venerdì 30 dicembre 2011

MEDICINA - Le mestruazioni sono comuni, MA NON NECESSARIE??

di Manuela Piras


La donna primitiva 
Le ricerche della dottoressa ginecologa Pelotti espongono quanto segue: 
“Quando una donna ha mastodinia, dolore al seno, pensa che é normale, specie se ciò avviene prima della mestruazione, non va a pensare che il dolore é legato ad una infiammazione intestinale, e non verifica che più cereali e amidi mangia più il seno si gonfia e fa male. La donna primitiva, che seguiva le leggi della natura, non aveva la sindrome premestruale, non aveva dolore mestruale, aveva una mestruazione scarsissima, una goccia di sangue, non portava il pannolone e non aveva male al seno, e qualora avesse avuto male al seno avrebbe collegato il dolore ad un cibo sbagliato che avrebbe provveduto a non ingerire più.”


Le mestruazioni e l’ovulazione sono processi differenti tra loro 
L’ovulazione nella donna sana avviene senza mestruazioni. Queste, se avvengono in coincidenza dell’ovulazione non sono normali. L’astenia (debolezza) dei muscoli addominali contribuisce alla condizione emorragica delle mestruazioni che la donna sperimenta mensilmente. Dopo l’ovulazione, si verifica un ispessimento della mucosa che riveste l’utero (endometrio), dovuto alla preparazione al concepimento. Se questo non avviene, l’ispessimento si sfalda. Nella donna debole e tossiemica tale sfaldamento si accompagna ad un’emorragia dei sottili capillari che, attendevano l’eventuale concepimento. Nella donna sana il rivestimento mucoso si trasforma soltanto in una leggerissima perdita di muco, e la fitta rete di capillari si limita a diradare finchè, a seguito della successiva ovulazione, non si riproponga una nuova preparazione al concepimento. 
La normale funzione ovulatoria non cessa con il cessare delle mestruazioni.


Gli animali mammiferi come l’uomo, hanno il ciclo? 
Gli animali selvatici non hanno mestruazioni ma sono soggetti al periodo stagionale degli accoppiamenti, conosciuto come fregola, calore o estro, che di solito si verifica una o due volte all’anno, in primavera o in autunno (...). Sottoposti a condizioni di addomesticamento o di cattura, in allevamento o negli zoo, questi periodi sessuali diventano più frequenti e la congestione sanguigna nei genitali che accompagna questi periodi diventa più intensa, fino a manifestarsi come emorragia mestruale. La maggioranza degli osservatori oggi, conviene che la causa delle mestruazioni negli animali domestici è il cibo che ricevono dall’uomo. 
Quando questi animali sono nutriti con naturali piante fresche che normalmente mangerebbero in natura, la mestruazione cessa.


Cosa accade nel nostro corpo


Cosa sono gli estrogeni 
Sono gli ormoni sessuali predominanti nelle donne e sono responsabili delle caratteristiche femminili, compreso il seno, le varie curve e la distribuzione del grasso. 
Se ne conoscono di tre tipi: l’estradiolo, l’estrogeno e l’estrone. Più presenti o meno in base al periodo della vita preso in considerazione.


Come si formano gli ormoni estrogeni 
Due terzi della produzione di estrogeni nel corpo della donna avvengono a livello del tessuto adiposo attraverso l’AROMATASI, un enzima, che converte gli ANDROGENI prodotti dalle ghiandole surrenali in estrogeni. 
Questa conversione nelle ghiandole surrenali avviene grazie ai lipidi.


Cosa provoca l’aumento dell’ormone estrogeno 
Ci possono essere diversi motivi, i principali sono: 
1. La somministrazione di farmaci, soprattutto della pillola anticoncezionale. 
2. L’ingestione, attraverso la dieta, di quantità di grassi estratti e concentrati, come ad esempio: burro, panna, olio extravergine di oliva, olio di semi, margarina, lardo, strutto, olio di lino, di girasole, ecc.. 
Anche se l’olio d’oliva o il burro d’arachidi sono migliori rispetto al grasso di pollo o di vitello per quanto riguarda i problemi di colesterolo, quello che qui ci interessa è l’effetto sugli ormoni, e tutti i grassi - animali e vegetali - devono essere evitati, perché tutti provocano un eccesso di produzione di estrogeni da parte dell’organismo. 
3. Il consumo di prodotti di origine animale, compresi latte scremato e uova. Salse per insalate, patatine fritte, chips, burro, margarina, oli per cucinare ed il grasso presente in molti biscotti e pasticcini sono prodotti ricchi di grassi e in gran parte contenenti ingredienti di origine animale.


Quanti ormoni estrogeni la donna oggi ha in circolo nel proprio corpo 
Se si alimenta come una perfetta occidentale ne avrà in quantità eccessive.


Come si può far ritornare a livello naturale l’ormone estrogeno 
Almeno in alcuni soggetti, le diete che eliminano i prodotti animali e mantengono i grassi vegetali a valori minimi, provocano la marcata riduzione del dolore mestruale, presumibilmente a causa degli effetti della dieta stessa sui livelli ormonali. 
Esistono diverse ragioni per le quali questo tipo di dieta influenza i livelli di ormoni. Prima di tutto, riducendo il contenuto di grassi nel cibo si abbassano i livelli ematici di estrogeni. 
Questo accade per tutti i tipi di grassi, animali e vegetali.


Le fibre tendono a trascinare via gli estrogeni 
I cibi vegetali contengono fibre (crusca), che tendono a trascinare gli estrogeni fuori dall’organismo. Ecco il meccanismo: il fegato estrae gli estrogeni dal torrente ematico e li invia, attraverso l’albero biliare, nel tubo digerente. Lì, la fibra proveniente da cereali integrali, legumi, verdura e frutta assorbe gli estrogeni come fosse una spugna. Se i cibi vegetali, meglio se crudi, costituiscono la parte principale della dieta, essi apportano all’intestino una quantità abbondante di fibra.
Senza la fibra gli estrogeni ritornano in circolo... 
Per contro, la quantità di fibra nella dieta è bassa quando la dieta stessa sia composta prevalentemente da yogurt, petto di pollo, uova, od altri prodotti animali, dal momento che la fibra proviene soltanto dai vegetali. Senza una quantità adeguata di fibra, gli estrogeni secreti nel tubo digerente vengono riassorbiti nuovamente nel circolo ematico. 
E’ inoltre importante seguire questa dieta nell’arco dell’intero mese e non soltanto prima del Dalla nostra esperienza, tale dieta deve essere seguita in modo scrupoloso per poter funzionare. 
Solo un completo cambiamento di vita riscatterà le donne. Ciò vorrà dire una dieta igienista, fatta di cibi vitali o crudi, il rispetto delle corrette combinazioni alimentari, esercizio fisico giornaliero, aria fresca, sole, riposo, sonno ed equilibrato ricorso all’attività sessuale e mentale.


La dieta mondiale oggi -2009-


La dieta nel mondo e cosa si può fare 
Poichè i cibi animali (carne, pesce, uova, latticini) hanno una forte tendenza a sviluppare muco nel corpo ed a promuovere una condizione catarrale delle mucose, [...] il primo passo da compiere per curare i catarri vaginali e uterini è di interrompere l’assunzione di proteine e grassi animali, oltre che dell’acido formico in chicchi, come il grano. Il dott. Schroyer consiglia abbondante uso di verdure crude per “curare” la leucorrea[1] .


