La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della "liberalizzazione" delle nascite.
Questo affermava Beppe Grillo sul suo popolarissimo blog il 23 gennaio 2012.
Ma c'era davvero bisogno di un'affermazione del genere?
In proposito nasce una pagina facebook che tenta di raccogliere commenti ed impressioni al riguardo:
L'argomento che vado a trattare in questo articolo è abbastanza complesso sia per i contenuti che per il significato che l'articolo ha, ho deciso di dividere i miei pensieri in più articoli e di svilupparli mano mano.
Buona lettura....e grazie:
Guardate questa piccola clip:
(tratta dal film Revolver)
Quando Jack, il protagonista del film, rimane bloccato in ascensore inizia il suo dialogo interiore. La sua voce interiore,rauca e delirante, che rappresenta tutto ciò che Jack è nella realtà (ad esempio la claustrofobia), affronta un duello spasmodico contro un'altra voce che proprio come lei, alberga nella mente di Jack.
Ma se la voce arrogante nella testa del protagonista rappresenta lui stesso, ella con chi sta combattendo?
Ognuno di noi riesce ad identificarsi con questa scena, ognuno di noi può riconoscere una voce che ci ha guidato e\o assistito nelle decisioni e nelle scelte fin da quando eravamo bambini; molti la identificano con il Pensiero, molti erroneamente la chiamano Coscienza...ma se ammettiamo che ci abita da tempo immemore, ammettiamo che questa voce non siamo noi. Se abbiamo coscienza che dentro di noi c'è una voce che parla, vuol dire che quella voce non siamo noi. Allora: CHI O COSA E' REALMENTE QUESTA VOCE?
Per capirlo dobbiamo fare dei passi indietro:
"L'INGANNO PIU' GRANDE CHE IO ABBIA MAI FATTO E' STATO DI FARLE CREDERE DI ESSERE LEI" (Revolver, il film)
- ALL'INIZIO IL DESIDERIO DI RICEVERE DIVENTA BISOGNO DI CONSIDERAZIONE Tutto inizia con in desiderio di ricevere (nella Kabbalah la creatura viene definita come razon lekabel - desiderio di ricevere - ossia uno spazio vuoto il quale ha come unico desiderio quello di tornare alla pienezza).
Questa prerogativa che abbiamo alla nascita viene trasformata, attraverso i primi condizionamenti, in una richiesta di considerazione. Noi iniziamo a cercare la considerazione degli altri. La considerazione però, è una qualità che vive al di fuori di noi ed è proporzionale all'idea che gli altri hanno della nostra persona, o meglio, all'idea che noi vogliamo che gli altri abbiano della nostra persona nella misura in cui siamo stati educati fin da bambini.
Appena nati il sistema percettivo è completamente immerso nell'ambiente circostante. Il bambino nel lettino non distingue la culla dall'armadio, o il suo ciuccio dal pavimento. Egli infatti, non sente alcun bisogno di distinguere le varie componenti della realtà e di conseguenza non sente il bisogno di astrarsi dall'ambiente circostante e di sviluppare un proprio IO disgiunto dal Tutto.
In quel periodo il bambino reagisce ad ogni stimolo esterno (non traumatico) nel medesimo modo, semplicemente osservandolo,contemplandolo e assumendo un'espressione che per noi adulti è molto simile al sorriso. Il bambino si limita a ricevere tutto ciò che si pone sotto l'attenzione del suo apparato percettivo.
Ma i parenti, non essendo abituati ad una reazione così spontanea e naturale, tendono ad intercettare l'attenzione del piccolo in modo da poterla canalizzare nella propria direzione, e quindi iniziano tutta una serie di teatrini fatti di suoni, vocine, "solletichini" e frasi insensate e demenziali che rivolgono al bebè, nell'unico obiettivo di intercettare la sua attenzione e fare in modo che esso li guardi.
Questo meccanismo accade perché l'adulto, oggi, non è in grado di relazionarsi con nessun individuo che non gli dia la propria considerazione.
Qui avviene il primo passo: quando i genitori ed i parenti riescono ad intercettare l'attenzione del neonato, inizia il primo processo di formazione. Ma contemporaneamente il bambino ha appreso che qualsiasi tipo di comunicazione passa per la considerazione.
- L'ERRORE: NOI SIAMO LA CONSIDERAZIONE CHE GLI ALTRI CI DANNO
Il bambino quindi identifica se stesso non più come una parte di un sistema più grande ed interdipendente, ma solo ed unicamente in base alla quantità di considerazione che riceve dagli altri.
Imparando quindi che non ricevere considerazione vuol dire non esistere, lega se stesso alla considerazione delle persone a lui più familiari: i genitori.
Questo però lo inizia ad esporre a frequenti traumi.
Ad esempio la frase: "Fai il bravo\la brava altrimenti mamma non ti vuole bene!" scatena nel piccolo uno scompenso dovuto dal fatto che egli identifica la sua stessa vita con "il bene che la mamma gli vuole".
Quindi la frase risuonerà nella mente del bambino come: "Se non fai il bravo smetti di esistere!".
Agghiacciante vero?
- REPRESSIONE DELLE PROPRIE ATTITUDINI E MESSA A TACERE DELLA PROPRIA COSCIENZA
Il condizionamento continua e noi cresciamo.
Quando sei diventato un pochino più grande (più o meno all'età delle scuole elementari) hai una bellissima caratteristica: una creatività esplosiva ed una voglia di scoprire innata e che rappresenta il diretto specchio del tuo modo di essere (Coscienza di sé).
Però purtroppo assecondare la tua VERA natura o vocazione costa troppo in termini di tempo ed impegno per i tuoi genitori, oramai presi da una vita frenetica e già saliti su di un treno che corre a velocità forsennata.
I talenti (come la curiosità, la voglia di scoprire e di conoscere) vanno coltivati, ma loro non sempre avevano tempo: dovevano lavorare, pulire, lavare i piatti, guardare la partita, preparare la cena, andare a fare la spesa, etc.
