Prometeo

domenica 9 ottobre 2011

MASSONERIA E SOCIETA' SEGRETE - La Gnosi alla base del pensiero massonico


Dopo questi anni di navigazione all'interno di un mare di informazioni sono approdato sulle rive di un'isola a me sconosciuta, ma che sembra rappresentare l'origine di quello che è il misterioso continente massonico-esoterico:
lo GNOSTICISMO.
Riporto un link nel qule è raccontata molto efficacemente la storia dello gnosticismo.

link gnosticismo

Alcune considerazioni:

Il pensiero gnostico sembra aver modellato quello massonico-esoterico soprattutto per alcuni precetti che vado qui sotto a sintetizzare:

- il dio dell'Antico Testamento non coincide per caratteristiche ed indole con il Dio della rivelazione Cristica del nuovo testamento.
- il serpente (o lucifero) è colui che ha cercato di donare all'umanità la Sapienza e la conoscenza per poter intraprendere il percorso individuale di crescita che porta alla Vera divinità.
- Solo alcuni uomini sono in grado di compiere il percorso spirituale che li porterà (a gradi) alla Conoscenza Suprema (gli altri compiono una vita al pari di quella animale), verso la quale il primo passo è quello dell'iniziazione ai segreti della Vita.

Il pensiero gnostico è senza dubbio antecedente a quello massonico-illuminato, ma non sono certo sia antecedente a quello esoterico in senso stretto.
Infatti la mia impressione è che la filosofia esoterica sia strettamente legata a quella gnostica, o che addirittura la prima e la seconda siano la stessa cosa, rappresentando la magia(e forse anche l'Alchimia) parte fondamentale della dottrina della gnosi.

Una piccola osservazione che faccio è che i precetti gnostici mi appaiono più come una generalizzazione di quelli Giudaici come intesi nel Talmud Babilonese. Soprattutto nell'afferamzione di un gruppo di uomini eletti e predestinati alla salvezza e all'Assunzione accanto al Divino.
Anzi, ripercorrendo i luoghi e i tempi di ambedue le culture sono i fondamenti giudaici a poter sembrare più verosimilmente una estrapolazione con successiva soggettivazione di quelli gnostici( vedi l'attesa del Messia).

Un'altra osservazione che mi sento di fare è che il pensiero GNOSTICO rappresenta il filo che unisce Religione(intesa come spiritualità) e pensiero scientifico all'interno delle logge massoniche.
(In passato non riuscivo a capacitarmi di come uomini che si definivano razionalisti ed "illuminati" potessero comunque credere in qualcosa di religioso, nel senso basso della parola, o addirittura abbracciare il credo ad una religione, se non a tutte in alcuni casi.)

Un altro argomento che mi propongo di approfondire è lo stretto legame tra fisica quantistica e gnosticismo.

Quindi la mia conclusione è che il cammino della conoscenza dei segreti esoterico-massonici non può prescindere da uno studio approfondito delle filosofie che li hanno plasmati.
Tra queste un ruolo predominante, senza dubbio, è rappresentato dalla GNOSI.

PROMETEO

giovedì 6 ottobre 2011

POLITICA E SOCIETA' - ISRAELE, emblema e misura dell' imperialismo occidentale


Molto spesso sono stato additato come paranoico, come pazzo e tante altre volte mi è stato consigliato dai miei stessi amici e conoscenti di "rilassarmi" e di prendere le cose con più distacco.
Tutto questo per la mia propensione ad infervorarmi quando si parla  del conflitto arabo-israeliano.
Ma purtroppo credo e sono convinto che la questione Mediorientale non si limiti al medioriente, ma sia bensì una questione MORALE che riguarda tutti gli abitanti di questo pianeta e l'eventule schierarsi con una fazione o l'altra identifichi in un certo qual modo il livello ed il peso etico, civico ma soprattutto umanitario della persona stessa.
Perchè?