Che effetto hanno le proteine 
Ludovici scrive che le mestruazioni derivano in larga misura dalle diete super –proteiche a base di carne, propagandate dalla civiltà moderna, che, come Charles Watson ha dimostrato, tendono a causare uno stato infiammatorio della mucosa uterina. Una dieta a basso contenuto proteico, che si ottiene consumando dagli 86 ai 114 grammi di noci, è l’ammontare necessario a sostenere il lavoro giornaliero d’un uomo di 64 chili che lavora di buona lena. Un uomo del tipo menzionato consuma dai 15 ai 19 gr. di proteine al giorno nelle sue attività lavorative e vitali. E non come raccomandano certi medici, 1 gr. di proteina per chilo di peso corporeo, in questo caso 64 gr. di proteine! Perciò una dieta strettamente vegetariana (vegana) riduce l’infiammazione mestruale ed anche la pressione sanguigna, favorendo così la diminuzione e l’eliminazione della risultante emorragia uterina.


News: le nuove generazioni 
Articolo scritto da Maurizio Blondet il 15/01/2008 
La mamma di Harley Tedds, un giorno, ha scoperto sgomenta sua figlia mentre in bagno si depilava le gambe. Le ascelle se l’era già depilate. 
Harley ha cinque anni. 
«Mi sono accorta che non era solo grassottella, le stava crescendo il seno», dice. 
Mamma Tedds è una delle migliaia di mamme americane che segnalano, giustamente allarmate, i segni di precocissima pubertà nelle loro figlie. 
Bambine che hanno la prima mestruazione a cinque anni. 
Bambine di tre con comportamenti sessuali da adolescenti, sbalzi d’umore e ribellioni da sedicenni. 
«Sbatteva la porta, cercava di picchiarmi», ricorda Hayley Haldin di sua figlia Ellie, che aveva tre anni. 
Ha finito per portarla dal medico. 
Che ha comunicato alla mamma che la bambina necessitava di iniezioni di ormoni per ritardare la pubertà.


E’ un fenomeno che i medici americani conoscono bene, e che vedono aumentare dagli anni ‘90. Specie nel mondo anglosassone, le bambine tendono a raggiungere la pubertà prima degli 11 anni. Una ricerca sulla popolazione di Bristol ha appurato che una bambina su sei diventa pubere all’età di sei anni. 
Naturalmente, la spiegazione scientifica collega il fenomeno con l’aumento della leptina, un ormone che è prodotto dai tessuti grassi: poiché i bambini diventano sempre più grassi ad ogni generazione, hanno anche alti livelli di leptina, che innesca il fenomeno della pubertà precoce.


Scritti


Cosa ha scritto Arnold Ehret 
“I grassi di ogni genere, compreso il burro ordinario, sono innaturali e quindi non dovrebbero essere consumati” (pag.99 Il sistema di guarigione della dieta senza muco). 
“Se il corpo femminile viene perfettamente pulito con questa dieta, il ciclo mestruale scompare. (....) Ognuna delle mie pazienti ha riportato che le sue mestruazioni diminuivano sempre di più con intervalli di due, tre e quattro mesi ed infine svanivano completamente, e quest’ultima condizione veniva sperimentata da chi aveva fatto un perfetto processo di eliminazione con questa dieta. Le emicranie, i mal di denti, il vomito e tutti gli altri cosiddetti “disturbi della gravidanza” svaniscono. I parti indolori, con latte abbondante e molto dolce, e bambini che non piangono mai, bambini che sono puliti in modo differente dagli altri, sono fatti meravigliosi che ho appreso da una donna che è diventata madre dopo aver vissuto con questa dieta.” (pag.149 Il sistema di guarigione della dieta senza muco).


Cosa ha scritto il dottor Herbert Shelton, igienista 
“Non è difficile collegare l’emicrania alla funzione mestruale, alla congestione pelvica e ad altre condizioni anormali degli organi riproduttivi” (pag.206 Il digiuno può salvarti la vita) 
“La malattia esiste solo quando è necessaria e dura finchè ce n’è bisogno.” Shelton 
Molti credono di dover mangiare carne per avere ferro a sufficienza. [...] Contrariamente alle insinuazioni dell’industria bovina, però, i vegetariani non sono soggetti a carenza di ferro più di chi mangia carne. 
La forma di ferro che si trova nei cibi vegetali è detta ferro non-eme. La forma di ferro che si trova nella carne (compreso pollame e pesce) è detto ferro eme. Il ferro eme viene assorbito molto più facilmente dal corpo rispetto al ferro ottenuto dai vegetali. L’industria della carne cerca di farlo apparire un punto a favore del ferro eme, ma di fatto si tratta di uno svantaggio con effetti negativi molto concreti. [...] 
Il fatto che il ferro eme presente nella carne sia assorbito così rapidamente costituisce un rischio per le persone [...]. Il ferro in eccesso nel corpo causa la produzione di radicali liberi che possono danneggiare le cellule portando molte malattie[...].
Con il ferro non-eme la situazione è completamente diversa. L’organismo assorbe solo la quantità necessaria. 
Quando il vostro fabbisogno di ferro è più alto, il vostro corpo ne assorbe di più; quando è più basso, ne assorbe meno. In questo caso la saggezza del corpo ha profonde implicazioni per la salute e la longevità. 
Ecco perchè: è ampiamente riconosciuto che le donne vivono più a lungo quasi ovunque nel mondo. Molti dei massimi esperti in longevità nel mondo, tra cui il dottor Thomas T. Perls, ritengono che la ragione risieda nelle mestruazioni femminili. Grazie alla dispersione mensile del tessuto uterino, le donne, durante i loro anni fertili, presentano un livello di ferro notevolmente più basso rispetto a quello degli uomini. (pag.199 John Robbins Sani fino a 100 anni)


Questo scritto testimonia indirettamente la funzione del ciclo mestruale: eliminare sostanze dannose in eccesso nel corpo.


Cosa dichiara il dottor George Starr White, autore di “The emancipation of women” 
Le mestruazioni sono patologiche e innaturali. “Niente più della dieta influenza il flusso mensile di una donna. A volte, colei che ha un flusso molto abbondante può curarsi completamente riducendo la dieta e vivendo di cibi crudi. Spesso, quando passa dal cibo cotto a quello crudo, i cicli di tale donna saltano uno o due mesi, ma non deve per questo preoccuparsene.”


Dal libro di Wendy Harris e Nadine Forrest Mac Donald 
“La deduzione dei medici e dei ginecologi che si sono onestamente chiesti quale fosse la causa originaria delle mestruazioni, anzichè accettare supinamente l’attuale punto di vista medico e di diffonderlo, conclude che le mestruazioni sono ereditarie. (questo è vero nel senso che intere generazioni di abitudini sbagliate hanno prodotto donne sempre più deboli, rendendo sempre più difficile risolvere questa condizione) Le mestruazioni nascono specialmente come una condizione tossica del sangue e della conseguente irritazione catarrale cronica della mucosa uterina, che diventa periodicamente emorragica a causa della debolezza cronica dei capillari. Questi ultimi sono incapaci di contenere la pressione sanguigna nell’utero, dopo che il concepimento non si è instaurato” (Man, an indictment Ludovici)


Il dottor Schroyer è del parere che... 
Le mestruazioni, al pari della leucorrea, sono una condizione di malattia anziché di normalità, come comunemente si intende; e che pertanto vanno sottoposte a regime ed a rettifica dietetici. Asserisce che: “Quando si permette alle mestruazioni di continuare indisturbate, si favorisce dopo una certa età, lo sviluppo di proliferazioni patologiche nell’utero. Per questa ragione, giunte per lo più ai 35 anni di età, il 20% delle donne è affetto da miomi uterini (tumore del tessuto muscolare)[...]”. 
Dopo la menopausa l’infiammazione passa dallo stato emorragico a quello atrofico (stato che comporta la diminuzione del volume dell’affezione tumorale per insufficienza di nutrimento); e questa è l’età in cui il cancro all’utero è molto diffuso. [...] Afferma: “Ho visto masse cancerose decrescere fino a metà in base solo ad una dieta fatta di frutta e verdura”.


