venerdì 14 novembre 2008

SCIENZA- " Ok, NO alle staminali.....ma cosa sono?"



Da giorni non si parla altro (oltre la ormai celeberrima battuta entrata già a far parte degli annales del nostro lodevole presidente sul neonato Obama) che della questione staminali embrionali. Il sempre più sottolineato "NO" del Vaticano si fa sentire tanto quanto le campane di San Pietro in una qualunque domenica mattina dell'anno. Il cardinale Javier Lozano Barragan risponde con dissenso alla revisione delle norme in materia ventilata dal nuovo presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama. "Le cellule staminali embrionali non servono a nulla e finora non c'è mai stata una guarigione ", in questo modo il fedelissimo servo della dottrina ha cominciato la sua invettiva contro quella che risulta la liceità dei provvedimenti da prendere; in seguito il suo discorso si è concluso peggio di quanto fosse iniziato "Se noi consideriamo che ogni persona ha una grande dignità - ha aggiunto - mai si può prendere una persona per un mezzo. Il principio fondamentale è questo: ciò che costruisce l'uomo è buono, quello che lo distrugge è cattivo. Nessun uomo - ha concluso - può essere usato come mezzo per far vivere un altro. È eticamente inaccettabile".
Le sentenze appena menzionate sono quelle che mi hanno colpito particolarmente,considerata la costante posizione della Chiesa in materia di innovazioni scientifiche. Ma soprattutto considerando quanto sia salda e colossale la parola del Vaticano sull'opinione pubblica. E' ben noto che i cattolici non edificano teorie sulla scorta del dato e dell'informazione biologica, bensì in forza della riflessione teologica e filosofica. Ma scienza non è sinonimo di illecito e amorale. La caratteristica che rende così ambite questo tipo di cellule è il loro particolare status: sono cellule non differenziate che ancora non hanno una funzione ben precisa all'interno dell'organismo. Insomma una sorta di precursori delle cellule in grado di poter in seguito speciallizzarsi nella formazione di un dato tessuto, organo. Possono essere totipotenti (danno luogo a tutti i tipi di tessuti), pluripotenti (ne generano solo alcuni) o unipotenti (precursori di un solo tipo di cellula). E' possibile ottenere staminali da feti, embrioni, cordoni ombelicali,cellule adulte...
Quelle che naturalmente "destano maggiore polemica" sono quelle embrionali, ricavate dalla regione interna dell'embrione prima che questo si attacchi alla parete uterina. Si tratta di cellule totipotenti con alta capacità di proliferazione, risulta quindi immediato dedurne l'utilità terapeutica. La totipotenza e grande velocità di riproduzione, sono caratteristiche ambite per il trattamento di numerose patologie umane. Attraverso lo studio di queste cellule è possibile studiare terapie rigenerative di organi e tessuti come quello muscolare, nervoso, cutaneo. La maggior parte delle malattie invalidanti e "di non ritorno", sono proprio quelle degenerative di tessuti che non hanno la possibilità di riprodursi; malattie quali diabete, cancro, parkinson potrebbero essere portate alla guarigione se solo ci fosse la possibilità di verificare teorie accreditate. Risulta chiaro, quindi, che riprodurre tali tessuti potrebbe essere un passo avanti per la medicina e per la società. Le nuove applicazioni potrebbero rivoluzionare l'approccio alla diagnosi e alla cura. La piccola spiegazione mi è sembrata doverosa date le parole del cardinale affermate con tanta veemenza ("non servono a nulla" e finora non c'è stata guarigione"). Sull'inutilità delle stesse non mi pare di dover dire altro; sulle attuali mancate guarigioni,mi sembra più che ovvio : difficile trovare una soluzione ad un problema quando ti impediscono di pensare.
Per quanto riguarda la dignità che ogni persona ha, il cardinale si riferisce chiaramente al fatto che l'estrazione di queste cellule necessita della sopressione dell'embrione. Quello che forse non tiene in considerazione, è che gli embrioni utilizzati sono quelli entro il quattordicesimo giorno di vita, quando è ancora alle prime divisioni cellulari, un ovulo fecondato, una blastula che ancora non ha avuto modo di annidarsi nell'utero della mamma. Ma soprattutto che gli embrioni utilizzati sono quelli crioconservati dai laboratori destinati alla distruzione; che gli embrioni utilizzati sono quelli in "più" che non sarebbero utilizzati ad oltranza (si potrebbe rispondere al deciso oppositore che anche nei processi naturali della riproduzione avviene un notevole spreco di embrioni, circa l'80% degli ovuli fecondati non riesce ad annidarsi e viene perso senza che la donna se ne renda conto, non per questo si parla di morte di individuo o di "aborto"!)
Inutile tentare di contestare la posizione aprioristica e chiusa della Chiesa in materia di scienza, sarebbe semplicemente tempo perso a non fare altro che confermare un qualcosa di oramai assodato. Dopotutto la storia ci insegna. Ciò che invece ritengo sia decisamente più importante, è fare in modo che l'opinione pubblica sappia, fare in modo che CHIUNQUE abbia dimestichezza con un argomento delicato prima che questo venga demonizzato da chi purtroppo utilizza il proprio potere mediatico troppo spesso in maniera contestabile. E' importante che gli argomenti non restino una diatriba tra tra politica e religione,soprattutto quando riguardano la qualità della vita oltre alla sacralità, ma che attecchiscano nel senso comune facendo in modo che le persone siano libere e capaci di scegliere per conto proprio.

Brisia




5 commenti:

Anonimo ha detto...

Quoto il post!! Ottime info!

Danx ha detto...

Quoto Slevin:)

Aggiungerei: quanti spermatozoi che vengono sprecati...

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

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