sabato 27 dicembre 2008

STRANO MA VERO - maghi, smoki, pinotismo e paranomeni!!

Questa mattina ospiti nel programma di quel figlio di Pooh di Dj Francesco, c'erano Solange e il mago Gabriel.
Argomento del giorno: credere o no ai maghi?
Fortunatamente gli ospiti presenti sono stati ridicolizzati dal primo all'ultimo minuto di trasmissione, mostrando infine un evidente stato di ansia e nervosismo.

Si è anche affrontato il caso di Wanna Marchi, e i due ospiti "magici" hanno avuto la faccia come il loro culo di criticarla e dar lei dell'impostore.
In particolare è stata efferata la critica da parte del Mago Gabriel che insisteva sul fatto che la signora "Anna Varchi"(così diceva lui) non sapesse nulla di magia o astrologia.

Allora per chi non lo sapesse ho deciso di linkare alcuni video sulle pratiche magiche del mago in questione, tanto per farvi capire da che pulpito viene la predica.

Il problema non sono questi personaggi, m la gente che ancora ci crede.
Big S!!

venerdì 12 dicembre 2008

INTERVISTE - Slasch....di tutto di più!!!

Per il secondo appuntamento con le nostre interviste vi riporto la bella chiacchierata che mi sono fatto con Slasch, al secolo Natalino, uno dei più importanti opinionisti della bloggosfera.

Visitate il suo blog: http://slasch16.splinder.com/ sempre tra i primi in classifica nella lista dell'aggregatore migliorblog.it.


-Nome?

Natalino

-Per gli amici?

Nata. Nel blog Slasch 16. Era il nome del mio cagnino e la sua eta’, non sapendo l’inglese ci ho messo una c in piu’.

-Occupazione attuale?

Pensionato

-Per quale motivo hai deciso di scrivere un blog?

Per scrivere quello che penso e come la vedo, chiarisco subito che non mi interessa il “confronto” con fascisti e leghisti.

-Nella Bloggosfera vieni spesso definito come un "disturbatore" comunista, cosa ne pensi di chi ti definisce così?

Che hanno ragione e mi fanno un grande complimento. Come diceva Gattuso quello che ho e’ frutto del mio lavoro, non ho mai sfruttato nessuno.

-Cambiando argomento: quale pensi sia il motivo che ha spinto gli italiani a scegliere di farsi rappresentare politicamente da esponenti della Loggia Propaganda2?

Gli italiani, fondamentalmente, sono peggio dei loro rappresentanti. La loro piu’ grande aspirazione e’ fregare lo stato, le regole e fottere gli altri. Questa e’ la maggioranza, per adesso.

-E come pensi sia possibile che dei secessionisti,razzisti e con idee contrarie alla Repubblica Italiana(la Lega) siedano ora in Parlamento, tra la maggioranza e stipendiati da noi?

E’ una delle maggiori vergogne della seconda Repubblica che si siano ministri con il fazzoletto verde nel taschino che insultano l’ Italia. Fanno talmente schifo che ritirano lo stipendio dal nostro Stato senza nessuna vergogna. Su questo dovrebbero riflettere i loro elettori, ma il piu’ bravo e’ un cretino.

-Tu sei un convinto sostenitore della laicità dello Stato(come scritto d'altronde nella Costituzione Italiana),ma come pensi sia accaduto che anche la Chiesa sia potuta scendere a patti ed entrare in combutta con questi esponenti marci della politica(se così si puo' chiamare)?

La chiesa e’ sempre stata in combutta con la malavita, di tutti i tipi. Papa Alessandro VI gestiva addirittura i postriboli e rilasciava la licenza alle prostitute. Negli ultimi decenni basta ricordare che la P2 aveva la banca in comune con il vaticano.

E’ una associazione a delinquere che e’ arrivata al governo del paese, come organizzazione e’ a livello mondiale, basta pensare all’ Argentina di Menem, ci e’ arrivato prima di Berlusconi.

-Io ho sempre pensato che la politica e la società americana fossero lontanissime da quello che sono il mio back ground culturale e i miei valori.E purtroppo anche(o soprattutto) la ripresa della borsa mondiale dopo l'elezione di Obama alla casabianca, il cosiddetto effetto Obama, conferma i miei sospetti di una politica autoritarista e profondamente demagogica e populista. Qual'è la tua posizione riguardo agli eventi americani degli ultimi mesi?