Sessualità 
È risaputo che gli eccessi sessuali intralciano l’attività intellettuale. Allo scopo di raggiungere il suo pieno sviluppo, l’intelligenza sembra richiedere sia un buon sviluppo delle ghiandole sessuali che la temporanea repressione dell’appetito sessuale. (Carrel, Man The Unknown)


Impulso sessuale 
Il prof. McLester, in Nutrion and diet in health and desease, conclude che “L’impulso sessuale è materialmente influenzato dalla dieta”. L’esperienza ha dimostrato che ad una netta diminuzione delle mestruazioni precede un calo del desiderio sessuale, dovuto ai cambiamenti di dieta: da quella a base di proteine carnee o animali, a quella di proteine tratte dalle noci o dai semi.


Casi specifici


1. Si conoscono numerosi casi di donne che hanno partorito parecchi figli senza per questo aver mai avuto mestruazioni 
“Personalmente conosco una madre di cinque bambini che non ha mai avuto mestruazioni. 
Mentre un altra, soggetta a mestruo da adolescente, sposò un uomo che aveva cambiato il suo regime di vita in un altro di autentico stile naturale. La donna condivise con lui il suo stile salutista, divenne anch’ella un perfetto esempio di salute vivente e cessò pertanto di mestruare. 
In seguito ebbe tre figli, tutti partoriti in assetto naturale e senza dolori, e non ebbe più mestruazioni. 
Nessuna funzione corporea dovrebbe essere accompagnata da emorragia. La perdita di sangue è sempre un fatto anormale.” 
(Wendy Harris e Nadine Forrest Mac Donald)


2. Su un forum una ragazza chiede consiglio per un “problema” e le ragazze che non sanno questa verità sulle mestruazioni le danno consigli o parlano della loro esperienza: 
Sono stati corretti solo errori ortografici e abbreviazioni

venerdì 23 dicembre 2011

Piove...Governo Ladro..



É paradossale come nel paese patria del fascismo e della sua deriva sia una forza politica disgregante l'unica a combattere per l'unità e la coerenza democratica.
La lega,che per anni ha rappresentato il pericolo imperante del cllpo di stato,é l'unica ad opporsi ora che il golpe é realmente avvenuto..
  
É IRONICO,MA OVVIO IN UN PAESE DI PULCINELLA CHE, PRESO DALL'ANSIA DI OMOLOGAZIONE E NEL RINCORRERE LE MIRE E LA DISCIPLINA IMPOSTA DAL PADRONE STRANIERO, FINISCE PER MERITARSI LA CRISI,L'AUSTERITÁ E TUTTO IL MALE ANCORA A VENIRE...

Prometeo

giovedì 24 novembre 2011

Riflessione sulla violenza

La violenza non puó essere condannata a priori.Perlomeno andrebbe esplicata al popolo la differenza tra violenza e forza,tra attacco e difesa.Qualsiasi spiegazione che prescinda da queste distinzioni mira solo a mantenere il MONOPOLIO DELLA VIOLENZA nelle mani di una ristretta cerchia di potere..

domenica 23 ottobre 2011

SCIENZA E MEDICINA - Italia: 3.000.000 di nuovi malati di mente con il DSM V. E il Ritalin in USA si prescriverà ai bambini dai 4 anni in poi



(Per ulteriori informazioni potete leggere anche il mio articolo di 3 anni fa sullo stesso argomento: BAMBINI NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE, ndr)

Da:
Campagna Nazionale "GIU' LE MANI DAI BAMBINI" 
Non ETICHETTARE tuo figlio, ASCOLTALO! 



La denuncia non è di qualche movimento anti-psichiatrico, ma dal Dott. Allen Frances del coordinatore della task-force del DSM IV, che sta per essere soppiantato dalla nuova edizione, la quale conterrà molte più malattie mentali classificate. Frances (team DSM) "Ormai i produttori di droghe legali sono più responsabili delle dipendenze dei produttori di droghe illegali". 
+ 40% per i disturbi bipolari, raddoppiate le diagnosi di iperattività infantile. 
Poma (Giù le Mani dai Bambini): "In Italia siamo a rischio con 3 milioni di potenziali nuovi pazienti, non dobbiamo commettere gli errori fatti in USA". 
Costa (psichiatra La Sapienza): "Tra le nuove possibili sindromi, il lutto e la dipendenza da caffè: noi medici e specialisti siamo vittima delle mode diagnostiche lanciate dalle multinazionali, attenzione perché è a rischio l'indipendenza della classe medica"




"La semplice tristezza e l’astinenza da caffeina stanno per diventare malattie mentali. La prossima edizione del manuale, il DSM-V, in uscita nel 2013, potrebbe far diagnosticare come malati mentali milioni di persone sane, affette da normalissimi problemi di tristezza o sofferenza". La dichiarazione sarebbe normale se rilasciata da un fervente attivista di un movimento anti-psichiatrico, ma diventa eccezionale se consideriamo che è di un "big-boss" della psichiatria americana, Allen Frances, coordinatore del team di specialisti che ha curato l'edizione attualmente in uso del Manuale Diagnostico per le Malattie Mentali, utilizzato per perfezionare diagnosi da psichiatri di tutto il mondo, la cui 5^ revisione vedrà appunto la luce tra meno di 18 mesi. 
"Negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria inflazione diagnostica - prosegue Frances, che è intervenuto al convegno "Pharmageddon" organizzato presso la Comunità di San Patrignano - e già oggi, ogni anno, il 25% della popolazione statunitense - circa 45 milioni di persone - si vede diagnosticare un disordine mentale, eventualità che sale al 50% degli abitanti se consideriamo le persone anziane. Nel DSM-IV (l'edizione attualmente in uso del Manuale, curata da Frances, ndr) abbiamo cercato di essere il più cauti possibile ma non abbiamo comunque evitato l’aumento delle patologie e la conseguente tendenza all'incremento delle diagnosi, a cause della quale i disordini bipolari sono 'aumentati' del 40% rispetto a quanto avveniva con la precedente edizione del Manuale (il DSM-III, ndr), quelle di autismo sono cresciute del 25%, e quelle di ADHD, la Sindrome da iperattività e deficit di attenzione dei bambini, sono addirittura raddoppiate, mentre gli antipsicotici sono venduti con un giro d’affari di 50 miliardi di dollari all’anno". 
Quella di Frances è una vera confessione-shock, con anche il sapore di un "j'accuse" verso molti Suoi colleghi: "Ormai i produttori di droghe legali sono più responsabili delle dipendenze delle persone rispetto ai produttori di droghe illegali. Il problema non è nella malafede dei membri della Commissione del DSM - prosegue lo psichiatra - ma nella loro appartenenza all’élite del settore psichiatrico: non si rendono conto che le loro indicazioni, in mano a medici frettolosi e non sempre competenti e con la pressione irresponsabile delle industrie farmaceutiche, possono portare a gravi abusi. Le nostre attuali conoscenze fra l’altro non ci permettono la prescrizione preventiva degli psicofarmaci, e sarebbe quindi importante che i medici non eseguano le diagnosi con disinvoltura e valorizzino le terapie relazionali rispetto a quelle farmacologiche", ha concluso l'esperto americano.




