giovedì 22 novembre 2012

DIECI VOLTE PEGGIO DEI NAZISTI - di Piergiorgio Odifreddi

REPUBBLICA TOGLIE DAL SUO SITO L'ARTICOLO DEL MATEMATICO PIERGIORGIO ODIFREDDI IN MERITO AL BECERO COMPORTAMENTO DI ISRAELE NEI CONFRONTI DELLA PALESTINA...
Io l'ho copiato e lo incollo qui...In barba alla silente regola che afferma : chi tocca Israele muore!


Dieci volte peggio dei nazisti

 Uno dei crimini più efferati dell’occupazione nazista in Italia fu la strage delle Fosse Ardeatine. Il 24 maggio 1944 i tedeschi “giustiziarono”, secondo il loro rudimentale concetto di giustizia, 335 italiani in rappresaglia per l’attentato di via Rasella compiuto dalla resistenza partigiana il 23 maggio, nel quale avevano perso la vita 32 militari delle truppe di occupazione. A istituire la versione moderna della “legge del taglione”, che sostituiva la proporzione uno a uno del motto “occhio per occhio, dente per dente” con una proporzione di dieci a uno, fu Hitler in persona.
Il feldmaresciallo Albert Kesselring trasmise l’ordine a Herbert Kappler, l’ufficiale delle SS che si era già messo in luce l’anno prima, nell’ottobre del 1943, con il rastrellamento del ghetto di Roma. E quest’ultimo lo eseguì con un eccesso di zelo, aggiungendo di sua sponte 15 vittime al numero di 320 stabilito dal Fuehrer.

Dopo la guerra Kesselring fu condannato a morte per l’eccidio, ma la pena fu commutata in ergastolo e scontata fino al 1952, quando il detenuto fu scarcerato per “motivi di salute” (tra virgolette, perché sopravvisse altri otto anni). Anche Kappler e il suo aiutante Erich Priebke furono condannati all’ergastolo. Il primo riuscì a evadere nel 1977, e morì pochi mesi dopo in Germania. Il secondo, catturato ed estradato solo nel 1995 in Argentina, è tuttora detenuto in semilibertà a Roma, nonostante sia ormai quasi centenario.
In questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista delle Fosse Ardeatine. Con la scusa di contrastare gli “atti terroristici” della resistenza palestinese contro gli occupanti israeliani, il governo Netanyahu sta bombardando la striscia di Gaza e si appresta a invaderla con decine di migliaia di truppe. Il che d’altronde aveva già minacciato e deciso di fare a freddo, per punire l’Autorità Nazionale Palestinese di un crimine terribile: aver chiesto alle Nazioni Unite di esservi ammessa come membro osservatore! Cosa succederà durante l’invasione, è facilmente prevedibile.
Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009, infatti, compiuta con le stesse scuse e gli stessi fini, sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in otto anni (!) dai razzi di Hamas. Un rapporto di circa 241 cento a uno, dunque: dieci volte superiore a quello della strage delle Fosse Ardeatine.
Naturalmente, l’eccidio di quattro anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dall’esercito di occupazione israeliani nei territori palestinesi.Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?

Piergiorgio Odifreddi

2 commenti:

Moonbeam ha detto...

Il genocidio che il governo di Israele sta compiendo sul Popolo Palestinese, al quale stiamo assistendo impotenti, non riguarda di certo una mera questione di contesa territoriale (così come le versioni “ufficiali internazionali” vorrebbero far credere all’opinione pubblica mondiale) ma affonda le sue radici dentro al progetto occulto ed antico del Sionismo, ispirato da una discutibile interpretazione di testi sacri ed in realtà sorretto soprattutto da bramosia di potere e di dominanza.
Riporto le parole di Noam Chomsky, linguista e filosofo di origine ebraica ma residente negli stati uniti: “L’incursione e bombardamento di Gaza non è per distruggere Hamas. Non si tratta di fermare il lancio di razzi contro Israele, non si tratta di raggiungere la pace. La decisione israeliana è quella di seminare morte e distruzione su Gaza, usando armi letali su un campo di battaglia moderno su una popolazione civile in gran parte indifesa. È la fase finale di una decennale campagna di pulizia etnica contro i palestinesi. Israele utilizza getti d’attacco e sofisticate navi da guerra per bombardare luoghi densamente affollati in campi profughi, scuole, condomini, moschee, e nei quartieri poveri per attaccare una popolazione che non ha alcuna forza aerea, senza difesa aerea, né marina, senza armi pesanti, senza unità di artiglieria, nessuna armatura meccanizzata, nessun controllo di comando, nessun esercito … e questa azione la chiama: guerra. Non è una guerra, è omicidio”.
Cinicamente, Netanyahu considera che l'inevitabile escalation di violenza, con i razzi lanciati in rappresaglia dalla striscia di Gaza che cadono sui quartieri operai israeliani, sia un utile strumento politico a sua disposizione. Spera di sviare ulteriormente a destra il suo paese in questo modo, preparandosi così per le elezioni anticipate da lui indotte nei primi mesi del 2013.

Data la mancanza di alternative, Netanyahu sembra non cavarsela troppo male negli ultimi sondaggi. D'altra parte, è anche vero che ci si attende un ulteriore rallentamento nell'economia israeliana nel prossimo anno, ed è per questo che Netanyahu vuole concludere in fretta la pratica delle elezioni, evitando che si tengano in un momento di crisi economica nel quale perderebbe una larga parte dei suoi consensi. Piccole manifestazioni contro la guerra sono già sorte a Tel Aviv. Se le violenze continuano, queste cresceranno inevitabilmente.L’attuale governo israeliano sfrutta spietatamente e cinicamente il continuo senso di colpa tra la gente per la strage degli ebrei nell’olocausto per giustificare la sua uccisione di palestinesi
.http://frammentivocalimo.blogspot.it/2010/07/gaza-ustioni-al-fosforo-bianco.html

Prometeo ha detto...

grazie mille del tuo contributo...davvero interesante!

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