Obama e’ una speranza di cambiamento, il capitalismo e’ alla canna del gas e scoprono anche loro lo stato. Le lobbies sono molto forti ma se, come si dice, mette regole alla Borsa anche gli Usa abbandoneranno la politica individualista, del piu’ forte che detta le regole.

- Pensi che la televisione trash, sessista e razzista degli ultimi 15 anni abbia sortito l'effetto voluto da parte dei responsabili?

Certo e’ talmente penetrata nella vita comune che si e’ persa l’etica e l’ideale, tanto e’ vero che scoprono la solidarieta’ e la lotta di massa solo quando vengono toccati sul vivo. Vedi scuola ed internet. Comunque ci pensera’ la crisi economica a fargli capire quali sono i valori, la fine del sogno capitalistico e dell’individualismo.

- Pensi che l'Italia sia senza speranza??

Questo e’ direttamente proporzionato alla coscienza delle nuove generazioni, se riscopriranno il valore dell’unita’ di intenti saranno salvi, altrimenti sara’ la fine per loro. Come diceva Pasolini non saranno piu’ persone ma semplici consumatori ed esecutori. Sta’ solo a loro, non al regime.

-Ok non voglio rubarti altro tempo!Ti mando un saluto e ti rinnovo i complimenti per la gestione del tuo blog!C'è qualcosa in particolare che vuoi dire per ultima??Un saluto speciale,una raccomandazione?

Saluto chi ci leggera’ e un invito a dire sempre quello che si pensa, recuperare l’etica ed il rispetto degli altri.

-Ciao! Ciao e grazie.

lunedì 8 dicembre 2008

POLITICA E SOCIETA' - Il FACCIABUCO del c*lo!

Riporto qui di seguito un articolo apparso il 10 novembre su IL SOLE 24 ORE e scritto da Andrea Bajani:
Da settimane incontro soltanto persone che mi dicono disperate che vogliono uscire da Facebook ma non riescono a farlo. Lo dicono con gli occhi sbarrati e l'espressione di chi chiede aiuto da dietro le inferriate di una galera. Mi sembrano detenuti che dall'alto urlano a chi passa lì sotto, infilano le braccia oltre le sbarre a rimestare nell'aria. Hanno tutta la disperazione di chi sa che il secondino se n'è andato lanciando la chiave nel fiume. È strano pensare che quelle stesse persone fino a un mese fa mi dicevano che senza Facebook non ci potevano stare, che grazie a Facebook si sentivano meglio.

Soprattutto, mi ripetevano che dovevo provarla anch'io, quest'esperienza, perché essere dentro o essere fuori, era come prendere parte alla vita oppure essere morto. Essere «in» oppure essere «out». C'è stato un momento, che perdura, in cui era impossibile sfuggire a conversazioni che non avessero a che fare con Facebook. Qualunque fosse l'origine della discussione, qualunque fosse il fiume di parole che veniva giù dalle bocche delle persone, il mare in cui andava a finire era sempre quello di Facebook.

C'erano amici che quando mi incontravano per strada mi chiedevano «Ci sei su Facebook?». Che era come dire «È inutile perdere tempo qui sul marciapiede, con le macchine che passano, i clacson che non ci fanno parlare, il telefonino, la fretta». «Ci sei su Facebook?», e poi mi piantavano in asso. Li vedevo andar via di schiena, il cellulare tra l'orecchio e la spalla, in mano l'agenda e davanti gli altri che si aprivano come il Mar Rosso davanti a Mosè. Se parlavano di qualcuno, ne parlavano per dire che l'avevano incontrato su Facebook.

Un vecchio amico, un professore di liceo dimenticato, un ex vicino di ombrellone. Persino in questi giorni, quando si parla della vittoria epocale di Obama, si dice che è stata epocale anche perché c'era Facebook.

Così sono entrato «in» pure io. L'ho fatto un po' per sfinimento e un po' per riuscire a parlare con quegli amici che per strada mi piantavano in asso dandomi poi appuntamento su Facebook.