Sul punto è intervenuto Luca Poma, giornalista e portavoce di "Giù le Mani dai Bambini" (www.giulemanidaibambini.org), il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica nel nostro paese: "La situazione è assai preoccupante, perchè come ha dichiarato sul Corriere della Sera il giornalista Mario Pappagallo 'un mondo di pazzi sarebbe un gran bel mercato', dal momento che solo in Italia ci sarebbero almeno 3 milioni di nuovi potenziali 'pazienti', e non pochi tra loro sono in fascia pediatrica. Ci renderemo conto a brevissimo - e a spese della salute nostra e dei nostri bambini - di quanto ciò sia assolutamente vero", ha concluso Poma.


Anche Emilia Costa, decana di psichiatria, già titolare della 1^ Cattedra dell'Università "La Sapienza" di Roma e Primario di Psicofarmacologia all'Umberto I°, era nel panel dei relatori di "Pharmageddon", e ha commentato ironicamente: "Dovrei fare istanza al team di colleghi del DSM V affinché inseriscano una nuova patologia, la "bulimia da diagnosi", perchè questo è quello che sta accadendo in America, con influssi concreti anche in Italia: una sistematica medicalizzazione del disagio ad opera di 'inventori di categorie diagnostiche' che sono tra l'altro in palese conflitto d'interessi. I miei corrispondenti oltreoceano mi dicono che persino un lutto, che è parte della vita di una persona, potrebbe essere diagnosticato come episodio depressivo sul nuovo Manuale, e che tra le patologie che stanno valutando di inserire c'è anche una non meglio precisata 'astinenza da caffeina'. Tutto ciò è folle, noi medici e specialisti siamo vittime delle mode diagnostiche lanciate dalle multinazionali: attenzione - ha concluso l'esperta italiana - perché è veramente a rischio l'indipendenza della classe medica".


Intanto, il Wall Street Journal annuncia che l'American Academy of Pediatrics ha stilato le nuove linee guida per la diagnosi della contestata Sindrome da deficit di attenzione e iperattività [ADHD,ndr] (bambini agitati e distratti), che suggeriscono di consigliare la prescrizione di Ritalin (metilfenidato) anche a bambini in età prescolare, fin dai 4 anni. 
Le linee guida americane sono poi recepite in molti paesi del mondo.












Per media relation: 338/7478239 - portavoce@giulemanidaibambini.org


Luca Yuri Toselli
Coordinatore operativo

mercoledì 19 ottobre 2011

A CHI HA FATTO COMODO IL BLACK BLOC DEL 15 OTTOBRE?

INTELLIGENZA:
capacità di "ragionare e di dedurre i termini di correlazione", di astrarre l'essenziale da stimoli complessi, di tirar fuori similitudini e diversità, e di estrapolare degli orientamenti: secondo C. Spearman è il cosiddetto fattore G.
(Charles Spearman - dal sito Mensa.it)

Ammettere che ci sia una regia dietro "il Black Bloc" (il sostantivo è singolare ed indica il gruppo, non gli individui che lo compongono. Dire "i black blocs" per indicare i singoli è come dire "i cortei" per indicare invece i manifestanti) del 15 ottobre vuol dire accettare che esso sia  stato strumentale ad una qualche forza politica e che quindi qualcuno abbia beneficiato dei disordini di sabato scorso.
Quindi, intelligenza vuole che per cercare di comprendere chi ci sia dietro, bisogna prima di tutto indagare su chi ne abbia beneficiato (Sherlock Holmes insegna che se un uomo ricco e nobile muore in circostanze misteriose e la moglie il giorno dopo eredita tutto il patrimonio, lei sarà la prima indagata).


QUINDI CHI NE HA BENEFICIATO FIN'ORA?


Analizziamo quelle che fin'ora sono le posizioni di ogni parte in causa:


GLI INDIGNATI: 
il Black Bloc di sabato pomeriggio ha completamente affogato le ragioni della protesta. Dai telegiornali e dalla stampa è totalmente scomparso il perchè migliaia di persone siano scese in piazza per "protestare in maniera pacifica"(le virgolette sono le mie, ndr). I terroristi hanno semplicemente distolto l'attenzione dal fatto principale: ossia il malcontento popolare.
Inoltre da domenica proseguono gli interrogatori che tendono ad identificare i facinorosi e che stanno coinvolgendo parte dei manifestanti.
Quindi la logica vuole che il black bloc del 15 ottobre non abbia portato beneficio all'organizzazione degli Indignati e che quindi non ne condivida neanche le ragioni.


LA POLIZIA:
in un intervista al corriere  la polizia afferma di voler protestare contro i tagli alla sicurezza. Il portavoce avvisa, inoltre, che gli scontri sono sintomo di una mala gestione delle forze dell'ordine, non tattica o strategica, ma di natura politica.
Inoltre critica l'armamentario in dotazione denunciando persino lacrimogeni scaduti nel 2006.Qui il link.
Dopo l'ennesimo scontro pare quindi che qualcosa si stia muovendo e che, nonostante tutto, il black bloc del 15 ottobre sia stato una manna dal cielo per le forze dell'ordine, che finalmente vedranno esaudite molte delle loro richieste.
Per chi non crede in queste affermazioni, vorrei ricordare quello che successe il 29 ottobre 2008 a piazza Navona(Roma), e delle collusioni tra Blocco Studentesco(di ispirazione nazi-fascista) e le forze dell'ordine in campo.
Nel video seguente, al minuto 4.00 si può candidamente notare come un agente di grado probabilmente alto(dato che sta dando ordini ad altri agenti) intimi di allontanarsi chiamando per nome Francesco Polacchi, capo di BloccoStudentesco, il quale per tutta risposta ammette:"Questi sono i miei ragazzi".
Riflettete.




MARONI:
dopo i fatti del 15 ottobre il politico è sotto le luci della ribalta.Tra le ultime affermazioni ricordiamo:
- Nuova Legge Reale per arginare la guerriglia, frase inizialmente attribuita ad Antonio Di Pietro (suddetta legge regolava le manifestazioni durante gli annidi piombo.Tra le cose l'art. 14, estendendo la previsione normativa dell'art. 53 c.p. permetteva ai poliziotti di usare le armi da fuoco NON SOLO in caso di violenza o resistenza, mentre l'art. 3 permetteva azioni di custodia preventiva fino a 96 ore). 
Una legge alla George Orwell.
- Permesso di manifestare solo a chi dà garanzie economiche.
- 2 euro a manifestante di ogni corteo o manifestazione.
- Allarme per i cortei NO TAV.
In ogni modo il ministero dell'Interno sembra finalmente poter giustificare tutte le misure repressive che da tempo bramava attuare.
Inoltre i fatti del 15 ottobre sembrano essere il cavallo di Troia per il blocco o la non autorizzazione dei futuri cortei e manifestazioni non gradite dal governo.


A chi non fosse bastato il video sopra ( al minuto 4.00) riporto le frasi di un Cossiga arrivato oramai alla fine della propria carriera e vita, quindi probabilmente meno bugiardo del solito:


''Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perche' pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito..."

''Lasciar fare gli universitari. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle universita', infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le citta'' 

''Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovra' sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri''
 

''Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pieta' e mandarli tutti in ospedale"

"Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano''.''Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si'.

(tratto dal mio articolo sugli scontri di ottobre 2008, link)


ALEMANNO:
"Danni pubblici per oltre 2.5 milioni di euro" che qualcuno dovrà rimborsare. Probabilmente i fondi pubblici del Governo aggiungo io.
Questa affermazione si spiega da se: ben conosciamo le sfortunate vicende del sindaco di Roma con la gestione della cosa pubblica, quindi possiamo immaginare come verranno magistralmente gestiti eventuali rimborsi statali al comune di Roma(ahahah, ndr).


PD:
non pervenuto.




