domenica 13 maggio 2012

Il "DIGITAL DIVIDE" - la barriera digitale diventa un baratro

di Massimo Mazzucco

Si chiama digital divide, e significa barriera digitale. Con questo termine si intende la linea ideale di demarcazione che separa le persone che accedono regolarmente all'informazione in rete (informazione "digitale", appunto) da quelle che non lo fanno.

Fin dagli esordi di Internet ha cominciato a notarsi questa forte differenza, nel momento in cui i "non-utenti" continuavano a ricevere informazioni da un unico punto di vista - quello istituzionale - mentre gli utenti della rete scoprivano che molte questioni importanti, come ad esempio la guerra del Kosovo, potevano anche essere visto dal lato opposto - quello del popolo serbo, in quel caso - cambiando completamente di 
colore.

Chi guardava la televisione, o leggeva la stampa mainstream, sentiva un'unica voce a reti unificate: "I ribelli serbi seminavano il terrore nei villaggi albanesi, ammazzando donne e bambini senza pietà". Chi invece andava in rete scopriva anche che "i ribelli serbi" erano stati addestrati, finanziati ed armati segretamente dagli americani. Poi poteva trarre le sue conclusioni.

Il salto di qualità fu immediato, e fin dai primi anni di Internet ...

... si cominciò a sentire questo divario sempre maggiore fra gli informati e i non-informati.

In realtà, la molteplicità dei punti di vista è solo il primo dei vantaggi offerti dalla rivoluzione di Internet: la vera differenza inizia a sentirsi quando l'utente utilizza questa molteplicità di angolazioni per costruire dei nuovi "oggetti di informazione", che prima non esistevano, su cui potrà basare i passi successivi della sua ricerca.

Facciamo un esempio. Se uno studia in rete la guerra del Kosovo, arriva probabilmente a capire che si è trattato di una operazione progettata ed orchestrata dalle nazioni occidentali per togliersi di mezzo una volta per tutte l'ostacolo della Serbia. Se poi questa persona studia, ad esempio, la recente "liberazione" della Libia, si accorge che le stesse nazioni occidentali hanno usato una tattica molto simile - scontri civili fomentati di nascosto, per giustificare un "intervento umanitario" - per togliere di mezzo un altro ostacolo decisamente fastidioso, il colonnello Gheddafi.

A quel punto il nostro navigatore fa uno più uno, e la prossima volta che sente parlare di "intervento umanitario" drizza le orecchie, e capisce in pochi secondi che cosa c'è veramente sotto.

In altre parole, l'analisi separata delle diverse situazioni storiche lo ha portato non solo a capire meglio ciascuna di esse, ma anche ad assimilare un nuovo concetto - quello delle false-flag operations - che prima non conosceva.

Nel frattempo chi guardava la TV è rimasto fermo al livello 1: del Kosovo ha sempre visto solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. Della Libia ha sempre visto solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. E della prossima operazione false flag vedrà probabilmente solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. In questo modo non solo non riuscirà mai a capire il senso reale di ciascun evento singolo, ma non potrà nemmeno arrivare a collegarli l'uno con l'altro, perchè non sarà in grado di acquisire il nuovo concetto di "false flag operation".

Chi invece ha imparato ad approfittare al meglio della rete procede sempre più agile e svelto, e sviluppa la sua conoscenza non solo allargandola in orizzontale, ma aggiungendo anche nuovi strati in senso verticale. E più sale - paradossalmente - più diventa facile acquisire nuove nozioni ed arrivare a nuove conclusioni.

Quello che inizialmente appariva come una semplice barriera di separazione fra due gruppi di persone, sta diventando un vero e proprio baratro che non solo non sarà mai più possibile colmare, ma nel quale vengono ormai le vertigini anche solo a guardare.

2 commenti:

Livio Paroni ha detto...

DEVO PROPRIO FARTI I COMPLIMENTI PER LA TUA ACUTA E PERCETTIVA SENSORIALITA’ CHE SA ASCOLTARE, VALUTARE E COMMENTARE LA “VOCE DELL’ANIMA MUDI” … RENDENDOLA OLTRETUTTO ANCHE FACILMENTE FRUIBILE ALLA SETE DI VERITA’ DEL PROSSIMO DI BUONA VOLONTA’.
MI PERMETTI PERO’ DI SUGGGERIRTI UNA VISIONE ANCORA PIU’ AMPIA DEL MITO CHE SENTI DI INCARNARE?
PROVA A PORTARE PACE ED UGUALIANZA NEL TUO CUORE ENERGETICO SEMPLICEMENTE CURADO PICCOLI DETTAGLI SUL CHI SEI DI DENTRO TE STESSO, LEGGENDO L’INTEGRAZIONE CHE FACCIO ALLA PRESENTAZIONE DEL MITO …
Promethéus: "colui che ASCOLTA E riflette prima DI AGIRE"
Prometeo DA VALIDO ALLIEVO DI ATENA/YIN, distribuì agli ESSERI umAni l'Intelligenza e la Memoria COSMICHE PRENDEndole da uno scrigno/ANIMA in casa di Atena, ma avendo fatto adirare Zeus/YANG PER NON AVERGLI CHIESTO IL PERMESSO, quest'ultimo decise di togliere il SACRO Fuoco agli ESSERI umAni per nasconderlo.
Prometeo PRESUNTUSO COM’ERA, si intrufolò di notte sul monte Olimpo e rubò una Torcia INFUOCATA dal carro di Elio e la RIportò IL SACRO FUOCO NELL’ANIMA UMANA.
Venutolo a sapere, il padre degli dei fece incatenare Prometeo, nudo, con lacci d'acciaio nella zona più alta e più esposta alle intemperie del Caucaso e gli venne conficcata una RIGIDA colonna nel corpo: A SIMBOLEGGIARE IL BLOCCO DEL FUOCO DELLA KUNDALINI NELLA SPINA DORSALE DEL GENRE UMANO. Inviò poi un'aquila perché gli squarciasse il petto e gli dilaniasse il fegato (PRODUTTORE delle VITALI passioni), che PER MNTENERLO COMUNQUE “VIVO NEL DESIDERIO”, gli ricresceva durante la notte, giurando di non staccare mai PIU’ L’APETTO UMANO DI Prometeo dalla roccia.

E SE dopo tremila anni, Eracle passò dalla regione del Caucaso, trafisse con una freccia l'aquila che lo tormentava e liberò Prometeo, spezzando MATERIALMENTE, MA NON ENERGETICAMENTE, le catene ENERGETICHE, E’ PER PERMETTERE A Prometeo DI donaRE solo Intelligenza INCOMPLETA al genere umano; soprattutto MANCANTE DELLA CORRETTA CAPACITA’ DI USARE il Fuoco CHE ALIMENTA L’IMMORTALITA’.
RENDENDO VANA COME UNA metafora L’UTILIZZO della INDIVIDUALE Scintilla VITALE (PVI) che serve per forgiare ogni opera CHE NASCE dalla stessa intelligenza DELLA VITA UNIVERSALE/DIO/TAO/DAO/PVU.
Buona Vita; Coelivio.

Prometeo ha detto...

Ti ringrazio davvero per la tua integrazione, sto leggendola e rileggendola perchè mi ha davvero colpito e ispirato...
ti invito,se non l'hai già fatto, a farti un giro tra i miei articoli vecchi e nuovi, in particolare vorrei sapere cosa ne pensi di questo:

http://giovaneopinionista.blogspot.it/2012/01/linganno-piu-grande-prima-parte.html

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