Così hai imparato a reprimere le tue attitudini, limitando anche le tue domande (non perché avessi già capito tutto, ma semplicemente perchè nessuno era disponibile a risponderti sempre) allineandoti con la considerazione che loro ti davano nei modi e nei tempi da loro stabiliti.
Chi più e chi meno.
Essendo quelle attitudini direttamente collegate con la tua Coscienza di esistere, la loro messa a tacere ha comportato la messa a tacere della tua Coscienza individuale, rimpiazzata da una coscienza imposta dai condizionamenti esterni.
Ed è quella che da quel momento in poi inizia a "parlare incessantemente nella nostra testa", perché al contrario della Coscienza di sé, che comunica attraverso le intuizioni, i flash e le sensazioni, quest'altra comunica attraverso l'unico mezzo che conosce, quello che gli permette di esistere in base alle relazioni che instaura con l'altro: il Dialogo.
- IL BISOGNO DI CONSIDERAZIONE SI TRASFORMA IN EGO
La considerazione esterna ci permette di assumere un ruolo sociale, quindi ci appaga (principio di autoaffermazione), ma allo stesso tempo ci incatena all'immagine che gli altri hanno di noi, un'immagine che dobbiamo rispettare per mantenere quel ruolo che ci siamo ricavati e nella quale direzione rivolgiamo tutte le azioni della nostra vita.
La vita così ci sfugge di mano fin da bambini e, non essendo più in grado di percepire noi stessi, viviamo nel riflesso di noi che vediamo negli altri.
Allo stesso modo ci creiamo un immagine degli altri che per forza di cose non corrisponderà mai al reale, perché basata su una nostra falsa percezione di noi e di conseguenza del rapporto tra noi e l'altro.
Questo circolo vizioso innesca una spirale che fa si che più noi ci sentiamo inadeguati, più cerchiamo la considerazione degli altri e più rincorriamo la considerazione degli altri e più, allontanandoci dalla reale percezione di noi stessi, ci sentiamo inadeguati.
Questo meccanismo viene chiamato Spirale di Depotenziamento.
La tua Coscienza Imposta (vedi il paragrafo sopra per la definizione) innesca un meccanismo di difesa per preservarti dallo shock, intercettando lo stato d'animo creato dal meccanismo a spirale.
Questo meccanismo, che nella realtà non dovrebbe esistere, viene giustificato proprio da quella parte di noi che quindi, si mette all'opera per renderlo reale: un dialogo interiore lo giustificherà, lo sosterrà e renderà quella sensazione uno stato d'animo che poi produrrà una reazione attraverso un comportamento.
Tutto questo per adeguare la realtà all'immagine fittizia che abbiamo di noi, e rinforzare quindi quello che in psicologia viene chiamato: EGO, una parte di noi frutto esclusivamente dei condizionamenti ricevuti e orientata a richiedere considerazione per ricevere in cambio potere.
(La Kabbalah lo definisce come razon lekabel al menat lekabel, ossia desiderio di ricevere al solo fine di ricevere.)
Ad esempio, quando camminiamo per strada di notte e vediamo un tipo che non ci piace il nostro Ego inizia a ciarlare, cominciando a dare definizioni: "E' bello o brutto? E' giovane o è vecchio? Perchè cammina in modo strano? E' pericoloso o innocuo? Mi vorrà derubare? Forse è meglio che cambio strada?Ma se cambio strada magari se ne accorge e capisce che ho paura?"
Tutto questo dialogo produce inevitabilmente una sensazione che per forza di cose creerà una reazione: continuare diritto o cambiare strada.
Naturalmente a seconda di qual'è la mia Personalità.
- CHI DIVENTIAMO E CHI STIAMO ALIMENTANDO?
La tua vita(mangiare, bere, dormire, leggere, viaggiare, etc) è orientata ad accrescere te stesso, sia a livello fisico-biologico che a livello mentale ed intellettivo.
Ma TE STESSO chi è?
Se non sei il tuo Ego, che è un meccanismo che si crea dentro di te, sei forse la tua Personalità?
Il tuo carattere, le abitudini, le tue preferenze, ossia la tua Personalità, si formano per effetto di fattori esterni strettamente dipendenti da DOVE, COME, QUANDO E PERCHE' NASCI e alle relazioni esistenti tra questi fattori.
Il tuo carattere ha poco che vedere con te, ma con il mondo la fuori .
Penso che non ci voglia un indovino con tanto di laurea in neuropsichiatria per affermare che se tu fossi nato in un altro posto, con altre condizioni di vita, in un altro anno e con una cultura diversa avresti certamente un carattere completamente differente.
Quindi la tua personalità è una parte del tuo Ego, ed ha il semplice compito di mediare tra il tuo corpo (la tua macchina biologica) e l'ambiente esterno attraverso quella serie di meccanismi che chiamiamo comportamento.
Quindi torniamo di nuovo al problema iniziale: tutto ciò che tu credi di essere è frutto dei condizionamenti e quindi DEL TUO BISOGNO DI RICEVERE CONSIDERAZIONE.
E allora perchè vivi? O meglio, chi sta vivendo al posto tuo (al posto dell'originaria Coscienza di Sè)? E quindi a chi sto dando da mangiare, bere, dormire e leggere ogni giorno?
- DANDO UN'OCCHIATA AL PASSATO. L'EGO NELLA TRADIZIONE
La radice della parola peccato è peccus. Peccus come mancus vuol dire sbagliare, mancare il bersaglio(attribuito poi ai mancini, ossia "sbagliati di mano"). Il peccatore è quindi colui che manca il bersaglio nel porsi le domande. L'entità a cui attribuiamo l'induzione al peccato è tradizionalmente Satana (e non Lucifero o il Diavolo, che sono entità diverse che approfondirò in altri articoli). Satana non è un demone con le corna, o una bestia dalla forma antropomorfa, in ebraico Satàn ha il semplice significato di AVVERSARIO, COLUI CHE SI OPPONE. Questa entità, nella tradizione giudaico-cristiana, non è un'entità fisica, bensì uno stato che è dentro di noi. Quindi Satana, nella tradizione non è nient'altro che " l'avversario interno che ci distoglie dal centrare il bersaglio, dal fare il giusto" quindi quella parte di noi che va dominata per giungere alla verità e quindi ricongiungerci con il Messia, ossià il Mashiach cabalistico rappresentato dalla Sefirah Keter, ossia la VOLONTA'.