Penso che più passeranno i giorni e più usciranno allo scoperto i veri manovratori del Black Bloc.
Ma non mi aspetto che tutti coglieranno i collegamenti causa-effetto: come diceva SPEARMAN 
"Il fattore G è distribuito in maniera disuguale tra la popolazione, esattamente come lo è l'altezza"


Prometeo

venerdì 14 ottobre 2011

LE MENZOGNE DI STUDIOAPERTO - 8 anni al Bergamasco che sparò ed uccise il ladro albanese




StudioAperto, da SpazzaGiornale qual'è, continua nella sua imperterrita corsa nel dare notizie false, anche sulle più piccole vicende di cronaca.


Secondo StudioAperto ANTONIO MONELLA, imprenditore Bergamasco, dopo aver sorpreso i ladri dentro casa (nella quale si trovavano anche moglie,figlio e madre) per paura e per legittima difesa ha imbracciato il fucile e sparato al 19enne. Il ragazzo è poi fuggito per essere poi abbandonato morente su una panchina di fronte ad un pub.
Il problema è che secondo il Gup BIANCA MARIA BIANCHI le cose non sono proprio andate così. Infatti la condanna per omicidio colposo è posta in essere dal fatto che dalla ricostruzione dei fatti sembra esserci un ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA.

Nella notte tra 5 e 6 settembre 2006, Antonio Monella, fu svegliato da alcuni rumori. Scese in salotto e, mentre la moglie e il figlio stavano dormendo, trovò il 19enne albanese Helvis Hoxa impegnato a rubargli l’automobile dal cortile.
Monella, fucile alla mano, uscì in balcone e sparò contro l’automobile, colpendo ad un fianco il 19enne che, gravemente ferito, riuscì comunque a raggiungere i suoi complici.Per essere poi  abbandonato.



SPARARE AD UN UOMO CHE TI HA APPENA FOTTUTO LA MACCHINA NON E' LEGGITTIMA DIFESA!


Prometeo



martedì 11 ottobre 2011

POLITICA E SOCIETA' - Com'era bello il colonialismo


Di Manlio Dinucci 
(ilmanifesto.it)


A Roma, il centenario dell'occupazione coloniale italiana della Libia è stato ignorato. In compenso è stato celebrato a Tripoli, l'8 ottobre, dal presidente del Cnt Mustafa Abdel Jalil e dal ministro della difesa Ignazio La Russa. Quella del colonialismo italiano, ha dichiarato Jalil, fu per la Libia«un'era di sviluppo». Infatti, «il colonialismo italiano portò strade e palazzi ancora oggi bellissimi a Tripoli, Derna, Bengasi; portò sviluppo agricolo, leggi giuste e processi giusti: i libici questo lo sanno benissimo». «Rilettura storica» altamente apprezzata dal ministro La Russa: «La storia coloniale europea la conosciamo bene, anche con le sue ombre, però l'Italia ha lasciato un segno di amicizia». Si tratta, a questo punto, di riscrivere i nostri libri di storia. 




Se nel 1911 l'Italia occupò la Libia con un corpo di spedizione di 100mila uomini, lo fece non per scopi espansionistici ma perché, in quanto nazione civile, voleva aprire al paese africano «un'era di sviluppo». Se poco dopo lo sbarco l'esercito italiano fucilò e impiccò 5mila libici e ne deportò migliaia, soffocando nel sangue la prima rivolta popolare, lo fece per applicare «leggi giuste». 


Per imporre la legalità, e non per schiacciare la resistenza libica, metà della popolazione cirenaica, circa 100mila persone, venne deportata nel 1930 in una quindicina di campi di concentramento, mentre l'aviazione italiana bombardava i restanti villaggi con armi chimiche e la regione veniva rinchiusa con un reticolato di filo spinato lungo 270 km. E quando il capo della resistenza, Omar al-Mukhtar, venne catturato nel 1931, fu sottoposto a un «processo giusto»: la condanna all'impiccagione fu quindi legittima. Secondo Jalil, «le strade e i palazzi bellissimi»furono costruiti dall'Italia fascista non per la colonizzazione demografica della Libia, ma per far stare meglio i libici. E se vennero sequestrate dalle autorità coloniali le terre più fertili, circa 900mila ettari, relegando le popolazioni in terre aride, ciò venne fatto non per darle ai coloni italiani, ma per lo «sviluppo agricolo» della Libia. «Gheddafi invece è stato l'esatto opposto, non ha portato sviluppo, non ha utilizzato le ricchezze della Libia per il suo popolo», conclude Jalil, ignorando di aver fatto parte del governo cui attribuisce la colpa di aver bloccato lo «sviluppo» portato dal colonialismo italiano in Libia. 


Ignorando che, secondo i dati della stessa Banca mondiale, la Libia aveva raggiunto, prima di essere attaccata dalla Nato, «alti indicatori di sviluppo umano», con una crescita media del pil del 7,5% annuo, un reddito pro capite medio-alto, un accesso del 100% all'istruzione primaria, del 98% alla secondaria e del 46% alla terziaria. Ma, secondo Jalil, si stava meglio prima, quando la Libia era sotto il colonialismo italiano, e quando ad esso subentrò con re Idris il dominio neocoloniale britannico e statunitense. 


Il messaggio politico è chiaro: il governo da lui presieduto assicurerà alla Libia una nuova «era di sviluppo». Come quella celebrata da Mussolini nel 1937 quando, su un cavallo bianco alla sommità di una duna, alzò al cielo la spada con l'elsa d'oro, proclamandosi «protettore dell'Islam». Un ricordo che a La Russa fa venire le lacrime agli occhi.














                                                                                                                    illustrazioni: Prometeo

domenica 9 ottobre 2011

MASSONERIA E SOCIETA' SEGRETE - La Gnosi alla base del pensiero massonico


Dopo questi anni di navigazione all'interno di un mare di informazioni sono approdato sulle rive di un'isola a me sconosciuta, ma che sembra rappresentare l'origine di quello che è il misterioso continente massonico-esoterico:
lo GNOSTICISMO.
Riporto un link nel qule è raccontata molto efficacemente la storia dello gnosticismo.

link gnosticismo

Alcune considerazioni:

Il pensiero gnostico sembra aver modellato quello massonico-esoterico soprattutto per alcuni precetti che vado qui sotto a sintetizzare:

- il dio dell'Antico Testamento non coincide per caratteristiche ed indole con il Dio della rivelazione Cristica del nuovo testamento.
- il serpente (o lucifero) è colui che ha cercato di donare all'umanità la Sapienza e la conoscenza per poter intraprendere il percorso individuale di crescita che porta alla Vera divinità.
- Solo alcuni uomini sono in grado di compiere il percorso spirituale che li porterà (a gradi) alla Conoscenza Suprema (gli altri compiono una vita al pari di quella animale), verso la quale il primo passo è quello dell'iniziazione ai segreti della Vita.

Il pensiero gnostico è senza dubbio antecedente a quello massonico-illuminato, ma non sono certo sia antecedente a quello esoterico in senso stretto.
Infatti la mia impressione è che la filosofia esoterica sia strettamente legata a quella gnostica, o che addirittura la prima e la seconda siano la stessa cosa, rappresentando la magia(e forse anche l'Alchimia) parte fondamentale della dottrina della gnosi.

Una piccola osservazione che faccio è che i precetti gnostici mi appaiono più come una generalizzazione di quelli Giudaici come intesi nel Talmud Babilonese. Soprattutto nell'afferamzione di un gruppo di uomini eletti e predestinati alla salvezza e all'Assunzione accanto al Divino.
Anzi, ripercorrendo i luoghi e i tempi di ambedue le culture sono i fondamenti giudaici a poter sembrare più verosimilmente una estrapolazione con successiva soggettivazione di quelli gnostici( vedi l'attesa del Messia).