In strada erano sempre di corsa, su Facebook stavano a parlare per ore. Perché «in» è tutto molto più tranquillo. Il mio ingresso l'ho fatto una sera di un paio di mesi fa, seguendo con attenzione le procedure. Ci sono entrato con la leggera apprensione che mi imperla le tempie ogni volta che mi avvicino a un oggetto con funzionamento appena più complesso della televisione. Di Facebook sapevo quasi tutto quel che c'era da sapere. Sapevo che si trattava di aprirsi una pagina personale, di scegliere una foto, di inserire qualche informazione su di me, la mia data di nascita, il mestiere, le mie passioni. Lo sapevo perché un'amica mi aveva fatto vedere la sua pagina. Quando l'avevo vista avevo capito che si trattava di aprirsi una specie di loculo, una tomba con la foto che guarda in faccia i passanti, che appunto passano e se hanno voglia lasciano dei bigliettini, cambiano l'acqua dei fiori. Appena ha saputo che ero entrato anche io, la mia amica era contenta e orgogliosa. Era contenta di esserne stata un po' responsabile. Così non dovevamo più vederci per prendere un caffè in corsa, con i telefonini che suonano, le macchine, la fretta. I due mesi che ho trascorso su Facebook sono stati piuttosto movimentati. All'inizio mi arrivavano molte «richieste di amicizia» e io le ignoravo perché non sapevo chi fossero queste persone. Poi la mia amica mi ha detto che la regola di Facebook era di accettare le «richieste di amicizia», e che dunque la mia condotta era una condotta antisociale. Così da quel momento in poi ogni volta che mi è arrivata una richiesta io ho accettato. In due mesi sono diventato per così dire amico di quattrocento persone di cui non sapevo nulla, e di cui ora conosco la foto che hanno messo sul loculo e poco più. Mi sono trovato a conversare a notte fonda con uomini e donne che mi trattavano come se fossi il loro migliore amico, o mi maltrattavano come il peggior nemico. Mi sono visto tacciare di snobismo per non aver risposto, insultare per aver tardato ad accettare una così detta amicizia.

Ogni volta che ho fatto accesso alla mia pagina, qualche sconosciuto di cui avevo accettato la così detta amicizia si è affacciato da una finestrella dicendomi «Eccoti qui», come se fosse stato tutta la notte appostato dentro il mio androne aspettando di vedermi rientrare. Ho saputo di adulteri di persone più o meno famose scoperte grazie a Facebook, visto che su Facebook tutti vedono tutto quello in cui ciascuno è affaccendato. Sono stato contattato da compagni delle elementari, delle medie e delle superiori. Alcuni di loro hanno voluto a tutti i costi mandarmi delle fotografie per farmi vedere come eravamo. Se penso a tutti gli anni che ci ho messo, per riuscire a dimenticare come eravamo. Poi sono stato contattato da prime, seconde e terze fidanzate, che mi hanno detto «Ti ricordi?». Poi da amici di amici di amici persi a ragione e rimasti (a ragione) relegati in un passato lontano. Ho ricevuto inviti a unirmi a gruppi di ogni tipo, dall'«Obama party» al movimento «Antibimbominkia ». Di quest'ultimo movimento, che impiega il proprio tempo nel manifestare dissenso nei confronti dei seguaci dei Tokio Hotel, ho cominciato a ricevere ogni tipo di segnalazione: «No al bimbominkia su Facebook», «Il bimbominkia si è evoluto in orribile Sfigadulto », «Contro i Bimbominkia per un mondo migliore». Poi: sono stato contattato per ogni tipo di sottoscrizione, per comprare cd, libri, per partecipare a inaugurazioni di negozi, pedalate sociali, per provare prodotti cosmetici, unirmi a merende ambientaliste, ripensare alla rivoluzione maoista.