Non voglio qui entrare nel merito degli avvenimenti che hanno segnato l'invasione Israeliana del territorio palestinese, ma tutti quanti sappiamo che (almeno ufficialmente) il conflitto nasce nel 1948 con l'assegnazione di una parte della Palestina agli israeliani da parte dell'ONU e con il conseguente atto terroristico in cui nel 1948 un commando dell’organizzazione sionista Irgun, guidato da Menahem Begin, penetrò nel villaggio di Deir Yassin uccidendo 254 civili palestinesi. Con la conseguente dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele il mese successivo.
Intanto secondo le Nazioni Unite e, quindi, anche per il diritto internazionale, i palestinesi non costituivano una vera e propria nazione: si trattava di semplici profughi.

Ma purtroppo il progetto di cancellazione del popolo palestinese e di occupazione del territorio prendeva vita molto prima del 1948 e molto prima anche dell'olocausto avvenuto nella seconda guerra mondiale.
Finisco questa introduzione ricordando che secondo i fondatori del movimento Sionista (la destra israeliana, per titolarlo con un eufemismo moderato) da Theodor Herzl a Moses Hess, a Menachem Begin, a Chaim Weizman la Palestina era una landa desolata e disabitata.
Gli abitanti del territorio palestinese venivano definiti da questi signori come "Alcune migliaia di negri per i quali non c'era alcun valore" o anche " Popolazioni barbare che possono benissimo essere ignorate".
A questo diffusissimo clichet coloniale è strettamente associata l'idea che il compito degli ebrei sarebbe stato quello di occupare un territorio arretrato e semideserto per ricostruirlo dalle fondamenta e "modernizzarlo". E secondo una interpretazione radicale della "missione civilizzatrice" dell'Europa e del suo "colonialismo ricostruttivo", la nuova organizzazione politica ed economica israeliana avrebbe dovuto escludere ogni cooperazione, se non di carattere subordinato e servile, della popolazione autoctona.
E' questa la questione Etica e Morale a cui mi riferivo nell'introduzione.

La presenza degli Israeliani in territorio Palestinese è legittimata da un pensiero Colonialista e di Superiorità Razziale che ha animato ed anima ancor di più oggi il mondo occidentale.

E' successo in America dove i colonialisti europei hanno massacrato i pellerossa e occupato le loro terre in base ad un diritto divino e secondo un principio di superiorità razziale che a mio avviso supera di gran lunga lo stato patologico: 
"Gli indiani erano destinati alla distruzione per loro[dei colonizzatori] mano così come lo erano stati i cananei per Giosuè e i Giudici. Non solo, ma quando i Puritani scorgeranno un po’ più in là una terra ricca o in qualche modo appetibile penseranno sempre di averne diritto, un diritto che giustificherà anche i mezzi più cruenti, stermini compresi."Storia non romanzata degli Stati Uniti d’America” di Kleeves

E' successo durante la seconda guerra mondiale, e non penso servano citazioni di alcun genere.

E' successo nei millenni passati con la conquista, lo stupro, il consumo e l'espropriazione delle terre africane. Il tutto basato su 2 principi fondamentali:

1- Un popolo che non ha mezzi per utilizzare determinate risorse, non è padrone delle risorse stesse (tradotto:"perchè lasciare diamanti, gas e petrolio ai negri, tanto non ci fanno nulla)

2- L'occidente è portatore di civiltà, progresso e modernizzazione. Quindi il contatto tra una cultura occidentale ed una "arretrata" è sempre positivo per la seconda.


Ed ora, ritornando alla questione principale.
La legittimazione dell'esistenza dello Stato Israeliano è basato sugli stessi principi che hanno animato lo "sviluppo" della civiltà occidentale nei secoli passati:

1- VIOLENZA
2- PREPOTENZA
3- SUPERIORITA' ETNICA BASATA SU UN CONCETTO DI STRATIFICAZIONE RAZZIALE

Questi hanno permesso all'occidente di reperire tutte le risorse primarie che gli hanno permesso il tanto decantato Progresso scientifico-tecnologico.

Ed un progresso basato sulla sofferenza e sullo sfruttamento è realmente un progresso?



vi consiglio di vedere entrambi i video


Prometeo

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