martedì 27 gennaio 2009

SCIENZA - Cosa penso del parto...


"Un allontanamento del genere umano dall'umanità stessa"
Una Sig.ra intervistata oggi a SECONDO VOI,riguardo al parto cesareo
La prima cosa intelligente che sento in quel programma.

VIVIAMO una vita artificiale.VOGLIAMO una vita artificiale.
Abbiamo trasformato anche il parto,la cosa più naturale che esista dopo la morte, in un operazione chirurgica.
La natura,grande esperta di fisica e meccanica, ha disposto l'utero in posizione verticale per permettere al bambino di "scivolare" giù scaduti i nove mesi di gestazione,aiutato da quella forza che il grande Isaac(Newton) chiamava accellerazione gravitazionale.
Noi invece abbiamo ospedalizzato il tutto mettendo la donna sdraiata a gambe in su.Come se una gazzella per partorire il proprio cucciolo si sdraiasse a gambe all'aria.
Pazzesco no?!
Ma noi non ci pensiamo proprio. Anzi,le nostre donne(non le nostre mamme fortunatamente) vivono il parto cesareo e l'epidurale come una conquista, un passo avanti del genere femminile che si libera del dolore del parto.
E chi è così scema da sciegliere il dolore?
Una donna che definisce il parto,la nascita di suo figlio, come un dolore la pongo allo stesso piano di quella che due articoli più sotto dice che suo figlio con la sclerosi laterale è una punizione naturale.
Si, potrete dirmi che fa male, ma cavolo santo, è la vita!!

Dal punto di vista medico il parto cesareo e quello epidurale sono necessari solo in meno del 4% dei casi.
Un mio professore l'anno scorso mi spiegava che una struttura pubblica percepisce 400-500 euro in più per un parto cesareo rispetto a quello naturale.Una struttura privata può arrivare addirittura a 1500 euro.
Con soli 300 euro(meno del costo di un parto cesareo in struttura pubblica) si potrebbe creare un corso di formazione per 20 donne incinte. In questo modo si ridurrebbe il rischio di complicanze del 96%. Ossia 19 donne con parto naturale e una con cesareo o epidurale.In struttura pubblica si risparmierebbero quindi 9.200 euro ogni corso di formazione(tutti soldi dei contribuenti). In struttura privata si arriverebbe fino ad un risparmio di 28.500, soldi in parte dei contribuenti, dato che le cliniche private sono per lo più accreditate.

Il cesareo e l'epidurale rendono,su questo non c'è dubbio.E chi dice il contrario afferma il falso.

Il parto innaturale però non è solo un problema di strutture ospedaliere ma anche e soprattutto di coscienza femminile.Come dicevo in apertura: VOGLIAMO una vita artificiale.

L'amore più grande che un essere umano possa immaginare è quello materno.E l'istinto materno nasce dal legame che unisce "fisiologicamente" la mamma e il bambino. In un ipotetico parto naturale, quello in cui il bambino scivola dall'utero verso l'esterno, la mamma spinge collaborando al parto con il proprio bambino, che proprio per l'evento si è rigirato verso l'ingresso dell'utero.Il "dolore" non è niente di più che il frutto delle contrazioni di mamma e figlio, non è niente di più che il collante naturale che accresce l'istinto di conservazione che la mamma ha verso suo figlio.
"Me lo sono sudato e adesso non me lo toglie nessuno!!".
Ora la partoriente a gambe in su sente moltiplicato il "dolore" del parto perchè lo sente come un qualcosa di inutile.
Mamma e figlio non sono più i soggetti del parto.Il bambino diventa oggetto,fine e la mamma diventa mezzo. I soggetti attivi del parto oggi sono i medici e le ostetriche che quindi tendono a diminuire il più possibile l'inferenza degli altri 2 attori.Somministrando alla prima droghe e antidolorifici o un taglio netto sotto l'ombelico (del tipo:"Stai bona li e nun te move, che ce pensamo noi!") e vietando al secondo il proprio e leggittimo contributo nel parto "sradicandolo" dall'utero senza che esso participi minimamente.

Altro che passo avanti per la donna, a me sembra più un mettere la donna e il bambino in disparte, piegarli al potere della medicina nel loro giorno più importante.