Un'altra osservazione che mi sento di fare è che il pensiero GNOSTICO rappresenta il filo che unisce Religione(intesa come spiritualità) e pensiero scientifico all'interno delle logge massoniche.
(In passato non riuscivo a capacitarmi di come uomini che si definivano razionalisti ed "illuminati" potessero comunque credere in qualcosa di religioso, nel senso basso della parola, o addirittura abbracciare il credo ad una religione, se non a tutte in alcuni casi.)

Un altro argomento che mi propongo di approfondire è lo stretto legame tra fisica quantistica e gnosticismo.

Quindi la mia conclusione è che il cammino della conoscenza dei segreti esoterico-massonici non può prescindere da uno studio approfondito delle filosofie che li hanno plasmati.
Tra queste un ruolo predominante, senza dubbio, è rappresentato dalla GNOSI.

PROMETEO

giovedì 6 ottobre 2011

POLITICA E SOCIETA' - ISRAELE, emblema e misura dell' imperialismo occidentale


Molto spesso sono stato additato come paranoico, come pazzo e tante altre volte mi è stato consigliato dai miei stessi amici e conoscenti di "rilassarmi" e di prendere le cose con più distacco.
Tutto questo per la mia propensione ad infervorarmi quando si parla  del conflitto arabo-israeliano.
Ma purtroppo credo e sono convinto che la questione Mediorientale non si limiti al medioriente, ma sia bensì una questione MORALE che riguarda tutti gli abitanti di questo pianeta e l'eventule schierarsi con una fazione o l'altra identifichi in un certo qual modo il livello ed il peso etico, civico ma soprattutto umanitario della persona stessa.
Perchè?

Non voglio qui entrare nel merito degli avvenimenti che hanno segnato l'invasione Israeliana del territorio palestinese, ma tutti quanti sappiamo che (almeno ufficialmente) il conflitto nasce nel 1948 con l'assegnazione di una parte della Palestina agli israeliani da parte dell'ONU e con il conseguente atto terroristico in cui nel 1948 un commando dell’organizzazione sionista Irgun, guidato da Menahem Begin, penetrò nel villaggio di Deir Yassin uccidendo 254 civili palestinesi. Con la conseguente dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele il mese successivo.
Intanto secondo le Nazioni Unite e, quindi, anche per il diritto internazionale, i palestinesi non costituivano una vera e propria nazione: si trattava di semplici profughi.

Ma purtroppo il progetto di cancellazione del popolo palestinese e di occupazione del territorio prendeva vita molto prima del 1948 e molto prima anche dell'olocausto avvenuto nella seconda guerra mondiale.
Finisco questa introduzione ricordando che secondo i fondatori del movimento Sionista (la destra israeliana, per titolarlo con un eufemismo moderato) da Theodor Herzl a Moses Hess, a Menachem Begin, a Chaim Weizman la Palestina era una landa desolata e disabitata.
Gli abitanti del territorio palestinese venivano definiti da questi signori come "Alcune migliaia di negri per i quali non c'era alcun valore" o anche " Popolazioni barbare che possono benissimo essere ignorate".
A questo diffusissimo clichet coloniale è strettamente associata l'idea che il compito degli ebrei sarebbe stato quello di occupare un territorio arretrato e semideserto per ricostruirlo dalle fondamenta e "modernizzarlo". E secondo una interpretazione radicale della "missione civilizzatrice" dell'Europa e del suo "colonialismo ricostruttivo", la nuova organizzazione politica ed economica israeliana avrebbe dovuto escludere ogni cooperazione, se non di carattere subordinato e servile, della popolazione autoctona.
E' questa la questione Etica e Morale a cui mi riferivo nell'introduzione.

La presenza degli Israeliani in territorio Palestinese è legittimata da un pensiero Colonialista e di Superiorità Razziale che ha animato ed anima ancor di più oggi il mondo occidentale.

E' successo in America dove i colonialisti europei hanno massacrato i pellerossa e occupato le loro terre in base ad un diritto divino e secondo un principio di superiorità razziale che a mio avviso supera di gran lunga lo stato patologico: 
"Gli indiani erano destinati alla distruzione per loro[dei colonizzatori] mano così come lo erano stati i cananei per Giosuè e i Giudici. Non solo, ma quando i Puritani scorgeranno un po’ più in là una terra ricca o in qualche modo appetibile penseranno sempre di averne diritto, un diritto che giustificherà anche i mezzi più cruenti, stermini compresi."Storia non romanzata degli Stati Uniti d’America” di Kleeves

E' successo durante la seconda guerra mondiale, e non penso servano citazioni di alcun genere.

E' successo nei millenni passati con la conquista, lo stupro, il consumo e l'espropriazione delle terre africane. Il tutto basato su 2 principi fondamentali:

1- Un popolo che non ha mezzi per utilizzare determinate risorse, non è padrone delle risorse stesse (tradotto:"perchè lasciare diamanti, gas e petrolio ai negri, tanto non ci fanno nulla)

2- L'occidente è portatore di civiltà, progresso e modernizzazione. Quindi il contatto tra una cultura occidentale ed una "arretrata" è sempre positivo per la seconda.


Ed ora, ritornando alla questione principale.
La legittimazione dell'esistenza dello Stato Israeliano è basato sugli stessi principi che hanno animato lo "sviluppo" della civiltà occidentale nei secoli passati:

1- VIOLENZA
2- PREPOTENZA
3- SUPERIORITA' ETNICA BASATA SU UN CONCETTO DI STRATIFICAZIONE RAZZIALE

Questi hanno permesso all'occidente di reperire tutte le risorse primarie che gli hanno permesso il tanto decantato Progresso scientifico-tecnologico.

Ed un progresso basato sulla sofferenza e sullo sfruttamento è realmente un progresso?



vi consiglio di vedere entrambi i video


Prometeo

venerdì 16 settembre 2011

SCIENZA - LA SALUTE NON E' FREUD


di Gianni Tirelli
Oggi, che tutto è ribaltato e brancoliamo dentro il buio di un mondo al contrario fatto di contraddizioni, illusioni, debolezze e becere dipendenze, anche il famoso motto di Giovenale “mens sana in corpore sano”, (Satire, X, 356), si scontra, in maniere stridente, con la realtà di una società di individui squilibrati e smarriti, tale da capovolgerne il senso e il suo significato ultimo. Per tanto, la salute mentale, non è più la risultante di un corpo sano, ma l’esatto contrario: “corpore sano in mens sana”.
Gli individui, delle “moderne” società occidentali consumiste, sono afflitti da una infinita serie di disturbi, malesseri e patologie di natura organica e psicologica che ne compromettono ogni più remoto barlume di benessere e di autentica felicità. E’ sulla base di un tale parametro che si misura il grado di civiltà e di progresso di un popolo, venendo a mancare il quale, tutto si riduce a mera illusione, isteria e dipendenza. Mal di testa, emicranie, bruciori di stomaco, dolori articolari, insonnia, eiaculazione precoce, sterilità, emorroidi, obesità, stanchezza cronica, stitichezza, calvizie, psoriasi, disfunzioni tiroidee, celiachia, allergie, spasmi muscolari e coliti, non sono che il prodotto di uno stile di vita in totale contrasto e contraddizione con i reali bisogni dell’organismo umano che, per millenni, aveva tratto le sue risorse dai frutti di una natura incontaminata e prodiga, dispensatrice di sostanze dopanti, rigeneranti e curative.
Lo stress, una delle patologie più invalidanti dell’individuo moderno era, un tempo, completamente sconosciuto. Poi, con Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e compagnia bella che, attraverso la psicoanalisi e l’introspezione forzata, si propone di individuare le cause dei disturbi neurologici (e conseguenti somatizzazioni) dell’uomo tecnologico partorito dalla rivoluzione industriale, si apre la strada all’industria dello psicofarmaco che, ha fronte di profitti stellari, ha debilitato ulteriormente, lo stato di salute dei soggetti in cura, acuendone il disagio e innescando un processo di decadimento e di dipendenza.
Nell’uomo di questo secolo maligno, si è estinta l’osservazione, la percezione e la capacità di discernimento avendo, noi, delegato al Sistema Bestia, ogni responsabilità oggettiva, personalismo e giudizio critico.