Ecco, dopo due mesi così ho chiesto disperato ai miei amici di uscirne. E loro disperati, con gli occhi sbarrati, mi hanno detto che non sanno come fare, che ci hanno provato ma non capiscono come si fa, quale procedura si debba seguire. Ne parliamo su Facebook, ciascuno dietro la propria inferriata, le braccia oltre le sbarre a rimestare nell'aria. E così, da qui, da dietro la mia grata mi è venuto in mente Michel Foucault, quando parla del Panopticon di Bentham. «Ogni giorno, anche il sindaco passa per la strada di cui è responsabile; si ferma davanti a ogni casa; fa mettere tutti gli abitanti alle finestre. Ciascuno chiuso nella sua gabbia, ciascuno alla sua finestra, rispondendo al proprio nome, mostrandosi quando glielo si chiede . Questa sorveglianza si basa su un sistema di registrazione permanente». All'inizio della «serrata» viene stabilito il ruolo di tutti gli abitanti presenti nella città, uno per uno; vi si riporta «il nome, l'età, il sesso, senza eccezione di condizione». È un sistema, dice Foucault, che ha un effetto sicuro: «indurre nel detenuto uno stato cosciente di visibilità che assicura il finzionamento automatico del potere perché l'essenziale è che egli sappia di essere osservato». Ne parlo anche con i miei così detti amici, di questo passo di Foucault. Gli dico che è dentro un libro che si intitola Sorvegliare e punire. Più che dirglielo, glielo urlo dalla finestra.




riporto inoltre il commento numero 4:
4 Alessandro ( http://www.cwebworld.com ) 17-11-2008 - 12:08:16h
Ma io dico... domandatevi perchè facebook è stato introdotto nel mercato? Gratis. Per far trovare gli amici delle elementari alle persone? E' davvero questo che credete? Se è così meritate di essere prigionieri per sempre! ahaha

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Big S

suggerimenti per approfondimenti:

1984 - George Orwell
Jeremy Bentham e la sua idea di Panopticon
Sorvegliare e Punire - Michel Foucault
Cyber Ossessione per Myspace - Big S(articolo di questo blog)

sabato 6 dicembre 2008

PARADOSSI - IKEA,mia madre e il paradosso del cuscino...!

Oggi dopo tanto tempo ho deciso di fare ciò che da tanto tempo non facevo: HO ACCOMPAGNATO LA MIA ADORATA MAMMINA DA IKEA.
Errore madornale!!!

"Devo prendere solo alcuni cuscini e delle stampelle!!!" diceva lei "Fac
cio subito!!"

Giunta di fronte al fantomatico cesto dei cuscini, al secondo piano nell'abnorme stabile del centro commerciale, mia madre ha iniziato ad analizzare con minuziosa precisione,neanche fosse un chirurgo plastico, le 13 diverse interpretazioni che il grande dio IKEA proponeva del tradizionale cuscino.

E pensare che io, povero stolto, conoscevo solamente il cuscino tradizionale.

"Eccolo, questo avevo visto l'altra volta!" dice mia madre.

Si chiamava Gosa Syren il cuscino incriminato,anzi, il coadiuvante per il riposo notturno.
12,99!!!Alla faccia del dormire bene...si può mai spendere 26mila lire per un cacchio di cuscino??

Giunti al momento dell'acquisto ci siamo resi conto che i cuscini esposti,non corrispondevano, ahimè, con quelli nella cesta del pret a porter e ci siamo visti costretti a chiamare in nostro aiuto uno degli angeli custodi del paradiso terrestre di IKEA.

"Scusi" esordisce mia madre "Ma non sono uguali questi due cuscini??"
La commessa "Dipende....lei da che parte dorme?"
(silenzio imbarazzante)
e poi continua "Perchè vede, quelli che ha in mano sono i Gosa Syren per chi dorme di lato.Mentre qui nella cesta ci sono quelli per chi dorme di schiena.Lei da che parte dorme?"
Mia madre: "Guardi....boh...ehm...non lo so...davanti...dietro,di lato...un po' in tutte le posizioni...."
"Non è possibile" la interrompe la zelante commessa "Deve avere un lato in cui dorme..."
Al che io sono scoppiato in una sonora risata...di lato, di schiena, ma soprattutto di pancia!!

Alla fine la sorpresa più grande è stata quella di scoprire che i tre cuscini (dello stesso uguale medesimo identico modello) avevano costi diversi: 12.99 per chi dorme di lato, 14.99 per chi dorme di schiena e 8.99 per chi dorme di pancia.

Finale: mia madre ha comprato due cuscini da 8.99 e si accontenterà di dormire di pancia.

Morale: dormite di pancia anche voi, risparmierete il 50%.

Big S!

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