Quello a cui la modernità da il nome di Ego.
Spiegazione dell'immagine: il dipinto nella foto rappresenta proprio questo processo. Il personaggio in alto è S. Michele (Mi-kha'El= chi è come Dio o simile a Dio, accompagnato nelle chiese e nelle cattedrali dalla scritta Quid est Deus= che si è fatto Dio) che rappresenta la Volontà, la qualità secondo la tradizione più vicina al divino, nell'intento di schiacciare la Satana, (l'avversario). L'arcangelo però non lo uccide, ma lo tiene sotto scacco con la sua lancia, infatti rappresenta la Volontà che domina la Tentazione, la Coscienza che domina l'Ego.
- UN PROBLEMA DI RISORSE
La prima tattica in Guerra è quella di bloccare l'accesso alle risorse dell'avversario così da limitarne drasticamente la resistenza.
Il dialogo interiore è il metodo che adotta il tuo AVVERSARIO interno per prosciugare tutte le risorse energetiche della sfera intellettiva della macchina biologica. In poche parole, senza il dialogo interiore, senza le preoccupazioni e i pensieri causati dalla Spirale di Depotenziamento dovresti realmente chiederti chi sei e se ti piace o no quello che stai facendo.
- METTERE FINE AL DIROTTAMENTO Il treno che viaggiava sul binario della nostra esistenza è stato deviato, attraverso i condizionamenti ricevuti, in direzione di una personalità e di un ego che non solo non rispecchiano ciò che siamo realmente ma innescano una serie di meccanismi che hanno la loro manifestazione in un dialogo interno incessante, CREANDO UNA PRIGIONE PER LA NOSTRA MENTE e per il nostro Essere. Questo ci porta a fare scelte e ad attuare gesti tesi ad occultare costantemente la nostra vera natura, producendo comportamenti che sono il solo frutto di un rapporto con noi stessi a dir poco nullo.
Ci disegniamo sempre come vittime delle situazioni ("sto antipatico a tutti", "il capo mi odia", "i miei figli non mi rispettano", "mia moglie\marito mi tradisce perché non mi ama abbastanza", "faccio un lavoro da schifo ma mi merito di più" e via dicendo) non capendo che l'unico motivo per cui le cose ci accadono è perché NOI vogliamo che ci accadano non facendo nulla per evitarle. Partendo dalla salute fino ad arrivare ai rapporti umani. Non siamo più padroni della nostra vita perché siamo abituati ad andare con il pilota automatico, perché ci fa comodo, perché ci deresponsabilizza.
Questo nostro problema si riflette inevitabilmente sul rapporto che abbiamo con l'altro e con la natura. E un essere del genere, dotato dell'intelletto ma con un rapporto con se stesso costruito in questo modo che tipo di mondo potrà mai costruire?
QUELLO CHE VEDIAMO SGRETOLARCI ATTORNO OGGI!
Ci siamo costruiti una prigione e l'unico modo che abbiamo per evadere è quello di capire di cosa siamo schiavi
Non esiste mai un buon motivo per attaccare, perché l'unico motivo accettabile per muovere violenza è quello di difendersi.
Quindi ogni qualvolta si cerchi di dare una motivazione alla guerra, si sta solo mentendo spudoratamente.
Detto ciò è scontato che la guerra in Libia sia stata mossa solamente da questioni finanziarie, ma a volte può fare bene capire la dimensione delle cose.
Guardando questo video non ho potuto fare a meno di pormi la fatidica domanda: come mai non succede o accade relativamente poco? Eppure un bel gesto, una gentilezza, appare essere realmente contagiosa: la sensazione che ci trasmette un gesto disinteressato, specialmente se compiuto da uno sconosciuto e quando meno te lo aspetti, crea dentro di noi una energia irrefrenabile che accende una Luce che riesce ad illuminare noi e chiunque incontriamo nel nostro cammino. Penso sia capitato a tutti di ricevere una gentilezza e sentirsi "in debito con il prossimo" , pervaso dal desiderio irrefrenabile di compiere una buona azione. Come un onda, il gesto primigenio crea cerchi concentrici(o meglio eccentrici) che predispongono ogni individuo ad una visione del mondo diversa, una considerazione dell'Altro fuori dal senso comune. Questa Luce crea chiarezza in parti della nostra coscienza che sopiscono in un crepuscolo creato da ciò che molti chiamano ETAT D'ESPRIT (stato di spirito) e che io chiamo Comune Stato d'Animo o Contagio Emozionale.
Ed è proprio li il punto. La risposta alla domanda postami all'inizio di quest'articolo. Le persone che ricevono un "bel gesto" si sentono propense a dedicarsi al prossimo e al mondo che le circonda fino a che riescono a sottrarsi al Comune Stato d'Animo creato da tutto ciò che umano non è. Se qualcuno vi riporta il portafogli che vi era caduto all'ingresso del bar, voi verrete pervasi da una sensazione di gratitudine e fiducia nel prossimo, finchè qualcuno non vi dirà magari: "Hai visto quel politico, ruba e lo hanno fatto senatore" oppure "Hai visto quello che ha stuprato quella bambina, gli hanno dato solo 2 anni" o ancora "Hanno alzato le tasse!". Questa purtroppo non è la realtà, o meglio, è la realtà ma non abbiamo gli strumenti per capirla finché restiamo ancorati allo stato d'animo comune, che ci vuole tristi, timorosi, diffidenti ed arrabbiati. Se le buone emozioni sono contagiose, basta accendere un qualsiasi telegiornale ed osservarvi mentre lo guardate, per capire quanto maggiormente lo siano le cattive. Ogni giorno attraverso la televisione ed i giornali entrano dentro casa nostra miriadi di informazioni negative che creano emozioni deleterie quali: invidia (le super-ville dei VIP), rabbia (la nuova tassa sui vattelappesca), insoddisfazione (la pubblicità in genere che tende solo a dirci "Sarete insoddisfatti della vostra vita finché non comprerete la nostra auto, casa, dentifricio, telefonino etc) e panico (la madre che uccide il figlio, lo zio che uccide la nipote, il figlio che uccide il padre, il tassista che uccide la cliente, il poliziotto che stupra ed uccide la studentessa). A questo vanno aggiunti tutte le scene di guerra nei film e nei documentari ai quali dobbiamo sommare i programmi di istupidimento ed inebetimento collettivo la cui lista è troppo lunga per essere citata.