Il problema però è che sono le stesse donne a volerlo.
A Rio de janeiro l'85% delle donne scieglie il cesareo per motivi estetici, per rimanere con la vagina di una 20enne. Nella clinica MaterDei, qui a Roma, i parti "col taglio" sono addirittura 9 su 10 vedi qui , a Monterrey in Messico(ma non solo li) le donne fanno stampare in anticipo la data di nascita del figlio/a sui bigliettini (si chiama parto cesareo programmato). Negli Stati uniti esiste addirittura un assicurazione sanitaria privata che recita: Preserve your Love Channel, take a cesarean(preserva il tuo "canale dell'amore" fai il cesareo) link tedesco .
Il problema è quindi di natura psicologica.
Come quando le donne hanno inizato ad entrare nell'esercito: non importava che l'evoluzione tendesse a lasciarsi gli eserciti alle spalle, rilegati in un'era passata, non importava che la leva non era più obbligatoria(quella si che era una conquista), non importava che la maggior parte degli uomini non volevano più entrare nell'esercito perchè considerassero aberrante e inumana l'idea della guerra, per molte donne la conquista dell'esercito era un enorme passo avanti, con il benestare dei grandi signori della guerra.

Il mondo di oggi tende a spogliare la donna di ogni sua caratteristica intrinseca. La vediamo come oggetto, come ornamento, come schiava. E una donna che vuole avere "successo" deve essere il più maschile possibile.
Ed è qui che il parto diventa quasi "una bella malattia", da dover superare però il più velocemente possibile. Il pancione è un ingombro: si lavora male, si fa poco sesso e non si può andare a ballare(anche se molte lo fanno), poi se si esce con le amiche...loro tutte magre.Menomale che dopo 9 mesi passa. Ci si sdraia sul letto di un medico, come per rimuovere un appendicite. Mezz'ora di "operazione" e poi si tiene il proprio bambino per pochi minuti tra le braccia...e di nuovo via.

La cosa mi fa ridere, perchè quando mi sono levato il menisco mi hanno addormentato per un ora e al mio risveglio mi hanno fatto vedere il menisco tolto; poi me lo hanno levato di nuovo dalle mani e mi hanno riportato in reparto.A ripensarci poteva essere anche un bambino...

Ed è in questo panorama grigio che si sono moltiplicati i profitti di psichiatri,psicologi e santoni che scrivono e argomentano al riguardo della "SINDROME POST TRAUMATICA DA STRESS DOPO IL PARTO" anche nota come SINDROME POST PARTUM. Così gli specialisti che assistono inutilmente la donna in un evento così naturale dal concepimento a dopo la nascita si moltiplicano.Un team di psicologi, a volte psichiatri, medici, ostetriche, anestesisti, preparatori atletici, dermatologi e farmacisti. E le loro tasche si gonfiano.
Il tutto si regge sulla convinzione che il parto sia un evento traumatico sia per il nascituro che (soprattutto)per la madre.

Fate una cosa:
Prendete una femmina di cane, insegnatele ad essere subordinata ai cani maschi, fatela sentire oppressa, ditele che per una femmina il proprio corpo è tutto, non deve ingrassare troppo ne dimagrire troppo, deve avere un bel pelo, ma non basta, per essere apprezzata deve tingerselo, colorarsi il muso con la terra. Ditele che deve lavorare e deve essere spietata perchè il mondo non è a misura di cagna ma di cane. fatela vivere in un mondo artificiale e poi fatela accoppiare.Osservatela mentre vede il suo corpo cambiare e trasformarsi contro i dettami della società.Ditele che soffrirà, che dovrà lasciare il lavoro rischiando di essere cacciata via.Ditele che può sciegliere se "soffrire" o meno. Poi quando è ora riempitela di antidepressivi, antidolorifici e mettetela a gambe in su.Disorientatela e ditele di stare buona.Apritele la pancia e tirate fuori ciò che c'è dentro. Poi prendete il suo cucciolo e metteteglielo vicino. Lo riconoscerà??Lo amerà come lo avrebbe amato se lo avesse "sentito"venire fuori?

Possiamo chiamare questa cosa: trauma?
Se chiamiamo le doglie dolore e il parto operazione la gravidanza e i giorni post-parto possono diventare un trauma.Ma non è una patologia.E' una follia!
Anche l'allattamento lo diventa e il coprirsi i capezzoli con tettarelle di plastica per non rovinarsi i capezzoli mentre il bambino cerca un contatto "vero"(e non al silicone) diventa una cosa leggittima.
Chiedetelo alla maggior parte delle donne.
(E io che pensavo che i capezzoli delle donne servissero per allattare.Povero stolto che sono.Quelli sono un ornamento.Come tra l'altro lo è il corpo stesso della donna.E un ornamento non può essere rovinato dall'insulsa bocca di un neonato)


Spogliare la donna della coscienza del parto equivale a spogliare la società della coscienza dell'essere umano.
E questo spiega da solo la maggior parte degli eventi che ci troviamo davanti ogni giorno.

