L'astensione attiva. In vista delle elezioni sempre più siti, blogs e catene ne parlano. Si perchè dal momento che i media faticano a farlo(per ovvie ragioni d'interesse), c'è chi, con affanno, tenta di fare quel che può: comunicare quanto più e possibile un diritto comune. Esiste la possibilità di andare a non-votare e metterlo a verbale. Esiste la possibilità di non riconoscersi in quello che offre il mercato(perchè a questo punto di merce pare si stia parlando) e di dichiarare la propria non-adesione verso un qualunque tipo di partito che oggigiorno si prende la presunta responsabilità di parlare al posto del popolo. Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarviproteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con lamulta sino a €2.000,00 Testo Unico delle Leggi Elettorali - D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 -Art. 104 - Par. 5. Il fatto che non se ne parli di questa possibilità non è un caso, ma se al termine delle elezioni queste schede risultassero un numero rilevante(cosa che non accade mai), i media sarebbero automaticamente obbligati a parlarne. Questa è una maniera intelligente (e non furba!) di esprimere il proprio dissenso senza dover ricorrere ad escamotage del tipo" votare il meno peggio oppure astenersi lasciando la scheda in bianco...".
Riporto qui un piccolo post scrittum che ho letto qui e lì tra i vari blog:
"La scelta della data del 13 aprile per il voto in alternativa a quella del 6 di aprile puòapparire casuale ma non lo è affatto: votando il 6 aprile, infatti, i parlamentari alla primalegislatura non rieletti, non avrebbero maturato la pensione. Votando invece come stabilitodal Consiglio dei Ministri, il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno lapensione."
Qui non si generalizza o impartisce il proprio pensiero...ma si tenta semplicemente di invitare alla riflessione.
L'astensione attiva. In vista delle elezioni sempre più siti, blogs e catene ne parlano. Si perchè dal momento che i media faticano a farlo(per ovvie ragioni d'interesse), c'è chi, con affanno, tenta di fare quel che può: comunicare quanto più e possibile un diritto comune. Esiste la possibilità di andare a non-votare e metterlo a verbale. Esiste la possibilità di non riconoscersi in quello che offre il mercato(perchè a questo punto di merce pare si stia parlando) e di dichiarare la propria non-adesione verso un qualunque tipo di partito che oggigiorno si prende la presunta responsabilità di parlare al posto del popolo. Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarviproteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con lamulta sino a €2.000,00 Testo Unico delle Leggi Elettorali - D.P.R. 30 marzo 1957, n. 361 -Art. 104 - Par. 5. Il fatto che non se ne parli di questa possibilità non è un caso, ma se al termine delle elezioni queste schede risultassero un numero rilevante(cosa che non accade mai), i media sarebbero automaticamente obbligati a parlarne. Questa è una maniera intelligente (e non furba!) di esprimere il proprio dissenso senza dover ricorrere ad escamotage del tipo" votare il meno peggio oppure astenersi lasciando la scheda in bianco...".
