
Ieri, mentre mi trovavo nella metropolitana, mi sono ritrovato tra le mani il quotidiano gratuito
24MINUTI, edito dalla redazione de
IL SOLE 24 ORE. Leggendo, mi sono imbattuto nel solito articolo atto a ritrarre la cultura islamico-mediorientale come opposta a quella occidentale.Un contenitore di luoghi comuni sugli Arabi dal titolo
"Le Regole per i soldati" che si promette di creare un vademecum per istruire gli
operatori di pace ai rapporti con i popoli afgano e iracheno.
Da chi sia stata creato, ma soprattutto per quali soldati, di quali eserciti o legione, non ci è dato sapere.
Ma vediamole e commentiamole:
1 -
Domande tabù. Meglio non chiedere a un afgano a quale gruppo etnico appartenga e - per nessun motivo - fare domande sulle donne della sua famiglia. Perchè un afgano qualsiasi dovrebbe arrabbiarsi se gli si chiede a quale gruppo etnico appartiene non si sa, ma soprattutto perchè ad un soldato dovrebbe interessare qualcosa a proposito delle donne della famiglia del suddetto, questo mi sfugge alquanto. Mi immagino di essere un contadino afgano, bombardato dai caccia americani, essere fermato da un soldato statunitense che mi chiede: "Ma come si chiama tua sorella?"
2 -
Cortesia. Accettare sempre l'ospitalità quando viene offerta (e non rifiutarla quando viene richiesta). Questa mi sembra più una regola universale che una regola ristretta al medioriente.
3 -
I gesti. Evitare i segni occidentali: il pollice all'insù e il gesto di ok in genere non vengono capiti. Ma daiiiiii....??!?!?!E io che pensavo che il segno di ok fosse tipico degli iracheni da generazioni e generazioni....Ma poi perchè mai un militare dovrebbe fare certi segni e sopratutto in quali occasioni?Sono inseriti all'interno del manuale del soldato provetto?
4 -
Doni e offerte. Quando si è ospiti di un afgano, non rifiutare mai cibo,tè, caffè o doni. Ma in caso di doni è buona educazione rifiutare una o due volte prima di accettare. 5 -
Il bis a tavola. Se viene offerta una seconda porzione di cibo, tè o caffè, è da maleducati non accettare (ma in Qatar è da ingordi bere più di tre tazze di tè o caffè). Prima di tutto perchè mai un soldato dovrebbe andare a pranzo o cena, o anche solo a prendersi un caffè a casa di un afgano o un iracheno? E poi non prendiamoci in giro, non penso serva scomodarsi per andare fino in Qatar, per trovare gente che ti dia dell'ingordo se bevi tre tazze di caffè negli altrui salotti. E poi dove si è visto uno che si beve più di tre tazzè di caffè a scrocco?Ad Approfittolandia?
6 -
Le funzioni. Non partecipare a cerimonie religiose private, per non dare l'idea di parteggiare per il gruppo etnico che le ha organizzate. E vabbè....e qui non voglio essere retorico ma non ce lo vedo proprio un soldato che accoppa un civile e poi va al suo funerale...
7 -
Gli alcolici. Ricordare che bere alcolici, anche se è legale in Iraq, è vietato dalla legge coranica. Ma ricordiamoci anche che L'Iraq è una repubblica LAICA. Questa affermazione è tanto stupida quanto dire: Ricordare che in Italia i rapporti occasionali sono legali, ma sono vietati dalla chiesa cattolica. Alla fine chi se ne frega...
Dulcis infundo
8 -
Le donne. Non dare la mano a una donna, a meno che non sia lei a porgerla per prima (ma in Afghanistan ogni contatto fisico uomo-donna è vietato). Aggiungerei anche: "non rubare o ti sarà tagliata la mano","non nominare il nome di Maometto o sarai lapidato nella pubblica piazza", ma anche "non farti le seghe o diventerai cieco", "non dire bugie o ti si accorceranno le gambe" e cavolate su cavolate...
Di cavolate penso ne abbiamo dette abbastanza.
Ma quando leggo queste cose riesco a rispondermi ad una delle domande che a volte mi sorgono: Perchè mai in Italia c'è tutta questa paura del mondo Arabo? E soprattutto da cosa è data?
L'unica immagine che riusciamo a diffondere di quel mondo è un immagine vignettistica e stereotipata.
Più programmi di approfondimento e meno ironia, anche perchè facendo dell'ironia su qualcosa che non si conosce si rischia sempre, a mio avviso, di rasentare il razzismo.
Big S