Big S
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(Ah...tanto per la cronaca, non ce l'ho con le donne che a ragione utilizzano il cesareo o l'epidurale, magari in seguito a complicazioni.
Io sono stato partorito con il cesareo e non sono stato allattato dal seno di mia madre.Quindi faccio parte di quei numeri in statistica.)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Si può quasi dire che anche un parto è diventato business. Ma anche prima del parto. Infatti, non credo che in passato le nostre madri andavano ogni mese dal ginecologo...

brisia ha detto...

Credo di appartene a quella piccola percentule di progenie venuta alla luce da madri che hanno detto no al cesareo...mia madre ha avuto due parti ed entrambi sono stati naturali..per di più ci ha allattato fino a quando il sostanzioso latte materno non è stato più sufficiente per i nostri palati!!!!Nonostante ciò...non credo sia completamente da demonizzare e ridurre il parto cesareo ad un semplice atto meccanico e metodico!!!Il fatto che in campo sanitario se ne vedono di cotte e di crude, questo è ormai ripetuto e scontato, basti pensare a come l'Oms nel giro di pochi decenni ha modificato i parametri statistici affinchè determinati "sintomi ordinari" inizialmente non considerati gravi,rientrassero nella casistica di patologie da curare!
Non per niente sono aumentate le operazioni, la vendita di medicinali...fomentate le paure dei pazienti e allo stesso tempo le tasche di coloro che aiutano a ricondurre la serenità di poveracci sulla retta via...etc etc...Concordo con il fatto che se ne faccia un abuso, ma credo che non sia e non debba essere facile condannare o criticare una donna che scelga di evitare le doglie( o dolore...chiamiamolo come meglio ci pare perchè in fin dei conti è da questo che si fugge), solo perchè utilizzi un mezzo non naturale!é si vero che ciò che la natura ha creato è tutto perfetto e collaudato per andare da sè...che gli apparati si concilino con la forza di gravità meglio di qualunque altra cosa..ma da donna ( o meglio quasi), in prospettiva di avere un figlio ti dico che mi spaventa a volte discutere con donne che sono state con le doglie per 18 ore e che hanno avuto tutta una serie di complicazioni..e sarà che oggi le donne sono molto più predisposte ai troppi comforts che la società offre...ma ti assicuro che l'universo femminile spaventa ogni donna e comincia a farlo molto presto..e verso i 12 anni..mentre i maschietti si incontrano per giocare alla play, le ragazze devono decidere quale pantaloni sia meglio mettere per evitare di andare a scuola il giorno e tornare a casa in condizioni pietose dopo 5 ore di banchetto!!!E non nascondo che nonostante credo che la gioia di avere un figlio e SENTIRLO mentre lo metti al modo mi emoziona come poche cose sono in grado di farlo, non scarto per niente facilmente l'idea del cesareo...anzi è un opzione che accoglierei con grande tentazione forse...forse anche perchè mi incuriosisce il fatto che molte donne optano per il cesareo all'avvento del secondo figlio...Ma comprendo il punto di vista del post...nonostante non condivida la domanda riferita alla cagna"lo amerà come lo avrebbe amato se lo avesse "sentito" venire fuori???...credo che la vera gioia sia accogliere per la prima volta il proprio foglio tra le braccia... parto cesareo o naturale che sia......il risultato non cambia...


P.S : credo che concettualmente sia la morte ad essere la cosa più naturale che esista dopo la nascita e non viceversa.... se non altro per causa di forza maggiore.... =)

brisia ha detto...

P.S.S : forse non è proprio prendere un "foglio" tra le braccia che rende felici...

Shapiro M. ha detto...

