lunedì 27 luglio 2009

POLITICA E SOCIETA' - La Storia delle Cose di Annie Leonard

Come promesso nel post precedente ecco a voi i documento completo "THE STORY OF STUFF", in Italiano LA STORIA DELLE COSE realizzato da Annie Leonard,una giornalista del Times.
E' un piccolo documentario animato della durata di 21 minuti,molto semplice ed esplicativo.
Prima di vederlo vi consiglio di leggere l'articolo precedente dal titolo COME CRICETI IN GABBIA.
Buona Visione

Big S!





AFORISMI POESIE E... - Come criceti in gabbia


[...] Siamo giunti a questo punto, argomenta Aut Aut, da quando abbiamo abbandonato la "razionalità senza cuore" del fordismo. Per intendersi quella alla Harold Geneen, il leggendario amministratore delegato della Itt, la compagnia telefonica americana fortissima negli anni sessanta del secolo scorso e poi fallita anche a seguito al crollo del modello Geneen: la sua azienda era "un gigante stupido" ultragerarchico e superpiramidale, in cui ciascuno aveva un compito ben definito e limitato, al quale non poteva apportare alcuna creatività. L'impresa postfordista, così, è stata reinterpretata dai teorici della gestione aziendale inventori delle "nuove retoriche manageriali". Nell'organizzazione attuale il dipendente diventa persona, dalla quale l'azienda pretende un contributo attivo e creativo: deve ascoltare, intuire, apprendere, proporre, quasi non fosse più un lavoratore salariato, ma un imprenditore. Secondo Aut Aut è proprio da qui che l'impresa comincia a strabordare dai suoi limiti: "il senso di responsabilità, l'autonomia, il carisma, la leadership, tutto ciò che costituisce il carattere della persona vengono fatti ricadere sotto il dominio dell'azienda". Con un ruolo centrale e fondamentale assunto dalla formazione, che deve essere continua e tale da far perennemente crescere la persona-lavoratore. Ma l'obbligo di "crescere tutta la vita significa essere perennemente inadeguati, non solo professionalmente ma anche come persone". Cade così la distinzione tra dipendente e persona fino a portarci all'attuale "aziendalizzazione del mondo".Un mondo che oggi ha scelto nuove forme di comunicazione e nuovi riti basati sugli strumenti tipici della presentazione aziendale. Chi infatti, qualunque ruolo ricopra, non è passato per le forche caudine della presentazione di un discorso attraverso le slide di Power Point? Ed è solo un esempio della nuova retorica della comunicazione, quella che ci insegue anche quando le porte dell' azienda sembrerebbero alle spalle.


(E. Riboni, La provocazione di Aut Aut: ora basta con le "mission", CorrieredellaSera 30 settembre 2005)

Non penso ci voglia un master in scienze sociali per capire che dai tempi di
Harold Geneen ad oggi siamo semplicemente caduti dalla padella alla brace: mentre prima a ricadere sotto il dominio dell'azienda era solo la sfera lavorativa del cittadino ora è tutta la sfera umana e sociale dell'individuo che diviene monopolio di un mondo che pretende da lui conoscenze sempre più specifiche, creatività,capacità intuitive e proponitive.Al medesimo salario.
Il fordismo non è morto, ha semplicemente affilato gli artigli e si è reso più subdolo.
Il lavoratore è passato dall'eseguire operazioni attorno ad una catena di montaggio, ad essere parte integrante del meccanismo,producendo e consumando allo stesso tempo ciò che altri producono in altre catene di montaggio.
Lo spazio lasciato oggi alla creatività,all'inventiva e alle proposte dei lavoratori non è altro che un ammodernamento del sistema di incentivi tipico del Taylorismo del primo dopoguerra e costituisce per le aziende stesse e per il sistema produttivo un efficiente ottimizzazione delle risorse umane. Il nuovo clima fanta-democratico che regna negli uffici,nelle aziende e nelle imprese è una valida pillola contro l'alienazione provocata dalla consapevolezza di far parte di una catena di montaggio.

A seguito dell'alienazione nella quale all'individuo non era richiesta una specifica conoscenza né una competenza particolare[...] c'era un estremo bisogno di una figura che portasse delle effettive soluzioni a tali scompensi sociali, quali il malessere lavorativo, lo stress quotidiano, il malcontento e la scarsa resa produttiva.
Taylorismo - Wikipedia italia

In quest'ottica, il maggior aiutato all'economia viene proprio dai social networks.
Questi(soprattutto i più generici,come ad esempio Facebook) sono l'espressione massima della fusione tra uomo e catena di montaggio in un epoca tecnocratica.
Rappresentano il tanto amato sogno(o incubo) di un'intelligenza artificiale globalizzata, in cui ogni individuo è interconnesso con gli altri e scambia informazioni e idee al fine di implementare il sistema, aumentarne la produttività e allo stesso tempo consumare.
Con buona pace di Google e del suo progetto CADIE,cliccare per credere.

In pratica, stiamo solamente facendo quello che fanno i criceti in gabbia: ci sentiamo liberi nel poter sciegliere se correre sulla ruota,mangiare o dormire.Ma non capiamo che la verà libertà non è sciegliere cosa fare ma essere liberi di non sciegliere nessuna delle tre opzioni.

Nel prossimo articolo riporterò un video di una giornalista del times in merito alla corsa al consumismo ed alle sue cause.



Colgo inoltre l'occasione per dire a tutti quanti che sono tornato finalmente online...più cattivo ed agguerrito di prima!

Big S

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