La nostra casa, la nostra tana è diventata un ricettacolo di spazzatura e merda emozionale. E quando la tua casa è piena di merda l'unica cosa che puoi fare è spalarne via un pò, gettandola nella strada dirimpetto, proprio dal tuo vicino, che si troverà con più merda da spalare e che quindi la rigetterà al suo vicino...e così via...in un circolo vizioso. Ma se questo è lo stato della nostra casa che rappresenta il nostro tempio fisico, qual'è lo stato del nostro tempio interiore, la nostra mente o come la chiamano alcuni: la nostra Anima? Ci serve davvero tutta questa massa abnorme di informazioni negative? A cosa ci serve sapere che Tizio ha ucciso Caio con 40 coltellate in viso preso dalla gelosia? A farci rendere conto che può succedere da un momento all'altro anche a noi? E dopo che lo sappiamo? Serve a qualcosa saperlo prima, o serve solo a renderci più sospettosi verso gli altri e ad iniettarci la nostra dose quotidiana di paura?
Ci sono persone che non hanno nessuna voglia di perfezionarsi e migliorare se stesse e che quindi godono nel "rotolarsi" giorno dopo giorno nella negatività che li circonda: parlano di cose brutte, fanno cose brutte e riportano cose brutte fatte da altri, non per analizzarle o migliorarle, ma solo per il gusto di sentire la sensazione che le energie negative creano al loro interno. Ci siamo passati tutti almeno una volta nella vita e dobbiamo ammettere che per qualche istante ci ha fatto anche sentire meglio. Ma meglio rispetto a cosa? Rispetto a quello che siamo o rispetto a quello che non vogliamo vedere di essere?
Io credo che il primo passo per crescere individualmente e costruire una società collaborativa sia quello di rifiutare ed evitare a priori tutto ciò che emotivamente spegne la nostra voglia di serenità e collaborazione. Rifiutare la negatività è un allenamento che andrebbe attuato giorno per giorno...
"Un giorno Satana decise di incrementare il valore delle sue cattive azioni. Radunò i capi dipartimento e lo stato maggiore della "infernale divisione di propaganda e pubblicità", per escogitare nuove campagne di tentazioni e tranelli per gli uomini. Soprattutto voleva ad ogni costo, con vera perfidia, distruggere nel cuore degli uomini e delle donne il senso della vita! "Dì loro che Dio non esiste!", propose un diavolo. Satana sbuffò: "Vorrei qualcosa di meno ovvio!". "Di loro che nessuna delle loro azioni ha delle conseguenze!", consigliò un altro. Satana scosse il capo: "Lo pensano già da soli!". Un terzo suggerì: "Dì loro che si sono tanto allontanati dalla retta via, che non riusciranno mai più a tornare indietro, perché le persone non sono più capaci di cambiare". Satana sbottò: "Già provato…!". Allora il più vecchio e scaltro dei diavoli chiese la parola: "Fa semplicemente credere a loro che ci sia molto, molto tempo avanti a loro…!". Satana sorrise diabolicamente soddisfatto: "Questa sì che è una buona idea!"
Ora riporto un breve articolo di Santaruina nel quale viene speigato a grandi linee il concetto di Eggregore.
Prometeo
Eggregore dal sito di Santaruina 15 luglio 2007
"Si dà il nome di egregor ad una forza generata da una potente corrente spirituale e poi alimentata ad intervalli regolari secondo un certo ritmo in armonia con la vita universale del cosmo, oppure ad una unione di Entità unite da una comune caratteristica". Robert Ambelain " La Kabbale pratique"
Le eggregore sono delle forme pensiero, forme pensiero che si generano quando un gruppo di persone riunito concentra la sua attenzione su un determinato oggetto, un discorso, oppure condivide una determinata situazione. Dal punto di vista semantico il termine ha la stessa valenza di aggregare, riunire. Diverse culture hanno posto la loro attenzione sulle eggregore, spesso chiamate con diversi nomi, o più semplicemente non menzionate.
Un gruppo di preghiera può formare una eggregora, ad esempio, a volte inconsapevolmente, a volte con piena cognizione, come avveniva nei monasteri medioevali, dove il vero compito dei monaci e delle loro preghiere era la creazione di queste forme pensiero che avrebbero dovuto in seguito influenzare positivamente lo svolgimento delle esistenze dei loro simili. In una epoca razionalista come la nostra tali concetti possono apparire fantasiosi, eppure queste forme sono facilmente sperimentabili in determinate situazioni, e la loro influenza è percepibile; semplicemente, abbiamo smarrito la capacità di dare un nome a fenomeni che per millenni sono stati ben noti. Vi sono quindi eggregore positive, e forme di pensiero negative. Una delle situazioni quotidiane in cui queste ultime si formano con più facilità sono ad esempio le tanto deleterie “code in autostrada”, dove migliaia di automobilisti in contemporanea esternano i loro sentimenti negativi generati dalla situazione stressante in cui si trovano.
In passato vi sono stati gruppi di potere che hanno studiato il fenomeno in maniera “scientifica”, cercando di ottenere la creazione di eggregore negative che potessero assecondarli nei loro progetti di dissoluzione.