Il problema è che mancano le strutture e le strutture mancano per motivi economici. Non perchè insostenibili da gestire finanziariamente, ma perchè andrebbero ad intralciare quel gran mercato della nascita che comoda e fa gonfiare le tasche a molti(ecografisti, ginecologi, strutture ospedaliere etc etc). Mi spiego, anche chi desidera avere un parto naturale si trova di fronte a molti problemi, ostacoli (ospedali rarissimi in italia che praticano parto naturale) scoraggiandosi ulteriormente. Senza contare che i detentori del sapere (vedi alla voce medici) sconsigliano ampiamente questa alternativa. Leggevo comunque che l'Italia è tra gli stati europei con la più alta incidenza di parti cesareo (mi dispiace non disporre del link al momento, ma ho anche 38 e mezzo di febbre), anche questo non è un caso. La speculazione sulla salute mondiale, tutte le speculazioni mondiali in italia trovano il loro microcosmo che è esattamente la riproduzione in piccolo delle vicende economiche "in grande". Vuoi sapere perchè non c'è disponibilità di farmaci antimalarici in Bangladesh? Bene, guarda la gestione dei fondi per la sanità dell'ospedale di Crotone, poi prendi questo esempio e amplialo al contesto mondo, e oplà l'aracana dinamica è rivelata. Ha molto da insegnare questo paese, più di quello che si possa immaginare.
Come nel caso di mia madre che ha partorito nell'80, figlia diretta quindi dell'ideologie degli anni 70 che volevano il parto naturale, meglio se in casa, come alabardo ideale della gestione della propria femminilità e maternità. Purtroppo le cose sono andate diversamente nonostante le varie preparazioni al parto,e alle prime contrazioni si è spaventata ed è corsa in ospedale, dove non essendo psicologicamente preparata ha subito un cosidetto "trauma ospedaliero", in sostanza gli si sono bloccate le contrazioni. Le hanno somministrato quindi un quantitativo indecente di ossitocina provocandole delle "finte" contrazioni estremamente più dolorose di quelle considerate "normali" (un amica di perugia di mia madre mi dice che ancora di notte sente le grida da "animale ferito" di mia amdre uscire dalla sala parto, non so se rendo). Comunque sia la situazione ha avuto il suo felice epilogo con la discesa della ginecologa da cortina (era il giorno di pasqua)... ebbene si, provate a immaginare un dottore che abbandona in piena notte la sua umile vacanza a Cortina per correre giù da una sua paziente? Inimmaginabile oggi. La suddetta comunque ha parato in faccia a mia madre un pendolino (giuro) e l ha indotta a concentrarsi sul movimento. Lei si è rilassata e io sono venuta al mondo. Sono nata con un pendolino. Ciò non significa che sia a favore del parto sotto qualche presunta ipnosi, ma che mancano le strutture, qualsiasi struttura, che sia idonea a preparare e valorizzare il parto come momento di gioia e di benessere (si, perchè no?) di ognuno di noi.
Delle signore che non allattano al seno o si sentono grasse non ho commenti, come si può commentare l'incommentabile? Non mi trovo daccordo invece sul fatto che si faccia meno sesso durante la gravidanza, nell'ultimo periodo si fa piu "attenzione" con posizioni ad hoc diciamo, ma sostanzialmente non si smette mai di farlo (e perchè mai si dovrebbe?). Questa è una delle ennesime "variazioni sul tema" che si sentono sul tema gravidanza, che personalmente considero momento di pura bellezza e felicità.
Dico invece che il seppellire la donna e le sue ragioni è strutturalmente necessario al mantenimento di un sistema economico (il nostro) denominato capitalistico. Il rispettare e il valorizzare la "vera" essenza della donna con il suo carico concettuale di disponibilità anti-utilitaristica, è ed è sempre stato un grosso pericolo per le società dei consumi.

p.s. Ho un piccolo bloggetto che non so manco come usare in cui ci sono deu scritti di numero..se sbaglio qualcosa qua, beh scusatemi...scoprirò con calma come funziona...

Anonimo ha detto...

mi lasciate senza parole.
L'unica cosa che capisco è che l'autore del post è un uomo. Che non ha la minima idea di cosa sia il dolore del parto.
Anche la morte è la cosa più naturale del mondo. Ma la medicina ogni giorno si sforza di allontanare la dipartita dell'ammalato.
Si chiama progresso. Cosa di cui gli uomini MASCHI possono goderne tranquillamente.
Caro mio se a partorire fossi stato tu e la tua cricca di machisti oggi l'epidurale la somministrerebbero al distributore di benzina e nelle tabaccherie.
Di più. Non vi fareste nemmeno i nove mesi di gravidanza.
Che post triste e superficiale.
Una mamma che aspetta il suo secondo tesoro.

Prometeo ha detto...

avevo scritto un messaggio di risposta lunghissimo,ma poi è caduta la connessione...
ti riassumo solo parte finale:
per me potresti anche partorire in anestesia totale,o in apnea...
io dal canto mio lo farei in maniera totalmente naturale...e di metodi per alleviare i dolori del parto ce ne sono motli,e di più sani...partendo dall'alimentazione sana e naturale...

ma io sono uomo...che ne posso capire!

Anonimo ha detto...

Concordo con l'anonimo che sostiene che si veda che il post è stato scritto da un uomo .... io in quanto DONNA e MADRE non mi sento in grado di poter giudicare un PADRE che non riesce ad assistere al parto della prorpia moglie e allo stesso modo non ritengo corretto che sia un UOMO a giudicare la mia scelta di partorire con un cesareo o di non allattare.

Prometeo ha detto...

Non si parlava delle scelte delle donne,ma del servizio sanitario...

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