Mentre astrologi e cartomanti consultano stelle e palle di vetro in cerca di previsioni su come andrà questo 2009 appena iniziato, i ricercatori dell’Università di Reno, in Nevada, si dedicano... ai fondi del caffè. E dentro ci vedono, se non il futuro, almeno qualcosa di futuribile. Mano Misra, docente di ingegneria presso l’ateneo americano, ha infatti messo a punto un biodiesel ecologico ed economico proprio a partire dal caffè usato. Rispetto a tutti gli altri biocombustibili sviluppati fino ad oggi, il biodiesel da caffè è molto più stabile, grazie all’elevata percentuale di antiossidanti presenti nella miscela aromatica.
LISCIO, MACCHIATO O SENZA PIOMBO? L’idea è nata quasi per caso: Misra ha notato come il caffè abbandonato nella tazza per una notte tenda a formare una patina oleosa che si accumula sui bordi del contenitore. Studiando questo olio ha scoperto che può essere utilizzato per l’alimentazione di motori diesel. Il processo per la produzione dell’olio di caffè è a basso consumo di energia, a costo quasi nullo di materie prime (il caffè è consumato ovunque in grandi quantità) e ad alto rendimento: per ogni quintale di fondi di caffè trattati si ottengono 10-15 kg di combustibile e ciò rende la sua industrializzazione estremamente conveniente rispetto agli altri biocarburanti vegetali.
Fonte: focus.it
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