Il caso più eclatante fu rappresentato dalle grandi adunate naziste, in cui delle vere e proprie cerimonie venivano progettate nei minimi particolari per ottenere tali risultati. La storia del XX secolo riserva molti aspetti difficilmente spiegabili razionalmente: ovviamente le elite che utilizzavano le pratiche occulte come fondamento del loro operare avevano tutto l'interesse per screditare tali realtà alla luce del sole.
Le eggregore negative sono in grado di influenzare i pensieri e i sentimenti di interi popoli, e si alimentano di questi sentimenti, in un circolo vizioso che genera una spirale crescente e distruttiva. Essendo realtà poco note, attualmente divengono anche difficilmente affrontabili.
Un modo per contrastare queste forme pensiero negative, di cui la modernità si nutre e a sua volta alimenta, consiste ovviamente nelle eggregore positive. Concetto ben noto ai monaci medioevali, ancora oggi ai monaci buddisti, e a tutti quei gruppi che cercano di convergere i loro sforzi verso sentimenti costruttivi, con perseveranza, atti alla creazione di eggregore che possano contrastare le forme pensiero negative dilaganti. Purtroppo attualmente questa “scienza”, l'arte della creazione di dei, viene attuata quasi esclusivamente da coloro che operano per la dissoluzione, e i risultati sono visibili in quello che ci circonda.
In particolar modo i telegiornali e l'ampio spazio da loro dedicato alla “cronaca nera” danno un forte contributo alla diffusione delle eggregore più devastanti, portando milioni di persone contemporaneamente a concentrarsi su sentimenti di odio, paura, terrore, preoccupazione. Ma contrastare queste forme negative è possibile, ed il primo passo è il prendere coscienza dell'esistenza di tali realtà. Saperle riconoscere, evitarle, ed in un secondo momento, adoperarsi per la creazione di forme pensiero positive, che inneschino un circolo virtuoso. Operazione non semplice, ovviamente, in particolar modo tenendo conto della confusione che vige ai nostri giorni riguardo a tematiche un tempo note e riconosciute. Operazione non semplice, ma non impossibile.
Enormi cambiamenti sociali della forza lavoro statunitense e del commercio hanno trasformato l'economia, nonché influito potentemente sulle relazioni personali. A partire dal 1970, siamo passati dall’essere una società di persone connesse in gruppi di ogni genere a di persone che sono troppo spesso sconnesse, distaccate e alienate l'una dall'altra.
Il numero uno è il numero più solitario e nelle loro vite personali gli Americani sono sempre più soli.
Che cosa è successo?
Negli anni '70 il sogno americano che durava da 150 anni si è bruscamente fermato. Dal 1820 al 1970 ogni generazione americana ha avuto più successo di quella che l’aveva preceduta. Negli anni '70 i computer hanno iniziato a rimpiazzare milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti. I sistemi di comunicazione internazionale sono diventati così sofisticati che si sono potute spostare all'estero le fabbriche, permettendo che i mezzi di sostentamento di altri milioni di americani fossero subappaltati. I progressi dei movimenti per i diritti civili e femministi avevano dato alle donne e alle minoranze accesso a un impoverito mercato del lavoro. I movimenti sindacalisti della sinistra militante e i partiti politici non erano lì a protestare. Gli stipendi si sono appiattiti. I profitti sono aumentati con la produttività, mentre le quote distribuite ai vertici sono cresciute, piuttosto che essere distribuite negli stipendi. Le ricche banche hanno emesso carte di credito con alti tassi di interesse, che hanno loro consentito di arricchirsi ancora di più con fondi precedentemente pagati come stipendi.
Agli uomini non venivano più dati stipendi adeguati a una famiglia. Le famiglie hanno iniziato a soffrirne. Le donne si sono riversate nella forza lavoro per compensare i salari persi degli uomini. Fino a questo punto la gran parte del lavoro femminile era stato primariamente il lavoro all'interno della casa: creare ordine e pulizia domestici, dedicarsi alla cura dei figli e fornire servizi sociali ed emotivi alla famiglia. Dopo gli anni '70 la maggior parte delle donne lavorava fuori e anche dentro casa. Ora, praticamente tutte le donne lavorano fuori casa, costituendo quasi la metà della forza lavoro.
Prima dei movimenti per la parità di razza e di genere, i migliori lavori erano riservati agli uomini bianchi, che erano la schiacciante maggioranza. All'interno della nostra forza lavoro razzista e sessista, gli uomini bianchi avevano ciò che in pratica costituiva due bonus lavorativi: uno per il fatto di essere bianchi e un altro in quanto uomini. Dall'inizio degli anni '70 non è stato più necessario dare bonus finanziari agli uomini bianchi. Infatti non era più necessario pagare stipendi più elevati ad alcun lavoratore della forza lavoro statunitense. Gli stipendi dei lavoratori si sono appiattiti anche a fronte di un aumento della produttività. Ciò voleva dire che si aveva un profitto sempre maggiore da accumulare al vertice.
Gli americani bianchi hanno perso una buona parte dell'egemonia maschile che era associata a lavori e stipendi stabili che potessero sostenere una famiglia. Quando milioni di lavori nell'industria manifatturiera sono stati spostati all'estero, la nostra economia è diventata un'economia di servizi. Né la maggiore prestanza fisica, né i maggiori livelli di aggressività associati agli uomini sono particolarmente richiesti in un'economia di servizi. Le relazioni personali eterosessuali che si erano sviluppate sulla base di un reddito fornito dall'uomo non potevano reggere. Quei ruoli di genere erano sessisti e limitanti. Tuttavia, avrebbero potuto essere trasformati politicamente senza traumatizzare economicamente e psicologicamente il popolo americano.
Nuovi ruoli
Le donne americane si sono adattate ai nuovi ruoli nel mercato del lavoro. Sfortunatamente, gli uomini non hanno fatto cambiamenti equiparabili. Sono rimasti ancorati ai privilegi che erano associati ai ruoli dell'uomo lavoratore e del servizio delle donne a tempo pieno all'interno della casa. L'uomo disoccupato medio svolge attualmente meno lavori domestici della sua moglie impiegata a tempo pieno. Molti uomini ora vogliono servizi extra-domestici, sessuali ed emotivi per compensare l'evirazione che subiscono quando perdono il lavoro e lo stipendio da capofamiglia. C'è conflitto nella famiglia a un livello del tutto nuovo. Il nostro tasso di divorzi è diventato il più elevato del mondo. Sfortunatamente, gli uomini e le donne non si sono mobilizzati per costringere il governo a fornire servizi, gratuiti o sovvenzionati per l'infanzia o per gli anziani, né altri servizi sociali assolutamente necessari per compensare il secondo "turno di lavoro" delle donne in casa.
Nel 2008 la recessione ha colpito duro, facendo sprofondare milioni di americani nel precariato e nella miseria. I posti di lavoro degli uomini sono stati i più colpiti. La maggioranza dei lavori persi erano in campi marcatamente associati a stereotipi maschili, come quelli nell’edilizia, nell’industria pesante, nella finanza e nella vendita aggressiva di beni costosi. Il 75% degli oltre cinque milioni di posti di lavoro persi nella nostra recessione sono stati lavori tradizionalmente maschili.
Gli uomini sono rimasti indietro. I guadagni delle donne sono aumentati del 44% dal 1970 al 2007 in raffronto al 6% di crescita per quelli degli uomini . Le donne occupano ora quasi la metà dei posti di lavoro della nazione, più della metà dei posti manageriali e la maggior parte delle cattedre nell'istruzione superiore.
I ruoli tradizionali maschili, sia sul mercato del lavoro che all'interno della famiglia stanno diventando obsoleti. Solo due dei quindici lavori con maggior crescita negli USA sono solitamente lavori maschili: quelli di guardiano e di ingegnere informatico. Tutte le restanti aree di crescita lavorativa sono per lavori tradizionalmente femminili nei servizi sociali di ogni genere. I lavori di servizio sociale non possono essere subappaltati. Le qualità tradizionalmente associate alle donne, quali l'abilità di prendersi cura dell'altro, di cooperare e di connettersi socialmente, sono quelle più spesso richieste nella nuova economia di servizi dell'America.
Le donne hanno risposto all'incapacità finanziaria degli uomini e al loro rifiuto di partecipare ugualmente alle mansioni domestiche e alla cura dei figli. Le donne non possono più sopportare il lavoro extra di prendersi cura di uomini che non sanno né sostenerle [economicamente], né compensare i turni di lavoro quadrupli delle donne nel lavoro domestico, nel lavoro [di supporto] emotivo, nella cura dei figli e nei lavori fuori dalle mura domestiche. Le donne statunitensi si rifiutano sempre più di sposare uomini che non possono fornire un sostegno economico e che tuttavia vogliono ancora essere serviti in tutto e per tutto. Attualmente sono le donne a chiedere la maggior parte dei divorzi e che, sempre più spesso, si rifiutano di sposarsi in primis. Le donne oggi possono permettersi di vivere in casa da sole, e così fanno. La maggioranza delle persone nel pieno dell'età per il matrimonio e la maternità/paternità (18-34 anni) rimangono non sposate e vivono sole.
Questi cambiamenti hanno alterato drasticamente lo schema delle relazioni intime. I mutamenti nei ruoli di genere e nel lavoro hanno chiesto alle donne di adattarsi, assumendosi la responsabilità di carriera e lavoro e vivendo sole, oppure sole con i figli. La maggioranza degli uomini non si è adattata. I loro vecchi ruoli di genere e nella forza lavoro hanno permesso agli uomini di abituarsi a dipendere dalle donne per le loro necessità emotive e di mantenimento della vita, donne che sono ora sempre meno disponibili.
Le donne americane hanno avuto un movimento femminista vitale per il loro sostegno. Gli uomini americani non hanno avuto e non hanno alcun movimento sociale, politico o sindacale per esplorare quello che si sono persi evitando i compiti di tutti i giorni e un’intimità nelle relazioni personali che vada al di fuori del sesso. Le donne single continuano a mantenere strette relazioni emotive con le loro amiche e i loro figli. Gli uomini sono diventati sempre più emozionalmente sconnessi e soli. Rispondono agli annunci pubblicitari capitalistici che vendono soluzioni basate sul mercato per la loro sentita perdita di virilità. Comprano creme al testosterone per aumentare il senso di virilità che le mutate condizioni sociali erodono. I prodotti al testosterone sono una delle maggiori aree di crescita dell'industria farmaceutica. Gli uomini eterosessuali ora sono spaventati dalle relazioni amorose in cui le regole sono cambiate. Spesso, queste relazioni eterosessuali erano l'unica intimità emotiva che avevano gli uomini. Non sanno come funzionare come partner alla pari e spesso temono di imparare. Anche le donne eterosessuali potrebbero essere spaventate, perché neppure loro hanno una guida nel mantenere una relazione intima tra pari. Temono di perdere la propria autonomia.
La posizione degli uomini
Gli uomini persi e solitari potrebbero impegnarsi a trasformare la propria vita attraverso programmi in dodici fasi o con le terapie. Tuttavia, l'avere bisogno di aiuto e il chiederlo è stato tradizionalmente associato alla femminilità, non alla virilità. Ci sono rimasti quattro rifugi per gli uomini che rimangono attaccati all'egemonia maschile e agli stereotipi di virilità. Sono: la National Rifle Association (NRA, l'associazione dei produttori di armi) e la cultura del fucile; l'esercito; la destra cristiana e la pornografia. Di questi quattro rifugi misogini, la pornografia è il più prevalente, vantaggioso e in espansione. L'industria pornografica eterosessuale su Internet ha sfruttato la solitudine degli uomini eterosessuali e ha contribuito a cambiare l'aspetto delle relazioni più intime.