Tutto ciò che, in realtà, acquistiamo e consumiamo meccanicamente al mercato del Grande Malfattore, non è, che la contraffazione sistematica di qualcosa che assomiglia vagamente alla sua forma originaria, ma che, nella sostanza, è un concentrato di estrogeni, ormoni, fertilizzanti, antiparassitari, antibiotici, “migliorativi”, pesticidi, aromi sintetici, coloranti, conservanti e tossine concentrate.
Così un pollo non è un vero pollo, ma una mina vagante pronta a fare saltare il nostro sistema nervoso e destabilizzare quello immunitario, perché incapaci di decifrare e codificare la reale natura dei nuovi intrusi e di reagire di conseguenza. Un tale pollo, non ha vissuto felice razzolando nell’aia fra, oche, anatre, cani, conigli e gatti, ma dietro le sbarre fredde e angoscianti di un loculo metallico, beccando pattume industriale alla luce accecante di una lampada alogena. Come pensiamo di potere essere belli, in forma e felici, ingurgitando tali diavolerie? Ma l’esempio del pollo, è estendibile a qualsiasi prodotto, che sia animale e vegetale. Tutti noi, in verità, siamo quel pollo! Tristi e apatici, indolenti e flaccidi, frustrati e repressi, costretti dentro un limbo gelatinoso, brulicante di paranoie, ansie e ipocondrie. Una vita apparente scandita ad ogni ora del giorno da acciacchi e malesseri di ogni tipo e genere.
Per tanto, tutta questa montagna di merda marcia, che, con inaudita crudeltà, il liberismo relativista (in sfregio ad ogni principio etico e deontologico), spaccia per buone, e fatte con “l’amore della nonna”, finiscono per accanirsi sulla nostra esistenza e quotidianità, acuendo il nostro disagio fisico, morale e psicologico. E’ a questo punto che il Sistema Bestia, estrae il suo ennesimo coniglio, dal cilindro delle illusioni, indicandoci il nuovo miracoloso farmaco a cui ricorrere, peggiorando ulteriormente, la nostra condizione patologica e inducendoci alla assuefazione.
Come può sentirsi appagata un società che si alimenta di cose morte e infelici per definizione? 

Un’alimentazione alla quale, negli ultimi trent’anni (passo dopo passo), è stato sottratto ogni principio nutritivo e tonificante: una vera pacchia per l’industria della chimica che, con la televisione e la tecnologia, sono in assoluto le più grandi tragedie della storia del mondo, prima ancora dell’evento apocalittico che ha causato la scomparsa dei dinosauri, del biblico diluvio universale e delle epidemie di peste bubbonica.
Quanto potranno reggere ancora la frustrazione, l’odio, il rancore e la repressa vendetta covata nell’animo di milioni di individui infelici, prima di esplodere in tutta la sua apocalittica violenza?
Noi occidentali, in quanto a bellezza, forma e prestanza fisica (se paragonati alle popolazioni dei “paesi del terzo mondo”), siamo gli ultimi della lista. Creme, cremine, botulino, chirurgia estetica, diete, tapis roulant, cyclette e diavolerie meccaniche in offerta sui vari canali televisivi che promettono miracolosi risultati in tempi scandalosamente brevi (previa rimborso), non sono che gli estremi tentativi di una società “alla frutta”, connotata da una singolare bruttezza, risultato ultimo di una inattività invalidante e della somatizzazione di ansie, paure e di un congruo numero di disturbi del sistema nervoso; effetti collaterali di una alimentazione necrofila.
La profonda consapevolezza di ciò che ci circonda e la capacità di immaginare una realtà diversa e opposta da quella che siamo soliti vivere, è la sola opzione che ci consente di decifrare i fatti della nostra esistenza, di analizzarli nella loro oggettività, prenderne atto, e decidere per la giusta scelta.
E’ la salute, dunque, ciò a cui dobbiamo aspirare! Lei, il dono dei doni! Una condizione di totale appagamento fisico, spirituale e sensoriale, che prescinde da ogni status, cultura e spazio temporale. Si, la salute, dispensatrice di gioia e creatività, fonte di solidarietà e di pace, forza generatrice di un progresso compatibile con i bisogni della comunità, sinonimo di libertà e di tolleranza, di volontà e di speranza – intrinsecamente moderna nel suo significato più corretto, rivoluzionaria, liberatoria, ascetica e divinatoria. L’esatto contrario, delle nostre “moderne” società, malate e in cancrena, oppresse e frustrate da quella persistente sofferenza esistenziale e corporale che ci preclude ogni barlume di vera felicità, alimentando l’odio, il rancore negli uomini e la loro sete di vendetta.

mercoledì 8 giugno 2011

SCIENZA - L'illusione del Libero Arbitrio: il mezzo secondo che separa l'impulso nervoso e la coscienza

Immaginiamo un dialogo tra un grande filosofo del Seicento e un prestigioso scienziato nostro contemporaneo. Monsieur Descartes: "Penso ci siano pochi dubbi sull'esistenza di una libera scelta nel corso delle nostre azioni". Benjamin Libet: "Ma noi abbiamo scoperto che il cervello è pronto per un'azione volontaria circa mezzo secondo prima che la persona diventi consapevole in modo cosciente della sua intenzione! "

Gli esperimenti di Benjamin Libet, in campo neurofisiologico ribaltano completamente i paradigmi che per 2 secoli hanno plasmato il pensiero occidentale, dalla filosofia all'etica, dalla psicologia alla giurisprudenza.
Se non è la coscienza, e quindi la volontà soggettiva ed individuale la responsabile delle azioni del singolo, cosa le muove. E soprattutto perchè?
E se non ha senso parlare di volontà, che senso ha affrontare temi come quello della responsabilità?

Infondo non è così strano: anche un sasso in caduta da un grattacielo potrebbe pensare di essere libero.

Ora lascio la parola a Piergiorgio Odifreddi con un capitolo di un suo libro in cui presenta "Mind Time" di Benjamin Libet.

