articolo tratto dall'altro mio blog: Diario di un Oriundo Viaggiatore
30 aprile 2013Sempre fine e delicato, Mario Borghezio non s'è lasciato sfuggire l'occasione di esprimere una buona parola sul nuovo ministro all'Integrazione,Cecile Kyenge.
Ieri, intervistato ai microfoni di “Un giorno da pecora” di Radio 2, infatti, l'eurodeputato leghista ha commentato la nomina della politicante, definendola “Una scelta del cazzo, un elogio all’incompetenza”. Questo perché sebbene Borghezio sappia “che è un medico oculista” gli è “parso avesse l’aria di una casalinga.”
Non contento di sfondare un'altra volta il muro della decenza, il leghista ha proseguito: “Un Ministro dell’Integrazione dovrebbe avere grosse competenze, mentre credo che questa scelta sia un po’ il manifesto di questo governo”.“Non e’ un problema che sia di colore”, ha poi precisato, per tranquillizzare quegli stolti che abbiano creduto solo per un attimo che lui sia razzista, quanto piuttosto di apparenza: “Mi sembra una brava ragazza, modesta, con tutto quel che il termine modesta indica, ma non certo una figura del livello che richiedere il ruolo che le è stato affidato”. Una donna, insomma, che non ha esperienza “per fare il Ministro dell’Integrazione”: al massimo Borghezio concede alla Kyenge di fare “l’Assessore di un Comune di 500 persone”.
Alla domanda sul perché allora, secondo lui, la donna sia riuscita ad arrivare dove è arrivata, l'eurodeputato sfodera il meglio di sé: “Si sarà arruffianata con qualche gerarca del Partito Democratico”.
Non è assolutamente mia intenzione difendere un ministro negro in quanto negro, e i miei lettori sanno benissimo cosa penso al riguardo. Per chi non lo sapesse lo invito a leggere il mio articolo di qualche anno fa su quella pagliacciata (che poi si è anche reiterata) dell'elezione di Obama: I still have a dream - cosa penso di Obama . Mi è stato dato del razzista e del bianco col culetto comodo, da chi naturalmente o è troppo abbagliato dalla propaganda pseudo-democratica e mondialista o non sa che sono io stesso un figlio di immigrati dalla pelle marrone!
Ma veniamo al punto: io mi chiedo "come mai in un paese così denso di nepotismo, corruzione e clientelismo politico, ci viene presentata in un momento così delicato della storia italiana una "ministra" nera MAI vista prima dalla stragrande maggioranza degli Italiani (calcolando che nel parlamento italiano ci sono le stesse facce da almeno 20 anni)?? Senza poi dimenticare il fatto che l'Italia, al contrario di ciò che pensano gli Italiani, è uno dei paesi più razzisti d'europa.
Questa suona un po' come una sorpresa inaspettata.
Ma andiamo a conoscere meglio questo ministro dalla pelle marrone:
Il neo ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, è nata a Kambove in Congo 49 anni fa ed è un medico oculista.
Modenese, vive a Castelfranco dell’Emilia, ed è da tempo impegnata in politica, prima nei Ds, poi nel Partito democratico.
Già responsabile regionale per l’immigrazione nel Pd, è consigliere provinciale a Modena, è stata eletta deputata lo scorso febbraio, sola parlamentare di colore della diciassettesima Legislatura alla Camera. Prima donna di origine africana a sedere in Parlamento Kyenge è sposata e madre di due figlie, è laureata in medicina e chirurgia, specializzata in oculistica. Nel 2004 è stata eletta in una circoscrizione del comune di Modena per i Ds, prima di divenire responsabile provinciale del Forum della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. Dal settembre 2010 è portavoce nazionale della rete Primo Marzo per cui si occupa di promuovere i diritti degli immigrati e i diritti umani. Il primo marzo del 2010 il movimento ha organizzato una giornata di mobilitazione e sciopero indirizzata a far comprendere "quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società e come sia importante che italiani vecchi e nuovi si impegnino insieme per difendere i diritti fondamentali della persona, combattere il razzismo e superare la contrapposizione tra 'noi e loro'". L’associazione chiede l’abrogazione della legge Bossi-Fini e del reato diclandestinità, l’abolizione del permesso di soggiorno a punti, la chiusura dei Cie e il passaggio dallo ius sanguinis allo di ius soli per il riconoscimento della cittadinanza .
Tra i diversi impegni della Kyenge c'è la promozione e il coordinamento del progetto "Afia" per la formazione di medici specialisti in Congo in collaborazione con l’Università di Lubumbashi. A marzo è stata una dei quattro firmatari - oltre a Pier Luigi Bersani, Khalid Chaouki e Roberto Speranza - della proposta di legge depositata alla Camera sul riconoscimento della cittadinanza agli immigrati, uno degli otto punti che lo stesso Bersani aveva proposto per il nuovo governo. La proposta di legge contempla il riconoscimento della cittadinanza per chi nasce in Italia da stranieri residenti da almeno cinque anni e della possibilità di richiederla anche per chi non è nato in Italia ma vi è cresciuto.
Alcune considerazioni al riguardo:
- Questa donna "dice" di battersi per lo IUS SOLI dal 2004, giusto? Perchè non l'abbiamo mai vista? Perchè non si è mai sbilanciata in programmi televisivi, o sui giornali nazionali in modo da rendere pubblico il suo impegno e la situazione di milioni di figli di immigrati come me?
Ha ragione Borghezio, sembra fin troppo "MODESTA" e la modestia ben poco si sposa con il ruolo che le hanno cucito addosso.
- Il primo ministro nero ha una responsabilità non indifferente verso tutti gli italiani, ma soprattutto verso chi come lei vive la situazione di immigrato. Perchè mai il primo ministro africano ha scelto di "mischiarsi"con un governo non eletto dal popolo? Con un governo autoproclamatosi legittimo, al pari del governo Monti? Perchè mai l'integrazione deve per forza passare attraverso l'arma dell'usurpazione del potere popolare?
Per l'opinione pubblica, stupida e stolta italiana, siamo diventati tutti complici, noi immigrati, dello schifo che creeranno questo ministro assieme alla sua banda di mondialisti.
- Vorrei ricordare cosa disse Malcolm X ad un fratello negro che stava esultando per l'acquisto in squadra di un giocatore di colore: "Fratello negro, ci hanno sfruttati, uccisi, sterminati, hanno stuprato nle nostre donne, ci hanno obbligati a lavorare per loro come schiavi e ci hanno sradicati dalle nostre terre per 400 anni....poi fanno entrare un negro in squadra e credono di averci ripagato di tutto"
Ecco perchè lo fanno: la tensione stava salendo troppo, e la paura era che si rivoltassero sia gli italiani, che gli immigrati (i quali costituiscono maggiormente la parte più povera della società), cosa fare? Compriamoci un negro, così quelli sono contenti!
Riflettete amici, riflettete!
Prometeo