Le possibilità di esistenza di relazioni personali eterosessuali serie e paritarie ora sembrano scarse. La delusione femminile per gli uomini e la sempre maggiore ritirata degli uomini dalla comunicazione e dalle relazioni autentiche sono ora riflesse nella cultura popolare. Film di tendenza come "Knocked Up" hanno dato alla luce un nuovo genere. Nel film "Knocked Up", la protagonista femminile ha un buon lavoro. È attraente e con un look professionale, mentre il protagonista vive con un gruppetto di coinquilini sciatti e disoccupati che passano la maggior parte del tempo giocando con i videogame, fumandosi canne e guardando pornografia in un appartamento sporco coperto da scatole vuote di pizza e nell'inerzia generale. La loro più grande aspirazione, che deve ancora essere realizzata, è quella di lanciare un sito pornografico.
Un articolo del New York Times che descrive due moderne sitcom è intitolato "Downsized and Downtrodden, Men are the New Women on TV" ("Rimpiccioliti e calpestati, gli uomini sono le nuove donne della TV").
Immagini di donne molto competenti e di uomini adolescenti e demotivati sono emerse anche in uno studio condotto da uno dei co-autori di questo articolo, Tess Fraad Wolff. Fraad-Wolff ha intervistato 48 donne eterosessuali di quattro diverse razze e gruppi socioeconomici, di età compresa tra i 22 e i 44 anni. Sono state rivolte domande che riguardavano le esperienze sessuali ed emotive delle donne durante la fase di corteggiamento. Una maggioranza schiacciante, 46 delle 48 donne intervistate, ha descritto i problemi riportati qui sotto:
1. Gli uomini si rifiutano spesso di pianificare il futuro e accettano solo impegni a breve.
2. Gli uomini mostrano la paura dell'impegno dopo il primo appuntamento non fissandone un secondo o non presentandosi a un secondo appuntamento. Spostano gli appuntamenti e li cancellano frequentemente.
3. Troppi uomini non portano abbastanza soldi per almeno condividere il costo di possibili attività durante le uscite.
4. Gli uomini introducono istantaneamente il sesso e materiale inerente al sesso nelle conversazioni, ma molti non riescono a metterlo in pratica.
L'ultimo problema lamentato, circa l'inserimento di materiale sessuale nelle conversazioni più iniziali, potrebbe riferirsi a una questione che ha un potente impatto sulle relazioni e illustra una connessione profonda tra il capitalismo e la solitudine. È la diffusione della pornografia eterosessuale.
L'impatto della pornografia
La pornografia è antecedente al capitalismo. Tuttavia, i capitalisti hanno ora sfruttato la pornografia a un livello del tutto nuovo. La pornografia adesso è diventata un passatempo per miliardi di uomini e una dipendenza per milioni di essi. Quaranta milioni di adulti negli Stati Uniti visita regolarmente i siti pornografici. Di questi 40 milioni, l'87 per cento sono uomini.
Il capitalismo e la pornografia L'esplosione della pornografia eterosessuale su Internet all'inizio degli anni '90 ha dato enormi profitti. La pornografia è una macchina da sogno capitalista. Questo settore ha redditi superiori a quelli della Microsoft, Google, Amazon, eBay, Yahoo, Apple e Netflix messi insieme. Nel 2006, i redditi della pornografia in tutto il mondo sono aumentati fino a 97,06 miliardi di dollari.
Data l'estrema redditività della pornografia, i produttori competono per catturare una maggiore quota del mercato. Producono pornografia più violenta con donne sempre più giovani e atti più degradanti e aggressivi. Per il capitalismo il profitto viene prima di tutto il resto, quindi viene data minore priorità a fattori quali l’uguaglianza dei diritti, la moralità o il danno per le relazioni personali.
Come influiscono la diffusione della pornografia e il crescente numero di utenti e dei dipendenti sulle relazioni?
La connessione sessuale può motivare gli individui a cercare e mantenere le relazioni.
La pornografia eterosessuale su Internet ha drammaticamente alterato le immagini della sessualità. Gli uomini eterosessuali americani stanno incontrando sempre maggiori difficoltà a compiere l'atto sessuale, dal mantenimento dell'erezione al focalizzare l'attenzione sulla partner durante il sesso, fino al mancato raggiungimento dell'orgasmo. Molti uomini sono così abituati al ritmo a rotta di collo con cui la pornografia offre centinaia di immagini che non riescono più a mantenere l'eccitazione o la concentrazione durante il processo interattivo comparativamente lento del sesso reale. In aggiunta, molti utenti hanno inconsciamente associato l'anonimità con l'eccitazione, e come risultato non riescono a raggiungere o ad apprezzare l'intimità che spesso accompagna il sesso reale. Numeri da record di uomini riferiscono di non essere in grado di completare atti sessuali che coinvolgono un'altra persona in carne e ossa. Un recente studio della Università del Kansas ha riportato che il 25 per cento di giovani uomini ha detto che fingeva di avere orgasmi con le donne perché non riusciva ad avere orgasmi senza pornografia.
Perché la pornografia provoca dipendenza? L'atto di guardare la pornografia implica un legame tra cervello, immagini e la pornografia mostrata. Questo processo di legame neurale induce l'immediata imitazione mentale che ha luogo quando le persone guardano rappresentazioni di qualsiasi comportamento, particolarmente un comportamento che ha qualità eccitanti. Le sostanze chimiche prodotte dall'azione dei neurotrasmettitori creano sensazioni piacevoli. Chi guarda vuole avere una sensazione sempre maggiore. Tutte le persone che guardano [la pornografia] sono potenzialmente dipendenti, perché non solo riescono a raggiungere l'orgasmo grazie alla pornografia, ma possono potenzialmente sviluppare un attaccamento neurologico ad essa. Spesso non si rendono conto dei modi in cui le loro relazioni con la pornografia hanno iniziato a rimpiazzare quelle con altre persone.