Dal libro IL MATEMATICO IMPENITENTE - 2008 (Piergiorgio Odifreddi)

Sto scrivendo questo articolo, ma chi me lo fa fare? È innegabile che sia io a scriverlo, ma è altrettanto innegabile che sia sempre io ad aver deciso di scriverlo? Naturalmente, così mi sembra, ma sappiamo che spesso le impressioni sono ingannevoli. Per questo, da e per molto tempo, ci si è interrogati sul famoso dilemma tra libero arbitrio e determinismo: al di là dell’apparenza superficiale, cioè, le nostre azioni sono liberamente scelte, oppure sono forzatamente determinate?
Fino a poco tempo fa qualunque risposta al dilemma era ideologica, nel senso che riposava su pregiudizi filosofici a priori, invece che su giudizi sperimentali a posteriori.
Anche perché osservare i meccanismi cerebrali della decisione è una cosa complessa, e prima della neurofisiologia e delle scienze cognitive non si avevano a disposizione strumenti scientifici di indagine introspettiva, ma soltanto giocattoli letterali di invenzione creativa quali la psicologia e la psicoanalisi, che per la cronaca hanno comunque reso popolari vari modelli più o meno deterministici del comportamento, basati su condizionamenti più o meno inconsci.
Al problema del libero arbitrio è naturalmente legato quello della coscienza, perché sarebbe una contraddizione in termini parlare di azioni volontarie inconsce. Forse è per questo che noi assegniamo alla coscienza un’importanza fondamentale nella nostra concezione dell’uomo, benché il suo ruolo nella nostra vita sia tutto sommato piuttosto limitato:non soltanto in senso metaforico, in quanto la maggior parte di noi agisce e parla troppo spesso senza sapere cosa fa e dice, ma anche in senso letterale, in quanto soltanto la minima parte delle nostre azioni sono comunque consce (basta pensare, ad esempio, alla respirazione, alla digestione e alla locomozione).
Tentando di quantificare la proporzione dell’attività conscia rispetto a quella inconscia, si arriva a una stima di circa una parte su cento miliardi: mediante esperimenti sulla percezione, ad esempio di parole composte da lettere di vari colori che lampeggiano su uno schermo a velocità variabile, ci si accorge infatti che l’informazione che la nostra attenzione cosciente riesce a gestire varie tra i 15 e i 50 bit al secondo, che è più o meno (anzi, più meno che più) la quantità di informazione regolarmente trasmessa da ciascuno dei nostri cento miliardi di neuroni.
Parlando in maniera figurata, è dunque come se soltanto uno dei neuroni del nostro cervello fosse impegnato dalla coscienza, e il resto fosse invece monopolizzato dall’inconscio!
A scanso di equivoci, questa è soltanto un’immagine quantitativa: benché ci siano infatti motivi di ritenere che la coscienza sia localizzata in certe aree cerebrali, quali il nucleo intralaminare del talamo, le cui lesioni provocano appunto una perdita di coscienza, non si può certo immaginare che tali aree cerebrali si riducano ad un solo neurone!
Rimane il fatto di questo ruolo minimale della coscienza, al quale e alla quale noi attribuiamo però un’importanza massimale.
Una spiegazione ovvia di questo apparente paradosso è che, per definizione, l’unica parte della vita che non ci appare trasparente è appunto quella che percepiamo coscientemente: allo stesso modo, in filosofia non possiamo pensare altro che ciò che è pensabile, in letteratura descrivere ciò che è descrivibile, in fisica osservare ciò che è osservabile, in matematica calcolare o dimostrare ciò che è calcolabile o dimostrabile, benché la maggior parte delle cose al mondo non siano pensabili, descrivibili, osservabili, calcolabili o dimostrabili.
Per rimanere comunque alla coscienza e al libero arbitrio, alcuni dei fatti più sorprendenti scoperti al proposito negli ultimi cinquant’anni sono dovuti al neurofisiologo Benjamin Libet.
Dopo essere stati discussi fino alla nausea nella letteratura specializzata, essi sono stati divulgati dal loro stesso autore in “Mind Time". Il fattore temporale della coscienza (Cortina, 2007). E, in buona sostanza, si possono riassumere dicendo che le sue ricerche evidenziano un ritardo di circa mezzo secondo tra il momento in cui l’informazione relativa a uno stimolo sensoriale arriva al cervello, e il momento in cui esso viene percepito coscientemente.
Per capire meglio la questione, proviamo a guardare la rallentatore lo svolgersi di un tipico evento quotidiano: ad esempio, la brusca frenata che un’auto ci costringe a fare, tagliandoci la strada.
Al tempo 0 l’auto taglia la strada. Dopo 50-60 millisecondi il nostro cervello percepisce la scena. Tra i 100 e i 150 millisecondi il nostro piede frena. Dopo 500 millisecondi, cioè il fatidico mezzo secondo, la nostra coscienza si rende conto di ciò che è accaduto: naturalmente, se incominciassimo a frenare solo allora, spesso sarebbe troppo tardi.
In fondo, però, questo lo sapevamo già: non è la coscienza a permetterci di reagire ai pericoli e alle situazioni di emergenza, bensì l’istinto.
Ma Libet ha scoperto che il ritardo di mezzo secondo è sistematico: la stimolazione dei neuroni della corteccia sensoriale non produce una percezione cosciente se non dopo 500 millisecondi, e la produce solo se la stimolazione è sufficientemente protratta nel tempo.
Questo non significa che l’azione venga inibita da, e durante, i blackout della coscienza: non quelli momentanei, come nell’esempio della frenata, ma neppure quelli permanenti, come nella patologia della visione cieca. Significa, però, che tutti noi soffriamo di una congenita “temporale percezione cieca” , che ci preclude sistematicamente la coscienza degli eventi per mezzo secondo: in termini musicali, la nostra sensorialità è come una fuga a due voci, in cui la stimolazione funge da dux, e la coscienza da comes che la insegue a un intervallo di mezzo secondo.
Tutto ciò sarebbe in fondo soltanto curioso, se Libet non avesse scoperto qualcosa di molto più inquietante: il fatto, cioè, che la stessa cosa succede non solo per la nostra percezione passiva, in cui è il mondo ad agire su di noi, ma anche per la nostra volizione attiva, in cui siamo (o dovremmo essere) noi ad agire sul mondo.
Più precisamente, gli effetti cerebrali inconsci delle nostre decisioni precedono le loro supposte cause coscienti: ad esempio, quando decidiamo di muovere un dito, il movimento avviene 150 o 200 millisecondi, ma le aree cerebrali ad esso preposte si attivano 350 o 400 millisecondi prima dell’ordine!
Giustamente, nel capitolo finale del suo libro Libet si pone la domanda fatidica:” Che cosa significa tutto questo?”, ma si limita a notare che il breve intervallo fra una volizione mentale e la sua esecuzione materiale è sufficientemente lungo per permetterci di inibire il movimento. In altre parole, il nostro libero arbitrio sembra essere compatibile con il compito negativo di evitare qualcosa che altrimenti succederebbe in maniera indipendente dalla nostra volontà: forse per questo i comandamenti etici, siano dettati da Jahvè a Mosè, o suggeriti dal daimon a Socrate, o proposti come regola aurea (“non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”) da Confucio, sono più proibitivi che impositivi, e chiedono più di non fare che di fare.
Accomodare il libero arbitrio con i compiti positivi, quali la versione cristiana della regola aurea (“fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”), è più complicato. Gli esperimenti di Libet mostrano infatti chiaramente che sia gli ordini coscienti, sia i loro supposti effetti, derivano da qualcosa che li precede entrambi, e che ne è la vera, nascosta, e per ora ignota causa ( a meno, naturalmente, di voler ammettere fantascientifiche retroazioni temporali che permettano alle volizioni di attivare nel passato aree cerebrali che provochino un movimento nel futuro).
Naturalmente, rimane da spiegare quale sia il valore evolutivo di quell’illusione chiamata volizione cosciente. L’ipotesi più interessante, per ora, ci sembra quella proposta dal fisico Erwin Schrodinger, premio nobel nel 1932, nel suo libro “mente e materia”, che si può illustrare con una metafora. Quando i primi uomini sbarcarono sulla Luna, il 20 luglio del 1969, il volo della navicella spaziale procedette in maniera automatica fino all’atterraggio, a parte una piccola correzione di rotta effettuata manualmente da Armstrong all’ultimo momento, per evitare un ostacolo imprevisto: la coscienza è come quella correzione di rotta, necessaria fino a quando la navicella umana si sarà sufficientemente evoluta per poter procedere completamente col pilota automatico, come già fanno altre specie che noi con infantile superbia riteniamo e chiamiamo “inferiori”.

BIG S

DEVI ASSOLUTAMENTE VISITARE QUESTO BLOG: