lunedì 5 novembre 2007

Il primo pianto


Il giorno 1 novembre 2007 si è spento a Columbus, nell'Ohio, Paul Tibbets Junior, 92 anni.
Ai molti questo nome non dirà nulla, ma il ricordo delle sue "nobili gesta" è rimasto impresso sulle pagine del grande libro della storia il lettere dai colori sanguinei.
Il nostro personaggio era infatti il fantomatico pilota del caccia bombardiere B-29 che, alle 8.15 del 6 agosto 1945, sganciò la prima bomba atomica della storia sulla città di Hiroshima. Lui stesso, che rinominò il piccolo caccia-bombardiere "Enola Gay" in onore di sua madre(forse perchè lo accompagnasse e lo proteggesse nell'esecuzione del suo nobile gesto), sganciò sulla città giapponese l'ordigno denominato "Little Boy", una bomba atomica di 4,2 tonnellate che uccise un numero di vittime che si stima tra i 100.000 e i 200.000.
Questo esilarante umorismo venne protratto dalla task force aerea statunitense anche nei giorni a seguire, denominando il secondo ordigno, ossia quello che venne sganciato sulla città di Nagasaki e che causò altrettante vittime, con il nome di "Fat Man".

Gli obbiettivi inizialmente sarebbero dovuti essere le due città Hiroshima e Kyoto, in modo da avere a disposizione un obbiettivo più facile di un’istallazione militare e per ottenere un impatto psicologico devastante. Hiroshima fu preferita per la presenza di un deposito di armi che avrebbe amplificato il risultato dell’esplosione e per la cerchia di colline che la circondavano e avrebbero dovuto contenere la dispersione del fallout nucleare. Kyoto fu sostituita con Nagasaki. Ma questa è storia...

Io sono convinto che ciò che rende degna una persona di portare l'appellativo di "essere umano" non sia il fatto di non sbagliare, ma il fatto di accettare,capire e riconoscere i propri errori, per prendere le distanze da questi e cercare di costruire qualcosa di nuovo.
Proprio in barba a tutto ciò che ho appena detto riporto un intervento di Paul Tibbets: "Non sono orgoglioso di aver ucciso quelle persone, ma sono orgoglioso di essere partito dal niente, aver pianificato l'intera operazione ed essere riuscito a eseguire il lavoro perfettamente. So cosa ho fatto e lo rifarei, in una situazione simile. Se non avessimo compiuto quella missione, l'umanità avrebbe perso molto. La notte dormo bene."
E se lo dice lui...

Fa sempre piacere leggere interventi così profondi e capire che dopo aver ucciso più di 100.000 vittime civili, l'unica preoccupazione di un uomo sia quella di fare sogni tranquilli o meno.

L'operazione alla quale si riferisce il nostro amico Paul Tibbets Junior si chiamava "SilverPlate". Gli fu ordinato di mettersi al comando di un'unità del 509esimo gruppo che avrebbe avuto il compito di eseguire l'attacco atomico. Al colonnello fu detto che il requisito principale sarebbe stata la segretezza e che avrebbe dovuto decidere da solo tutti i passi da fare. "Da ora in poi - disse a Tibbets un suo superiore - lei è solo. Nessuno sa che cosa ordinarle, deve decidere da solo cosa le serve. Lei chieda e le sarà dato. Usi la parola in codice "Silverplate", e ogni sua richiesta sarà esaudita"

Il "piatto d'argento" era una manovra che faceva parte del progetto "Manhattan Project" e vide la luce sotto il governo del presidente Truman(molto meno divertente del film omonimo con Jim Carry). "MP" fu il nome in codice dato all'imponente impiego di risorse umane, intellettuali e materiali che gli Stati Uniti predisposero per arginare l'offensiva tedesca e giapponese e per conseguire prima degli avversari la conquista del "potere nucleare". Nel corso dei sei anni tra il 1939 e il 1945, più di due miliardi di dollari furono investiti nel Manhattan Project, tre complessi di ricerca furono costruiti ex-novo, vere e proprie città-laboratorio, a Los Alamos, a Hanford, a Oak Ridge e circa 100000 persone furono impegnate nei lavori cantieristici oltre che nella ricerca di base.

Inoltre vorrei ricordare a chi difende i 12 uomini dell'equipaggio dell'Enola Gay dichiarandoli "poveri ignari", che la mattina del 16 luglio 1945, alle 5:29.45 ad Alamogordo, nel New Mexico, l'esplosione di una bomba atomica diede inizio all' "Era Atomica". Addirittura alcuni partecipanti al progetto firmarono una petizione contro l'utilizzo del "mostro" che essi stessi avevano creato, ma non riuscirono a fermare "la storia"(e tantomeno il signor Tibbets).
Un altro piccolo particolare sul quale vorrei si facesse luce è che le due bombe sganciate sulle due città nipponiche erano di diversa composizione: la prima volta fu usata una bomba all'uranio (Little Boy), la seconda una bomba al plutonio (Fat Man), come se più che spaventare, o intimidire il nemico, si volessero testare i due nuovi "giocattolini"(chi sostiene il contrario mi spieghi prima il perchè di quei due nomi ridicoli e macabri).

Ma tornando al nostro eroe. E' da ricordare che, dopo aver rimesso in scena nel '76 il lancio della bomba su Hiroshima, nel '95 fu sommerso dalle polemiche "solamente" perchè aveva intenzione di esporre nel museo Smithsonian “Enola Gay” in occasione del 50° anniversario del bombardamento, difendendosi dalle proteste dell'opinione pubblica etichettandole come "enormi insulti". Un fare diplomatico con i fiocchi, che si addice solo ai presidenti in carica degli Stati Uniti, dato che nessuno dei tanti capi di Washington ha MAI visitato le città di Hiroshima e Nagasaki.

Il nostro generale incompreso lasciò l'Air Force nel 1966 e aprì una azienda di taxi-jet lussuosi prima a Ginevra e poi nell'Ohio, dove è morto qualche giorno fa per le conseguenze di un ictus che lo colpì tempo addietro.

Qualcosa mi dice però che non doveva dormire sonni tranqulli da un bel po' di tempo, in quanto chiese espressamente di non essere celebrato con una cerimonia funebre e di non essere ricordato con una lapide sopra la sua tomba, per non renderla luogo di protesta dei pacifisti.

Poveri guerrafondai, la finiranno mai questi scalmanati pacifisti di dar loro il tormento?

BIG S

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