Molti uomini rifiutano il sesso reale, preferendone la versione sintetica persino quando hanno delle partner con cui sono presenti opportunità per il sesso. Spengono la connessione e l'intimità che il sesso reale può offrire. Si ritirano nella pornografia per sfuggire alla sfida di relazioni mutate e più impegnative con le donne. Molti evitano persino di instaurare una relazione in favore di un legame apparentemente sicuro, isolato e anonimo con immagini artificiali sullo schermo del computer. Sebbene la frazione di donne che guardano la pornografia e sono dipendenti da essa non esprimano in genere la diminuzione del desiderio di avere un reale rapporto sessuale con un partner, condividono [con gli uomini] l'inabilità di masturbarsi o di raggiungere l'orgasmo senza la pornografia o immagini pornografiche. Inizialmente, maggiori numeri di donne hanno riferito di sentirsi perpetuamente turbate e sessualmente rifiutate dai loro partner maschili. Anche gli uomini sono ora disturbati dalla loro crescente disfunzione sessuale e dipendenza dalla pornografia.
L'immersione nella pornografia è sia la causa che il risultato della cupa solitudine nel tentativo di relazionarsi con gli altri in un'America guidata dal profitto con una alterata prospettiva di genere. La pornografia fornisce un mercato lucrativo che vende i suoi prodotti per mascherare la paura degli uomini eterosessuali delle mutate aspettative di genere. Il modo in cui il capitalismo e la solitudine si alimentano l'un l'altro è una realtà, mentre crescenti numeri di uomini e donne rinunciano innumerevoli opportunità di intimità in favore dell'esperienza di stare da soli di fronte a immagini prefabbricate e guidate dal profitto, che spesso contengono messaggi polarizzanti e divisivi circa le relazioni di genere e la sessualità. Scelgono esperienze solitarie, acquisite, piuttosto che quelle reciproche - persino negli atti sessuali che sono, per loro stessa natura e descrizione, atti di unione, fisicamente, psicologicamente, simbolicamente e forse spiritualmente.
La posizione egemonica degli uomini eterosessuali è stata distrutta mentre l'incessante ricerca capitalista del profitto ha eliminato e spostato all'estero i lavori e abbassato gli stipendi. Uomini e donne potrebbero aver raggiunto l'uguaglianza e il desiderato reciproco senza la distruzione capitalista, guidata dal profitto, delle nostre vite economiche e personali. Ci sono modi non capitalistici, come unirsi insieme per costringere il governo degli Stati Uniti a fornire servizi che consentano alle donne e agli uomini di lavorare insieme come pari fuori e dentro le mura domestiche. La distruzione dell'economia degli Stati Uniti ha lasciato le donne con il fardello di fare tutto da sé e ha reso gli uomini apatici, spodestati, disfunzionali e solitari. Il mercato della pornografia ha offerto un rifugio dal relitto che il capitalismo ha contribuito a creare.
Adesso dobbiamo affrontare lo strano trionfo del profitto sull'esperienza condivisa. Il capitalismo ha inquinato l'esperienza della connessione reciproca nei nostri stessi letti e nel nostro stesso corpo. Il fallimento del capitalismo nel fornire sufficienti posti di lavoro, possibilità di prosperità, stipendi decenti e servizi sociali ha portato le masse ad aggrapparsi a pseudosoluzioni solitarie che peggiorano infine la qualità di vita. La pornografia è una di queste.
Emergere dal capitalismo e dalla solitudine
Come possiamo emergere da questa epidemia di isolamento personale e di solitudine? Come possiamo metterci in relazione da pari per cambiare queste cose? La speranza di raggiungerci a vicenda sta iniziando a mobilizzare il 99 per cento degli americani spodestati e precedentemente isolati nell'America capitalista. Uomini e donne lesbiche, gay, bisessuali, trans ed eterosessuali di tutte le razze ed etnicità stanno iniziando ad affermare che apparteniamo al 99 per cento e che possiamo incominciare a costruire un movimento insieme come pari. Sta succedendo. Movimenti di occupazione si stanno diffondendo in tutta l'America e stanno prosperando nonostante la brutalità e la repressione della polizia.
Il movimento del 99 per cento è caratterizzato da decisioni prese democraticamente, dal rispetto, dalla trasparenza e dall'uguaglianza di razza e genere. Insieme, le persone si sforzano di porre fine alla dominanza dell'1 per cento dei profittatori che per loro interesse hanno trascinato l'America nella povertà economica e affettiva. I movimenti di occupazione forniscono possibilità di vita migliore con opportunità e connessione per tutti. Sono la nostra speranza.
Un lucidissimo Indro Montanelli intervistato da Alain Elkann per il programma "La Storia d'Italia di Indro Montanelli", scatta una realistica istantanea del paese prima dell'inizio della (dis)avventura in Europa: "Gli Italiani non hanno un'idea chiara del perchè vogliono entrare in Europa, ma se si dovesse dare un'interpretazione freudiana a questo anelito in parole povere sarebbe questo: gli Italiani sperano che i loro professori e garanti dell'ordine pubblico siano tedeschi, che l'amministrazione dello Stato acquisti una burocrazia di stampo francese e che a giudicare nei tribunali ci siano giudici inglesi..E' il ritorno dell'Italia alla sua tradizione di paese coloniale che cambia padroni e che addebita le proprie responsabilità agli Altri"
Poi affronta il problema della legislatura e della stragrande quantità di regole e leggi che riempono la burocrazia del paese per poi rispondere all'ultima domanda del suo interlocutore:"Quale domani per l'Italia?"
Questo spezzone è tratto dal film "E ORA QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO" dei geniali e poliedrici Monty Phyton. Nei suoi quattro minuti di lunghezza racchiude tutto lo spirito di una satira sociale cinica e spietata, che prende di mira coloro i quali si lamentano della propira condizione senza poi rendersi conto di non aver mai fatto nulla per cambiarla.
MONTY PHYTON - IL CONSULENTE PER L'ORIENTAMENTO PROFESSIONALE